[15] P. Badosa b. [2] J. Pegula 6-4 6-0 (a cura di Cipriano Colonna)
L’ex numero 2 del mondo Paula Badosa ha raggiunto per l’ottava volta in carriera i quarti di finale in un WTA 1000, superando con il punteggio di 6-4 6-0 negli ottavi di finale del China Open la recente finalista di Flushing Meadows Jessica Pegula.
Dopo essere stata sconfitta dalla tennista statunitense nei loro primi tre confronti diretti, compresa la semifinale di Cincinnati andata in scena poco più di un mese fa, la ventiseienne spagnola ha finalmente avuto la meglio in un’ora ed una manciata di minuti – 4 giro d’orologio, per l’esattezza – di strabiliante performance sotto diversi punti di vista che proveremo adesso a snocciolare. Dall’iniziale svantaggio di 3-1, maturato in avvio di match, la nativa di Manhattan ha poi ribaltato totalmente l’andamento della gara vincendo 11 dei successivi 12 games tra cui gli ultimi 8 giochi della partita. La trentenne di Buffalo non ha infatti più vinto nessun game dopo aver servito tre aces consecutivi che le avevano permesso di agganciare l’avversaria sul 4-4 nel primo set.
“È una di quelle giocatrici che non vorresti mai affrontare: è estremamente solida, colpisce molto piatto con pochissima rotazione e cambia inoltre spesso direzione con grande efficacia. Sapevo quindi che sarebbe stata una sfida durissima. Nella vigilia del match, mi sono però preparata al meglio conscia che ad attendermi ci sarebbe stata una battaglia. Penso perciò che nella mia prestazione odierna abbia funzionato tutto nel migliore dei modi. Mi sono mossa bene, in campo ho avvertito un buon feeling quando colpivo sia di rovescio che di dritto. I mei colpi erano lì, presenti, non ho dovuto fare altro che lottare. Ogni singolo punto è stato molto importante per me, soprattutto a livello di fiducia contro un’avversaria del livello e delle caratteristiche agonistiche di Jessica, poiché è una giocatrice in grado di rimontarti in qualsiasi momento. Sono dunque davvero molto felice per questa vittoria, spero di continuare su questa strada” queste le parole a caldo, al termine dell’incontro, di una raggiante Badosa.
Nonostante abbia tenuto una percentuale di prime in campo molto bassa, pari al 38%, Paula ha mostrato un’eccezionale capacità di cinismo trasformando in punti il 95% delle volte in cui ha iniziato un quindici con la prima di servizio andata a segno. Sul Diamong Court, uno dei campi che compongono l’Olympic Green Tennis Centre – l’impianto che ospita il WTA ‘Mille’ asiatico dal 2009 – di una Pechino baciata dal sole dopo la pioggia che invece aveva caratterizzato i primi giorni di gare; la testa di serie numero 15 del torneo ha fatto registrare 13 vincenti contro i 9 dell’americana.
Ma il differenziale più significativo, l’iberica lo ha prodotto forzando una grande quantità di errori nel gioco delle n.°3 al mondo mediante un’ottima aggressività nel prendere in mano lo scambio e indirizzarne le sorti. A fine partita, difatti, il conto degli errori procurati abbinato al numero dei gratuiti recita la voce 30. Un conto salatissimo per una tennista come JP, che fa della solidità la sua arma tennistica più tagliente. A ciò va anche aggiunta la costatazione, che la n.°1 degli Stati Uniti dopo un avvio promettente ha mostrato una fatica abnorme nel reggere l’alto ritmo imposto dalla n.°19 WTA al braccio di ferro da fondo campo.
Per cui, grazie alle tre vittorie messe a referto al debutto assoluto nel WTA 1000 di Pechino – aveva preso parte solamente in una circostanza all’evento, nel 2019, peraltro dalla porta di servizio delle qualificazioni – Paula Badosa è volata ai quarti avendo lasciato per strada a malapena 14 games in 6 set disputati.
L’anno della rinascita
L’ex numero 2 delle classifiche compie così un altro passo verso la sua definitiva rinascita. Difatti, di questi tempi nel 2023 Paula bazzicava fuori dalla Top 50 dopo essere crollata rapidamente, perdendo posizioni a raffica nel ranking mondiale, in classifica a causa del grave infortunio patito alla schiena che l’aveva limitata in maniera impattante. Ci si chiedeva, perciò, se la spagnola potesse ancora essere in grado fisicamente di ritornare ai suoi fasti migliori esprimendo di nuovo un grande tennis.
