[15] U. Humbert b. [2] C. Alcaraz 6-1 3-6 7-5
Una gara dal sapore di Davis. Quasi a prepararci a quello che sarà in Spagna tra qualche settimana. Gli spettatori parigini hanno le idee chiare su chi debba essere il vincitore del Rolex Parigi Masters. Tale Ugo Umbert, n. 18 del mondo, che in una serata infuocata ottiene il suo miglior successo in carriera, battendo per la prima volta un Top5. Dura 2ore e 19′ e dall’altra parte l’alieno che va a casa si chiama Carlos Alcaraz che, forse, si sta ancora chiedendo come sia stato eliminato. Si è presentato con 27′ di ritardo, poi è stato un continuo carburare sino all’eliminazione. Terzo set di un livello notevole con il rammarico, per gli spettatori, di non aver visto il tie-break decisivo. Ma ai francesi ovviamente va bene così con Ugo straordinario nel risalire dal 5-5 15-30 e poi gioca un ultimo game senza remore, senza paure e sfrutta i gratuiti del suo avversario.
Alcaraz continua la sua fase calante e non riesce ad avanzare oltre gli ottavi in questo torneo. Per il francese si sono spalancate le porte dei quarti dove lo attende Jordan Thompson.
Eroico Humbert che impacchetta il primo set con un secco 5-0. Alcaraz? Non pervenuto e molto falloso. Si volta pagina dopo il 6-1 del primo set e dietro l’angolo ecco spuntare sprazzi da n. 2 del mondo. Humbert si salva con il servizio e cancella ben tre palle break nel quarto game. Alcaraz chiama a rete il suo avversario che si esalta con delle volèe efficaci. La svolta nel sesto game, quando si inceppa la prima di servizio del padrone di casa e lo spagnolo ne approfitta per breakkare. Fila tutto liscio verso il terzo set, ma c’è da narrare di una pausa durata 7′ e mezzo con il francese negli spogliatoi a cambiarsi.
La pausa fa male ad Alcaraz che appare nervoso nei primi colpi del game n. 1 del terzo set. Lo spagnolo costringe il francese ai vantaggi, poi la testa di serie n. 15 del seeding decide di far male con la prima di servizio. Senza esclusioni di colpi il terzo set, molto bello e intenso. Il pubblico spinge forte per il suo beniamino e Alcaraz scalda il dritto. Entrambi limitano gli errori e provano a sfondare il muro difensivo del proprio dirimpettaio. A un certo punto la svolta nasce nel momento di difficoltà del francese che deve risalire sotto 15-30 nell’undicesimo game. Gioca alla grande ed è bravissimo a tenere la battuta. Alcaraz parte male nel dodicesimo game, subito 0-30 anche con doppio fallo. Le prime palle break del set sono due match point di fila per Humbert. Il primo è cancellato dalla prima vincente dello spagnolo, il secondo manda in Paradiso i francesi con il dritto di Alcaraz che finisce abbondantemente out. E’ tripudio per Humbert.
[9] A. De Minaur b. J. Draper 5-7 6-2 6-3
Il sorpasso! Nella corsa verso Torino Alex De Minaur scavalca Andrey Rublev e prova a mettere le mani sulle Finals. Vince con merito la sfida con Jack Draper crollato fisicamente negli ultimi due set. Un pò di refrigerio per lui in un periodo davvero eccellente. L’australiano, dal canto suo, chiude in due ore e otto minuti con il punteggio di 5-7 6-2 6-3. Primo set dall’andamento folle in cui è il britannico a scappar via per ben due volte: sale 4-2, va a servire per il set ma cede il servizio. Poi, nel dodicesimo game, sul 30-0 per De Minaur infila quattro punti consecutivi che chiudono il primo parziale. Entrambi fanno fatica a mettere la prima di servizio e si attestano con percentuali basse, 49% di prime palle servite da De Minaur, il 54% per Draper.
Cambia marcia l’australiano, sicuramente molto più motivato del britannico che cede di schianto nel secondo set, 6-2, senza batter ciglio.
Molto intenso il terzo parziale: subito De Minaur sale 2-0 forte del break ottenuto nel primo game. Draper nel quarto game riesce a strappare il controbreak, ma cede a “0” la battuta in quello successivo. E’ la resa del britannico che ci prova, ma non riesce più a rientrare in partita. Colpa anche delle motivazioni avversarie. Il secondo break di vantaggio vale il passaggio del turno a De Minaur che ora sfiderà Holger Rune.
[13] H. Rune b. A. Cazaux 6-3 3-6 6-4
Adesso è veramente finita. Arthur Cazaux saluta Parigi, stavolta in maniera definitiva. Da lucky loser la settimana più bella vissuta dal n. 85 del mondo che conferma le sue ottime doti al servizio e la gran spinta con il dritto. Il forfait di Sinner lo ha lanciato in un percorso meraviglioso culminato dopo attenta cottura da parte di Holger Rune. Il danese è sempre in cerca di sè stesso e non ti dà mai la sensazione di quello che potrebbe combinare. Alla fine sono i suoi vincenti, 28, che limitano i 37 errori forzati, mentre, dall’altra parte della rete, sono 18 i colpi vincenti e 35 i gratuiti.
Solito Rune nel primo set, distratto e poco centrato. Cazaux ne approfitta e butta giù il pubblico a giocare con lui, semmai ce ne fosse bisogno. Nel secondo set i ruoli si invertono: Rune è bravo a strappare la battuta nel secondo game e a gestire il vantaggio per tutto il parziale. Entrambi solidi al servizio, rendono impossibile il materializzarsi di altre palle break.
Si chiude il set 6-3 in favore del danese. Nel terzo set, il primo a vacillare è Rune nel secondo game, il più lungo della partita. Rischia di buttarsi in un burrone ma si salva annullando ben due palle break. Poi sale in cattedra Holger dopo lo scampato pericolo e infila quattro giochi in fila. Va a servire per il match ma cede la battuta a “15”. Il pubblico si desta, ma dura poco: nel decimo game basta un match point per far tagliare il traguardo a Rune.