L’avvicinamento alle Finals di Torino– dal 10 al 17 novembre presso l’Inalpi Arena – è un po’ più sentito del solito quest’anno, perché per la prima volta nella storia ci sarà un rappresentate azzurro come numero uno del mondo. Se parliamo di prime volte bisogna anche menzionare che dopo quasi un quarto di secolo – dal 2001 – le Finals non vedranno in campo uno dei big three del tennis mondiale, Roger Federer, Rafa Nadal e Novak Djokovic.
Tornando a Sinner il suo destino è legato a quello di Adriano Panatta, L’ultimo vincitore Slam prima dell’altoatesino. Da ex campione della racchetta Adriano è passato da qualche anno dietro la scrivania della Domenica Sportiva; e in occasione delle Master di fine anno sarà accanto a Marco Fiocchetti per le telecronache dei match di Sinner.
“Lo faccio ormai da tanti anni, mi diverte sempre. Soprattutto quando ci sono appuntamenti così importanti”. Ha detto Panatta, intervistato da Elisabetta Esposito per la Gazzetta dello Sport. Che cosa deve aspettarsi Sinner dal pubblico? Quanto potrà condizionarlo? “A lui farà solo piacere, non mi sembra soffra certe cose”. replica Panatta. “Quando Sinner gioca è sempre molto concentrato e sereno. Certo, nel 2021 quando arrivò alle Finals per sostituire Berrettini sentì la pressione e non andò benissimo. Sono passati tre anni e Jannik è un`altra persona, è cresciuto, maturato da ogni punto di vista“.
L’onere di essere n.1 comporta non solo gli occhi del mondo addosso ma anche il favore del pronostico. Ed è così anche per l’ex tennista romano: “Senza dubbio. La classifica parla chiaro e tra tutti quelli che saranno a Torino è quello che sta giocando meglio. Dopo di lui scelgo Alcaraz, al di là della classifica Atp: non esiste che un tennista che ha vinto due Slam sia numero 3. Lo ha ammesso anche Zverev, altro che algoritmi”. Grande assente il serbo Djokovic, che ha dato forfait nella giornata di ieri. “Ha un certa età – sostiene Adriano – ma per come si è espresso anche all`Olimpiade continua a fare molto bene. Probabilmente non si sente al meglio e lui resta uno che quando si muove lo fa soltanto per vincere. Ha ancora questa mentalità speciale. Molto speciale“. Una parziale delusione per il pubblico che sarà a Torino: “E’ l`uomo che ha vinto più di tutti, per cui è logico che interessi a tantissime persone, se non a tutte quelle che amano il tennis. Però sono convinto che adesso siano concentrate soprattutto su Sinner e Alcaraz“.
Tornando al fenomeno Sinner è lampante quanto la sua ascesa abbia avuto un effetto esplosivo sulla passione degli italiani per il tennis, come denota anche l’accoglienza riservatagli dai tifosi al suo arrivo a Torino. “È diventato una specie di rockstar, con tanto di fan che lo aspettano sotto gli alberghi. È davvero molto amato e non soltanto a Torino o in Italia, Sinner ha praticamente sempre il tifo a favore anche quando gioca all`estero. Un fenomeno di grande novità: un ragazzo italiano anche molto individuabile dal punto di vista fisico con i suoi capelli rossi… Fa bene al tennis, dobbiamo esserne tutti contenti”.
E del caso doping che vede coinvolto Jannik che idea si è fatto Panatta? “Speriamo finisca presto e non se ne parli mai più. Sono assolutamente convinto che Jannik sia totalmente estraneo a questa vicenda, è tutto talmente evidente… Però con certe istituzioni, che forse ragionano in un`altra maniera, non si possono avere certezze purtroppo. Resta il fatto che per me sarebbe un vero scandalo se venisse sospeso”.
Quel che ha sorpreso è stata la capacità di Jannik di restare focalizzato sul gioco, vincendo addirittura a Flushing Meadows, mentre il mondo parlava di lui per la vicende Clostebol. “Giocare con una spada di Damocle sulla testa, vivendo questa cosa come un`ingiustizia, è roba per pochi. È stato molto bravo a controllarla e dominarla. Non è facile, perché quando hai il tarlo poi quello ti rode. Lui per fortuna sembra immune davvero a tutto. È una storiaccia di cui avremmo fatto tutti volentieri a meno“.