La risposta è sì: rientrata in Top 20 in prossimità di Pechino, Badosa ha raggiunto i quarti di finale per la quinta volta nel 2024, tutti arrivati solamente negli ultimi tre mesi di stagione con il terzo consecutivi in altrettanti tornei a cui ha preso parte (Cincinnati, US Open e Pechino). Tuttavia, l’affermazione su Pegula rappresenta un ulteriore passo in avanti. Un conferma del suo virtuoso percorso di Rinascita: non batteva una Top 5 da due anni, correva infatti il 2022 quando sconfiggendo l’attuale campionessa di Wimbledon Barbora Krejcikova conquistò il titolo del WTA 500 di Sydney. Quel successo rappresentava per la compagna di Tsitsipas anche l’ultima vittoria (prima di oggi) sul cemento contro una Top 10.
“È la mia prima volta qui nel tabellone principale ed è un’esperienza molto speciale per me. Significa tantissimo, venire qui in Cina alla fine della stagione e poter dare continuità al mio ottimo momento di forma. Ultimamente sto giocando davvero molto bene, perciò essere in questo torneo a competere vale moltissimo per alimentare la mia fiducia. Battere una giocatrice Top Ten sul cemento, mi rende enormemente orgogliosa. Stavo inseguendo questo risultato da veramente tanto tempo, non posso che essere solo grata e felice di esserci finalmente riuscita. Sono inoltre anche soddisfatta di essere nuovamente nei quarti di finale di un evento del circuito, perché mi garantisce un’altra opportunità per migliorarmi ulteriormente nella prossima partita” ha chiosato in conferenza stampa la classe ’97 della Spagna, dopo aver ottenuto la quarta vittoria del 2024 contro una primi dieci.
Paula è infine la quarta tennista spagnola a spingersi fino ai quarti del China Open dopo le connazionali Anabel Medina Garrigues, Carla Suarez Navarro e Garbine Muguruza: tutte e tre hanno raggiunto il terzultimo atto del torneo nella medesima edizione, quella del 2015.
(a cura di Cipriano Colonna)
Gli altri incontri: 150esima vittoria di Zhang sul cemento, cade Kalinskaya
Shuai Zhang stacca il pass per i quarti di finale del WTA 1000 di Pechino, lo fa per per la terza volta in carriera eliminando con lo score di 6-4 6-2 in 1h32‘ la polacca Magdalena Frech, interrompendo così la striscia di 7 vittorie consecutive della 26enne di Lodz. Per la tennista cinese, uno straordinario primato personale raggiunto: con il successo odierno ha infatti ottenuto la 150 vittoria in carriera sul cemento.
La trentacinquenne di Tientsin, attualmente figurante alla posizione n°595 WTA ed in gara grazie al ranking protetto, è soltanto la quarta giocatrice a raggiungere i quarti di finale in un WTA 1000 – chiaramente dall’introduzione di tale formato nel calendario mondiale, ossia dal 2009 – dopo aver compiuto il trentacinquesimo compleanno. Prima di lei a riuscire in tale impresa contro il tempo che passa, due leggende come le sorelle Williams e la croata Mirjana Lucic Baroni (due volte semifinalista Slam, Wimbledon 1999 e Melbourne 2017, best ranking di n.°20 al mondo oltre al titolo Slam in doppio – sempre – nel ’99 in Australia).
Inoltre, l’esperta tennista asiatica con l’affermazione ai danni della testa di serie n. 15 del torneo casalingo ha agguantato anche un altro record: è diventata solamente la quarta atleta della racchetta al di fuori delle primi 500 giocatrici del ranking mondiale a spingersi fino ai quarti di un ‘Mille‘ dopo Kim Clijsters (Cincinnati 2009), Sloane Stephens (Toronto 2017) e Naomi Osaka (Doha 2024).
(a cura di Cipriano Colonna)
[Q] Y. Starodubtseva b. [10] A. Kalinskaya 7-5 6-0
Dopo uno scambio di break fra terzo e quarto gioco, in cui era stata Kalinskaya a strappare il servizio avversario per prima, Anna sul 4-4 fallisce due opportunità in risposta che le avrebbero garantito un nuovo vantaggio, ossia la possibilità di servire per il primo set. Mancata quella doppia chance, la russa ha finito per essere lei a concedere il fianco ed incassare la spallata decisiva nel dodicesimo game: 7-5 in favore di Yulia Starodubtseva in oltre un’ora di partita.
Nel secondo set Kalinskaya non è riuscita a rientrare in partita. Già, perché i primi quattro game sono stati un vero e proprio monologo di Starodubtseva, lesta a sfruttare il proprio turno al servizio e degli errori piuttosto banali commessi dalla numero 14 del ranking femminile, in evidente difficoltà tecnica e mentale. Sì, perché la giocatrice russa non è riuscita a raccapezzarsi in un parziale che l’ha vista soccombere sotto i colpi inferti da Starodubtseva, che non ha concesso neanche un game alla propria rivale. Vittoria meritata, dunque, per la tennista ucraina, che si qualifica così ai quarti di finale.