Gruppo A, Bologna (Unipol Arena – Casalecchio di Reno)
ITALIA b. BELGIO 2-1
M. Berrettini b. A. Blockx 3-6 6-2 7-5 (qui la cronaca)
Z. Bergs b. F. Cobolli 6-3 (5)6-7 6-0 (qui la cronaca)
S. Bolelli/A. Vavassori b. S. Gille/J. Vliegen 7-6(2) 7-5 (qui la cronaca)
Capitan Filippo Volandri, Simone Bolelli e Andrea Vavassori commentano in conferenza stampa la vittoria sul Belgio.
D. Una domanda per i doppisti. Intanto congratulazioni per la vittoria, volevo chiedervi adesso con il nuovo formato della Davis il doppio è la partita decisiva. Vi piace avere questa pressione sulle spalle o preferireste, magari come era nel vecchio formato, giocare la partita centrale con un po’ più di tranquillità?
Simone Bolelli: “Per quanto mi riguarda ci può stare. Questa è una competizione di gruppo, quindi il doppio comunque è importante. Adesso sì, sull’1-1 pari si gioca il punto decisivo ma per quanto riguarda la pressione ce l’hai ovunque, ce l’hai qui, ce l’hai nei tornei. Ci devi convivere, però la cosa che non ha nei tornei è tutta la squadra, tutti i compagni, tutto l’appoggio, il pubblico. Qui non giochi in due ma giochi in tanti, siamo tanti e questo in campo lo sentiamo. Fa la differenza. Quindi va bene così“.
Andrea Vavassori: “Sicuramente come ha detto Simone, siamo abituati a gestire un certo tipo di pressione. Quest’anno abbiamo giocato due finali Slam e penso che non ci sia nulla di comparabile ad una finale Slam a livello di pressione. Giocare per il proprio Paese è un onore, quindi essere qui con questo gruppo di persone è speciale. Abbiamo veramente un bel rapporto fra tutti quanti e quindi entriamo in campo e siamo una persona sola. Si lotta, si vince, si perde tutti insieme e penso che la partita con il Brasile si è giocata veramente su pochissimi punti. Esci dal campo sconfitto, c’è un po’ di amarezza però alla fine siamo usciti a testa alta perché sapevamo di aver fatto un’ottima partita. Alla fine, si gioca sui dettagli, a volte si esce amareggiati a volte super contenti ma veramente gli equilibri sono piccolissimi. Le coppie sono tutte forti, quindi sappiamo di dover continuare a lavorare e di meritarci la qualificazione“.
Ubitennis, Ubaldo Scanagatta: Domanda a Volandri… oggi si è scoperto Blockx. Nessuno praticamente lo conosceva, salvo quelli che lo avevano visto battere Fonseca in Australia. Che effetto vi ha fatto lui, ma soprattutto se puoi fare una sintesi dei tre incontri che si sono visti. Le cosa che ti è piaciuta di più e quella che ti è piaciuta di meno.
Filippo Volandri: “Oggettivamente mi è piaciuto tutto. Riguardo a Blockx avevamo capito anche da come si stavano riscaldando che avrebbe giocato lui. Quindi abbiamo usato la tecnologia per cercare di conoscerlo meglio e anche sfruttare chi lo aveva già visto giocare dal vivo. Detto questo, è un altro ragazzo con potenziale enorme. Quello che ha fatto la differenza sull’approccio alla partita di Matteo è che gli dava tempi di gioco molto diversi. Non è mai facile giocare contro un giocatore che non conosci, ma che soprattutto fino ad un’ora prima non sai se poi realmente ci giocherai. Quindi, paradossalmente avere più tempo per Matteo è stato controproducente rispetto a Fonseca che invece aveva una velocità e un ritmo maggiore. Quindi Matteo ha avuto bisogno di abituarsi a quei tempi di gioco lì però poi ha dimostrato di essere un giocatore vero, un giocatore forte che ci teneva più del suo avversario. Si è vista la differenza di esperienza tra i due, perché l’altro è veramente molto molto giovane. Però un altro ragazzo che ha un futuro brillante. Per quanto riguarda Flavio, le incognite potevano essere l’approccio al match ma l’ha fatto decisamente molto bene. Sapevamo che con Bergs chiunque ci giocasse avrebbe avuto vita difficile perché l’abbiamo visto giocare anche il primo giorno e giocava in maniera strepitosa. Le sue caratteristiche qui sopra si adattano alla perfezione, poi quando gioca per la propria nazione gioca veramente molto bene. E’ stato bravo Flavio a riagganciarlo nel secondo set, peccato per le chances e da lì si può sicuramente imparare perché ha avuto chances nei primi due games del terzo. E quelle sono situazioni che poi ti possono insegnare qualcosa per potersi migliorare. Il doppio, ne abbiamo già parlato, si è giocato su quattro punti. Sono stati tutti e quattro incredibili al servizio, però quei quattro punti li abbiamo vinti tutti noi. Siamo stati bravi“.
