Novak Djokovic in versione schiacciasassi, in soli 45 minuti di gioco ha battuto 6-1 6-0 il greco Ioannis Xilas, portando dunque la Serbia in vantaggio 2-0 contro la Grecia. Giocare davanti al proprio pubblico, in casa a Belgrado, nella leggendaria sala “Aleksandar Nikolic” è stato sicuramente fonte di grande emozione e carica per Nole.
“Settimane come queste rappresentano un’altra motivazione, mi ispirano ad andare avanti, risvegliano quelle farfalle nella mia pancia. Pensavo che non avrei mai dovuto cercare motivazione da nessuna parte, prima tutto veniva naturalmente, automaticamente, ma non è stato così negli ultimi anni“.
Gli obiettivi di Djokovic sono cambiati: non ha più bisogno di giocare tutti i tornei davanti a se, il ranking è importante certo, ma non è più la sua ossessione. “Per prolungare la mia carriera, ho bisogno di divertirmi, ho bisogno di scegliere saggiamente i tornei a cui giocherò. Non parteciperò a Belgrado all’inizio di novembre“.
Dopo anni passati al massimo livello, e dopo aver raggiunto e conquistato tutti i traguardi più grandi nel tennis, Nole sente di aver bisogno di riposo per programmare con maggior attenzione le sfide future. “Di solito nella mia carriera avevo il mio programma pronto sei mesi in anticipo, ma al giorno d’oggi non è più così, ora è più spontaneo. Innanzitutto, ho bisogno di riposare fisicamente, emotivamente e mentalmente per iniziare a pensare a cosa voglio fare dopo, in che modo, quanto e dove“.
Alcuni giornalisti hanno approfittato della situazione per chiedere a Djokovic se avesse fatto qualche sforzo in più per qualificarsi alle ATP Finals di Torino. “Torino non è affatto il mio obiettivo, per essere onesti non inseguo le ATP Finals, non inseguo la classifica. Per quanto mi riguarda, ho chiuso con quei tornei per la mia carriera. Se giocherò altri tornei quest’anno o in futuro, non posso dirlo adesso. Le mie priorità principali sono giocare per la mia nazionale e gli Slam“.