(da Riyadh, il nostro inviato)
[3] C. Gauff b. [7] Q. Zheng 3-6 6-4 7-6(2)
Fortunatamente per lei la stagione è finita, e si può staccare la spina per provare a dimenticare quello che è accaduto, ma è probabile che ci vorrà un po’ a Qinwen Zhen per riprendersi da questa dolorosa sconfitta. Una partita che la cinese ha avuto in pugno per oltre un’ora, ha condotto per un set e un break, con chance per la palla del doppio break, e poi nel quale è stata in vantaggio 5-3 nel set decisivo e ha servito inulilmente per il match.
Coco Gauff ha avuto il merito di averci creduto sempre, e di aver mantenuto i nervi saldi nel finale di partita, quando tutte e due erano stanche e i punti contavano doppio. Ora si gode i 4.805.000 dollari del suo premio (sarebbero stati 5.155.000 se non avesse perso l’ultimo match del girone contro Krejcikova), più di quanto aveva vinto in tutto il resto dell’anno.
LA PARTITA – Zheng si ritrova sotto palla break da 40-15 nel game d’apertura, ma la cancella con un diritto vincente. Come era lecito attendersi l’atteggiamento di Zheng è più aggressivo, ma in questa fase iniziale del match manca di precisione in fase di rifinitura.
Sul 2-1 spreca una chance per andare a palla break con una volée incerta, poi viene impegnata in un turno di battuta da 14 punti nel quale annulla tre palle break in maniera piuttosto brillante.
Il match è molto equilibrato, gli scambi in media sono piuttosto lunghi, nessuna delle due riesce a prendere il sopravvento. È sempre Zheng comunque che fa più gioco, e infatti mette lungo un diritto di palleggio sulla palla del 4-2.
Dopo 48 minuti si cambiano le palle sul 4-3, e al ritorno dal cambio di campo l’arbitro deve chiedere le luci da gioco perché i tecnici si erano forse distratto sulle note di “I will survive” di Gloria Gaynor e avevano lasciato le luci disco rosa. Solo che mentre le luci del campo vengono prontamente accese, quelle di Gauff si spengono all’improvviso: un game orribile, tre oreori gratuiti e un doppio fallo mandano Zheng a servire per il set.
Qui Gauff riesce in un qualche modo a procurarsi una palla per rientrare sul 4-5, ma mette lungo un rovescio. Zheng ringrazia e in 56 minuti chiude il set per 6-3 e si unisce alla sua avversaria nella visita agli spogliatoi per una pausa fisiologica.
Al ritorno in campo il trend prosegue: Zheng spinge e Gauff traballa, e si va subito 2-0 per la cinese, che potrebbe anche affondare il colpo di grazia, ma la sua mano quadrata aiuta Coco che su una palla-corta più simile a un pallonetto chiude il rovescio e poi tira fuori dal cilindro un servizio vincente per rimanere in scia.
Sotto un set e un break Gauff prova a fare qualcosa di diverso e inizia a muovere il gioco, prima con una palla corta e poi entrando maggiormente nel campo: controbreak a zero e 3-3.
Zheng prova fare il suo solito gioco, ma è più incerta, i suoi colpi fanno meno male e sbaglia di più. Gauff raccoglie l’ennesimo diritto lungo per il 5-3, ma quando pensava che ormai il set fosse nelle sue mani, Qinwen annulla due set point con due vincenti e poi con quattro punti consecutivi ottiene il controbreak per il 4-5.
Ma chi conosce la WTA avrebbe probabilmente puntato su un terzo break consecutivo… e avrebbe vinto, perché Zheng trema quanto basta per sbagliare i colpi necessari a consegnare il secondo set a Gauff per 6-4 dopo un’ora e 46 minuti di gioco.
All’inizio del set decisivo, forse non tanti dei 4200 presenti avrebbero scommesso su un quarto break consecutivo, e non solo perché il gioco d’azzardo non è contemplato in Arabia Saudita, ma perché anche la WTA non è tanto popolare. In ogni modo Zheng va avanti 2-0, ha anche la palla del 3-0 ma non riesce a convertirla.
A questo punto credo che non si sorprenderà nessuno se dico che poco dopo Gauff ritorna prepotentemente in partita e passa al comando sul 3-2. Il livello di gioco è calato, si gioca ormai da due ore e 20 minuti e la partita vale un titolo delle WTA Finals oltre a ben due milioni e mezzo di dollari.
È Coco che inizia a sgretolarsi per prima, non solo con il diritto, ma più che altro con la consistenza da fondo. Zheng ottiene il break al settimo gioco e consolida per il 5-3. Ma neanche questo vantaggio è sufficiente: Gauff trova un nastro vincente per evitare il match point, e nel game seguente viene omaggiata di un paio di errori per arrivare al 5-5.
Ormai si lotta punto a punto, ora è Zheng ad essere più difensiva e Gauff a manovrare di più lo scambio. L’americana tiene la battuta, vede che l’avversaria è tremebonda e resiste. Sul 15-40 il primo match point di Coco è cancellato da un diritto vincente, sul secondo il passante di rovescio di Gauff si ferma sul nastro. E si arriva al tie-break decisivo (a sette punti, per chi fosse confuso).
Coco mette a segno il diritto, Qinwen commette tre gratuiti e poi stecca una risposta: 5-0. Ormai a Gauff basta palleggiare e l’errore arriva, si cambia campo sul 6-0. Vengono annullati due match point, ma non il terzo, dopo un nastro beffardo. Gauff può esultare sdraiata a terra, Zheng dovrà attendere un’altra opportunità.