La coppia di punta del doppio italiano, quella formata da Simone Bolelli e Andrea Vavassori ha rilasciato un’intervista a Roberto Bertellino di Tuttosport. Dall’inizio del loro sodalizio ai trionfi di quest’anno, fino ad arrivare ad un solo obiettivo: le Finals. Ecco qualche estratto:
D: Un anno che ha cambiato la vita, emozioni grandissime e salto di qualità, da rivivere con quale spirito?
Vavassori: “Nelle scorse stagioni ho sempre faticato a trovare un compagno fisso per giocare il doppio, poi è nato il sodalizio con Bolelli e tutto è cambiato. La nostra forza è dentro e fuori dal campo. C’è un bellissimo rapporto personale che aiuta a superne anche i momenti difficili”.
D: La finale negli Open d’Australia ha rappresentato un punto di svolta. Cosa è cambiato?
Vavassori: “Con i 1200 punti guadagnati in un colpo solo ha preso forma tutta un’altra programmazione. Prima non saremmo entrati nei Masters 1000, dopo invece la classifica ce lo ha permesso: Abbiamo pertanto giocato a Indian Wells, a Miami e nei successivi”.
D: Il 2024 è stato denso di emozioni, sotto ogni punto divista, con un sogno realizzato, quale?
Vavassori: “Vincere un torneo dello Slam è sempre stato il mio desiderio. Non importa se l’ho fatto in un doppio misto. Uno Slam è uno Slam e rimane per tutta la vira. Un valore aggiunto è dato dalla compagna con la
quale ho alzato il trofeo, Sara Errani, un’altra persona speciale al pari di Simone. È bello vincere ma ancora di più farlo con compagni di questo livello e attorniati dai rispettivi staff, persone che prima di tutto ci vogliono bene”.
D: Dopo Parigi ci sarà la grande kermesse di Torino, città nella quale Andrea Vavassori à nato, anche se poi si è trasferito a Pinerolo. Come affronterà l’impegno?
Vavassori: “Fin da quando Torino ha vinto l’assegnazione delle Finals ho sperato di potervi partecipare come giocatore. Ora ci sono e con Simone cercheremo di dare il massimo. Sento già l’atmosfera di casa, il sostegno del pubblico, la platea composta anche dagli amici di sempre. Il quadro dei partecipanti è importante, le migliori otto coppie del mondo. Difficile fare un pronostico ma è certo che ormai ogni torneo nel quale scendiamo in campo ci vede pensare alla vittoria. In stagione abbiamo alzato tre trofei su tre superfici diverse. Siamo stati molto continui e questo ha fatto la differenza in nostro favore. L’obiettivo è migliorare ancora e per raggiungerlo continuiamo a lavorare. Bolelli arriverà a Torino il 5 o il 6 novembre. Faremo allenamenti congiunti per presentarti al meglio al grande appuntamento”.
D: Simone Bolelli è in piena sintonia con il compagno e fissa in due grandi momenti la sua stagione in fase di dirittura finale. Quali?
Bolelli: “I più belli sono stati la semifinale vinta agli Australian Open al tie break del terzo set e il successo nell’ATP 500 di Pechino, dove eravamo sotto di un set e in difficoltà nel secondo. Un mio nastro favorevole ha cambiato la storia della partita e ci ha portato a un fantastico titolo”.
D: Qual è stato il passaggio chiave della vostra stagione?
Bolelli: “La finale di Melbourne ci ha dato punti e consapevolezza ed è arrivata inaspettata dopo un percorso iniziato con un primo turno a dir poco pirotecnico. Ha cambiato in meglio la nostra programmazione e siamo stati bravi a trovare continuità salendo al terzo posto della Race”.