(da Riyadh, il nostro inviato)
[7] Q. Zheng b. [8] B. Krejcikova 6-3 7-5
Nonostante un pericoloso calo di livello a metà di secondo set, quando ormai la partita sembrava in pugno, Qinwen Zheng si è aggiudicata la prima semifinale delle WTA Finals contro Barbora Krejcikova. La cinese ha più o meno fatto il bello e il cattivo tempo: quando è riuscita a produrre il suo tennis, Krejcikova è riuscita solo raramente a prendere in mano lo scambio per tessere le sue trame, sballottata dai colpi potenti dell’avversaria e messa in croce dai suoi potenti servizi.
La campionessa di Wimbledon ha tentato di opporre le sue armi alle bordate di Qinwen, soprattutto anticipando la risposta di rovescio e cercando la via della rete, ma è riuscita a farlo solamente in maniera troppo estemporanea per dare concretezza alle sue speranze di vittoria. È comunque stata abile a rientrare nel match nel secondo set quando le è stata data la possibilità, ma forse quella risposta uscita di un soffio che l’avrebbe portata al tie-break del secondo set è stata quella chance di troppo che non ha colto.
LA PARTITA – Avvio sprint di Zheng che con un parziale di otto punti a due scappa immediatamente sul 2-0. Il suo tennis potente basato sul servizio pare funzionare a meraviglia e Krejcikova non trova modo di tessere le sue trame anche per la profondità del palleggio della cinese.
Barbora tiene finalmente la battuta per l’1-3 ma il problema è nei game di risposta, nei quali le prime continuano ad arrivare a velocità sopra i 180 chilometri orari.
La ceca trova due risposte nei piedi per il 15-30, ma non riesce a fare molto di più. Sul 2-4 viene aiutata da due doppi falli per arrivare a parità, ma il servizio di Zheng rimette ancora le cose a posto.
Krejcikova rimane sotto pressione negli scambi, deve salvare un set point sul 2-5, cancellato da un errore di Zheng, poi due prime la tengono momentaneamente nel parziale.
In 40 minuti Qinwen chiude il primo parziale con un ace (il quarto) per un 6-3 che è anche più generoso con Krejcikova di quanto i valori in campo abbiano fatto vedere.
I tifosi cinesi con le bandiere, che da un paio di giorni hanno capito che dai lati corti il tennis si vede meglio, e quindi hanno lasciato il lato lungo non dedicato ai VIP al pubblico neutrale, festeggiano danzando nella pausa tra i set, mentre il neonato che aveva ritardato un paio di punti nel primo parziale riprende con le sue lamentele.
La musica non cambia alla ripresa del gioco: Zheng ottiene subito il break e tenta la fuga. Krejcikova riesce a mettere in difficoltà l’avversaria solamente con la battuta e quando riesce ad aprirsi gli angoli per le discese a rete, ma è molto più semplice a dirsi che a farsi con la potenza dei colpi da fondo della cinese.
Con il campo che diventa sempre più piccolo per trovare le aperture giuste, Krejcikova manca la palla dell’1-2, poi un errore e un doppio fallo mandano Zheng avanti per 3-0 pesante.
Barbora però viene imitata dalla sua collega, che nel primo momento di esitazione della partita commette un paio di errori gratuiti e anche lei chiude il game con un doppio fallo.
Il nervosismo di Qinwen fa calare il livello del match, ora ci sono tanti errori da ambo le parti, soprattutto quella della cinese che con tre errori restituisce anche il secondo break e permette a Krejcikova di effettuare il sorpasso sul 4-3.
Due game più tardi Zheng viene chiamata alla prova dei nervi servendo sul 4-5. E i nervi non vengono aiutati da un bambino che la chiama mentre sta lanciando la palla del servizio. Krejcikova manca il 15-30 mandando la palla proprio dove c’era Qinwen a fare il passante, poi mette in rete il lungolinea che le poteva dare il set point, e tra un patema e l’altro si arriva il 5-5 nonostante la prima della cinese sia desaparecida.
Passata la paura Zheng ritrova il rovescio, e tanto basta per ottenere il break e andare a servire per la finale sul 6-5.
C’è tempo per la palla del 6-6, che Krejcikova mette in corridoio con la risposta di rovescio, ma alla fine in un’ora e 40 minuti Qinwen Zheng diventa la prima finalista delle WTA Finals tra i cori coordinati dei tifosi cinesi in tribuna.