La giovane tennista stelle e strisce è nel circuito da parecchio tempo, ha avuto modo di cambiare il suo atteggiamento e il suo approccio mentale, oltre che perfezionare gli aspetti tecnico-tattici del gioco. Con la sua seconda vittoria su Iga Swiatek, nel corso di 13 incontri giocati, la statunitense si è garantita un posto per la fase a eliminazione diretta delle WTA Finals, per la seconda volta consecutiva (su tre partecipazioni complessive). Dietro Gauff oltre a nuove consapevolezze c’è anche un nuovo team, la cui missione sarà alzare ancora di più il livello della tennista più giovane della top 10.
D: Coco, come ti senti ora rispetto a questa estate, considerando che hai formato un nuovo team e stai lavorando su specifici aspetti del gioco? Quanto è diverso per te, giorno dopo giorno, in campo e durante gli allenamenti?
Gauff: “Penso che, una volta finita l’estate, fossi molto più rilassata rispetto ai mesi precedenti. Penso di aver messo troppa pressione su me stessa, e ovviamente le Olimpiadi sono state un po’ una delusione. Penso di aver faticato soprattutto in quel periodo dell’anno, poi ho cambiato alcune cose nel mio team, ovviamente ho aggiunto Matt (Daly, colui che ha sostituito Brad Gilbert – ndr), e anche JC (Jean-Cristophe Faurel, ndr) è stato fantastico. Penso che entrambi siano concentrati sul processo e non tanto sul successo a breve termine, che, a lungo andare, è meglio per me, dato che sono ancora giovane. È il momento giusto per fare cambiamenti, e ora posso dire di sentirmi come se stessi facendo le cose giuste per migliorare. Non voglio arrivare alla fine della mia carriera con rimpianti, magari per non aver dato importanza allo sviluppo. Dico sempre che sono in una posizione unica, essendo nel circuito da quando avevo 15 anni; non ho un gioco completo ora, e sicuramente non l’avevo a 15 anni. Non ho mai avuto tempo per lavorarci tanto quanto altri ragazzi della mia età che non devono affrontare la pressione del circuito.”
D: Com’è per te sentire i fan che fanno il tifo per te e ti sostengono durante la partita?
Coco Gauff: “Per me è stato molto importante oggi, specialmente perché ho perso quel primo game e hanno iniziato a fare il tifo per Iga. So che succede quando gioco contro di lei, e lo capisco; la maggior parte delle volte sono abituata a non ricevere quasi nulla in cambio, tranne quando ho giocato contro di lei a Cincinnati, mentre stavolta, quando hanno iniziato a fare il coro “Coco” in risposta, è stato come: “Oh, ok, ci sono fan di Coco anche qui!”. Ce n’erano parecchi, e questo significa molto. C’era in particolare un fan in alto a destra, sul lato opposto del campo, che continuava a credere in me. Mi diceva: “Ce la puoi fare” e non so, ti dà motivazione sapere quanto le persone credano in te, specialmente considerando il mio storico contro di lei.”
D: Come bilanci la pressione delle aspettative con l’amore e la gioia che provi per questo sport?
Coco Gauff: “Penso che, onestamente, sia per un po’ di spirito di rivalsa. Penso che sia davvero questa la risposta! Mi piace avere ragione, per così dire. Ovviamente non funziona sempre, non vinco tutte le volte, ma, oggi in particolare, ho ricevuto commenti su come avrei perso male, quindi ho pensato: “Okay, vedremo.” Quindi sì, penso che sia proprio il fatto di voler dimostrare che si sbagliano e lasciare che sia la racchetta a parlare. Lo uso come motivazione. Prima lo vivevo come una pressione, e mi dicevo che le aspettative ci saranno sempre per me. Ho cercato di trasformarle in una cosa positiva: se le persone si aspettano tanto da te, significa che vedono potenziale in te, quindi dovresti vederlo anche tu. Si tratta di allenare la mente a pensare in questo modo, anche se forse non è l’intenzione di chi ti critica. Se inganni la mente, è incredibile come il tuo atteggiamento e le tue decisioni quotidiane possano cambiare. Sto ancora lavorando su questo processo.”
D: Lei sembrava un po’ frustrata nel secondo set. Di solito non la vediamo così, così espressiva. Mi chiedevo se questo ti abbia dato più fiducia, anche quando lei ha fatto il break per prima, per sentire che eri ancora in partita.
Coco Gauff: “Onestamente non l’ho vista frustrata. Non so se stesse parlando con il suo coach. Non guardo molto; penso di averla guardata solo una o due volte al massimo, quindi sì, non ci faccio davvero caso. E sì, in passato si è sicuramente frustrata quando abbiamo giocato, ma poi torna a giocare un ottimo tennis al punto successivo. Quindi, a dire il vero, non ci presto molta attenzione.”
In merito a quest’ultima domanda anche Iga Swiatek è stata interrogata se si sentisse o meno frustrata, specialmente considerando il lungo periodo di stop da cui è reduce la tennista polacca: durante il match, sia sotto un punto di vista tecnico sia da un punto di vista mentale, Iga non sembrava quella a cui siamo abituati.
D: Iga, ci sono stati momenti in cui sembravi frustrata. Non ti vediamo spesso così, lasciare andare la tensione. Ti ha aiutato almeno a rilasciare qualcosa? Qual è stata la difficoltà principale?
Iga Swiatek: “No, io non sono il tipo di giocatrice che si innervosisce e poi si calma improvvisamente, sai. Per me è più una questione di tenere la mente “sotto controllo,” diciamo, e controllarla costantemente. Non avevo avuto momenti così intensi da un paio di mesi, quindi è come se mi fossi un po’ dimenticata di come sia, e di quanta energia richieda. È un promemoria che nulla arriva senza fatica, e bisogna sempre impegnarsi al 100%, perché nel tennis l’inerzia può cambiare molto rapidamente, e bisogna essere solidi per tutta la partita. Proverò a farlo nel prossimo match.”
A cura di Francesco Maconi