Ascoltare i messaggi che lancia il proprio corpo. E’ ciò che dovrebbe sempre fare un’atleta, soprattutto se gravato da strascichi fisici. Per quanto possa essere difficile rimanere lontano dalle competizioni, dopo la sconfitta con Jack Draper a Tokyo ha scelto di fermarsi Hubert Hurkacz che non prenderà parte al Masters 1000 di Shanghai ponendo fine anzitempo al proprio tour asiatico. Resta in dubbio a questo punto anche la sua partecipazione ai tornei indoor. Una decisione sofferta ma necessaria che vede il polacco impossibilitato a difendere il titolo nel cinese, secondo Masters della carriera conquistato lo scorso anno in finale con Andrej Rublev.
Questa stagione si sta rivelando particolarmente ostica per il 27enne di Wrocław, condizionata dal problema al menisco destro a seguito di una volée a Wimbledon, che l’ha obbligato a saltare le Olimpiadi. “Durante la partita di Wimbledon, quando ho provato ad alzarmi dopo un tiro al volo, il mio piede era storto e mi sono alzato usando solo il ginocchio e il muscolo quadricipite – aveva detto qualche mese fa. Con una posizione storta ho strappato parte del menisco. All’inizio non sapevamo cosa fosse, ma ho sentito due scricchiolii e sapevo che non era molto bello”. E forse proprio un ritorno alle competizioni troppo celere a Cincinnati potrebbe essere la causa di questo ulteriore stop. (“Durante la stagione non capisci chi sei e cosa stai vivendo perché non ti fermi mai” aveva detto in quell’occasione).
Un forfait che premia l’australiano Christopher O’Connell, ammesso al posto del polacco nel tabellone principale, e avrà ripercussioni anche in termini di ranking. Hubi paga dazio con 1000 punti persi che lo costringeranno ad abbandonare la top 10, traguardo che aveva brillantemente raggiunto per la prima volta al termine di Indian Wells nel 2021. Hurkacz è il secondo tennista polacco a potersi fregiare di essere entrato in questa prestigiosa cerchia, spingendosi fino all’ottava posizione che migliora la decima posizione conquistata da Wojciech Fibak nel lontano 1977.