Andrea Binotto: Innanzitutto congratulazioni. Una domanda per Andrea e Simone. Voi giocate insieme da parecchi mesi e più o meno avete incontrato tutte le coppie che ci sono in circolazione però loro non li avevate ancora sfidati. In questo caso, come si prepara tatticamente una partita del genere soprattutto considerando che fosse decisiva.
Simone Bolelli: “Sì, diciamo che li conosciamo molto bene nel senso che giocano insieme già da tanto tempo. Ci siamo allenati quest’anno con loro un paio di volte, per cui sapevamo un po’ quali erano i punti forti, i punti deboli poi con il papà di Andy abbiamo tutte le schede dei vari giocatori. Le andiamo quindi poi a prendere e visionare. La prepariamo così, guardiamo qualche match, qualche punto, gli ultimi punti. Adesso, per esempio, abbiamo visto la partita recente che hanno giocato martedì e poi cerchiamo di prepararla al meglio. Non ci avevamo ancora giocato ufficialmente, solo in allenamento però li conoscevamo. Le coppie nel Tour sono quelle, loro giocano insieme già da parecchi anni e sono una coppia consolidata.
Andrea Vavassori: “Io poi li conosco molto bene perché sono amici, sono due tra le persone veramente più affabili del circuito, due bravi ragazzi. Poi li conosco bene perché siamo cresciuti nei Challengers nello stesso periodo, quindi li avevo sfidati diverse volte con altri compagni e anche loro erano separati all’inizio. Però sono due molto forti in doppio, veramente due bravi giocatori. Servono benissimo. Ci sono giornate in cui possono vincere contro chiunque, perché quest’anno hanno vinto il Masters 1000 di Montecarlo. Come ha detto Simo, le coppie alla fine sono quelle, sono tra i protagonisti del circuito. Abbiamo fatto un gran match per batterli“.
Sulla sostituzione di Matteo Arnaldi
“È assolutamente arruolabile per domenica. Ha preso una piccola distorsione, ma avrebbe potuto giocare anche oggi. Abbiamo però tanti giocatori e se uno non è al 105%, si può pensare di fare una sostituzione“.
Domande in inglese
D. Immagino tu sia molto soddisfatto e felice di come siano andate le cose, o sbaglio?
Filippo Volandri: “Sì, sono davvero felice. Sono molto contento soprattutto per il doppio, perché penso che questi due ragazzi meritassero di vincere già la partita con i brasiliani ma la meritano forse ancora di più oggi poiché in campo ci sono stati quattro giocatori che hanno giocato una partita incredibile, soprattutto sul servizio. Questa partita si è decisa in quattro punti e li abbiamo vinti tutti, quindi siamo davvero molto contenti ma come ho detto prima per ora non abbiamo fatto nulla, perché purtroppo dobbiamo cercare di vincere anche domenica, quindi continuiamo con i piedi per terra e andiamo avanti guardando alla prossima sfida“.
D. Hai giocato bellissimi match con grandi compagni in questa competizione ottenendo tantissime vittorie, ma gli ultimi tre persi disputati li averi persi. Quanto è stato presente nella tua mente questo pensiero?
Simone Bolelli: “Sì, è vero. Penso che sia però una sensazione diversa. Abbiamo sì perso un paio di partite, anzi mercoledì abbiamo perso la terza partita consecutiva con tre match point. Onestamente però ero esclusivamente concentrato sul giocare di nuovo oggi [ieri, ndr]. Sappiamo che può accadere, può succedere di perdere. Ogni partita in Coppa Davis è davvero dura, anche l’anno scorso perdemmo 7-6 nel terzo, in questa competizione in ogni partita ti ritrovi sempre al limite tra la vittoria e la sconfitta. Anche prima, con il vecchio formato quando si giocava al meglio delle cinque partite erano ad esempio 4 ore di partita ma in cui dovevi perennemente affrontare delle difficoltà. Non accade quasi mai che tu vinca 6-3 6-3 in un’ora di gioco, è molto raro. Il doppio è sempre stato così, costantemente sul filo del rasoio. Devi fari trovare pronto per riscendere in campo e giocare di nuovo. Questo è lo sport, questo è il tennis, a volte perdi, a volte vinci. Oggi penso che siamo stati in grado di giocare davvero una buona partita, abbiamo servito benissimo. In questa disciplina c’è sempre un tie-break, ci si gioca tutto su pochi punti. Per questo il punto di oggi è per noi davvero molto importante e ci dà grande fiducia in vista di domenica“.