E’ l’appuntamento di spicco che chiuderà la stagione tennistica. La fase finale della Coppa Davis è alle porte, con la Spagna pronta a viverla con un’emozione differente dato che sarà anche l’ultima occasione di vedere in campo un colosso come Rafael Nadal, vincitore di cinque edizioni con la camiseta del proprio Paese. Il capitano della selezione iberica David Ferrer, in un’intervista rilasciata a EFE, ha espresso tutta la voglia di fare bene soprattutto per rendere omaggio alla straordinaria carriera del maiorchino perchè “se qualcuno merita di finire bene, quello è Rafa”. La Spagna esordirà il 19 novembre contro l’Olanda e l’ex numero 3 al mondo ha sottolineato quale possa essere il ruolo in squadra del ventidue volte campione Slam e di come l’Italia, a suo dire, sia la favorita per la vittoria dell’insalatiera.
Ma Ferrer non ha ancora sciolto le riserve sulle condizioni di Nadal, che determineranno anche il tipo di impiego del maiorchino alla Davis: “Dovrò vederlo in allenamento. Ho parlato con Rafa questa settimana, abbiamo parlato molte volte. La verità è che si sta allenando bene, e una volta che vedrò come stanno i giocatori, poi deciderò i singolaristi e i doppisti. Ma fin quando non saremo lì, non lo so. Ho tante opzioni e l’abbondanza non è un problema, posso contare in qualsiasi momento su Rafa che è stato il miglior giocatore della nostra storia. Sono sicuro ci darà una mano.”
Nonostante il capitano della squadra spagnola creda fermamente nella vittoria del suo Paese, ha indicato i campioni in carica come candidati al successo finale e di come non gradisca che la fase finale della Davis sia programmata a stretto giro con le ATP Finals: “La mia favorita è l’Italia perché ha un buon doppio, ha il numero uno al mondo Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. Ha una squadra completa sotto tutti i punti di vista, anche in caso di infortuni. Non mi piace che iniziamo così presto dalla fine delle ATP Finals, abbiamo due giocatori come Marcel Granollers e Carlos Alcaraz che se arrivassero lontano, ci influenzerebbe. Ovviamente riguarderebbe anche gli altri Paesi, pero mi sarebbe piaciuto che le cose fossero diverse però non è una decisione nostra.”