Esordio perfetto per Sinner a Torino. Grande solidità e nuove soluzioni (Paolo Bertolucci, La Gazzetta dello Sport)
Lo avevamo detto: era importante partire con il piede giusto. L’avversario (l’australiano De Minaur, numero 9 al mondo) era sicuramente alla portata di Sinner e tra quelli presenti, per caratteristiche tecniche, era anche il più comodo e il più morbido da affrontare. Poi però c’è sempre l’esame del campo. Jannik non era partito benissimo, tanto è vero che ha dovuto anche subire un break, però è riuscito a riprendere subito in mano le redini del match, conducendolo con grande tranquillità. Si è visto chiaramente come, nonostante De Minaur abbia tentato diverse volte di modificare il suo classico stile di gioco, […] solo raramente […] è riuscito a mettere Sinner davvero in difficoltà. Il campione altoatesino ha commesso qualche errore, ma solo quando ha provato a fare qualcosa che andava anche oltre a quelle che sono le sue spiccate qualità. […] Molto bene la conduzione del match dal punto di vista tecnico-tattico, molto bene anche i miglioramenti che si sono intravisti attraverso alcune soluzioni in back, inedite nel circuito. Benissimo la parte finale nella quale ha addirittura verticalizzato ancora di più il suo gioco chiudendo con due volée […]. Jannik vince come sempre sul campo e vince anche sia a livello comportamentale sia per la sensibilità che spesso dimostra nei confronti delle persone che gli stanno attorno, pur non essendo loro parte del gioco: dai raccattapalle al pubblico, come accaduto proprio nella sfida contro De Minaur. Ad esempio, bello il gesto di ieri, quando è corso in aiuto di uno spettatore in difficoltà porgendogli una bottiglietta d’acqua affinché potesse rinfrescarsi in seguito a un malore. […] Detto ciò, quello di Sinner è stato un esordio assolutamente perfetto che gli permette di iniziare al meglio questa sua avventura alle Atp Finals di Torino. Il tutto in attesa del prossimo match contro Taylor Fritz (numero 5 del ranking mondiale), che lo costringerà sicuramente ad affrontare un esame più difficile e complicato rispetto a quello di ieri. Non dimentichiamoci che lo statunitense è il giocatore che ha affrontato e battuto nella finale degli Us Open dello scorso 8 settembre (6-3 6-4 7-5 in 2 ore e 15 minuti di gioco). Questa volta però, con i due set su tre […] Jannik dovrà essere ancora più attento perché l’avversario potrebbe disputare un incontro di altissimo livello mettendolo ancor più in difficoltà. […] Oggi giorno di riposo, ultime piccole verifiche, e subito pronti per combattere – domani sera – un’altra battaglia.
Sinner sprint il ritmo è da numero 1 (Gaia Piccardi, Corriere della Sera)
«Ce l’hai un’acqua o qualcosa…?». Sul 2-2 del secondo set, 0-40 sul servizio di De Minaur, riappare il Sinner galante che a Indian Wells reggeva l’ombrello alla raccattapalle durante la pausa per pioggia e a Miami riceveva in dono un fiore da una piccola tifosa incantata. Brutale con la clava, soave quando le contingenze lo richiedono, il numero uno del mondo è fermato da uno spettatore che gli si rivolge come a un amico: «Jannik aspetta, c’è una persona che sta male». Prende una bottiglietta d’acqua, la passa alla prima fila, parte la catena umana. Emergenza rientrata. Comincia così, con un gesto gentile risparmiato alla mattanza di Alex De Minaur, la campagna torinese del prescelto. […] c’è Jasmine Paolini arrivata da Riad, c’è il giovane Flavio Cobolli venuto a lezione di grande tennis al Master, c’è Giorgio Chiellini rientrato a Torino dopo l’esperienza americana. Ci sono i tifosi, soprattutto, […] innamorati del ragazzo prodigio che ritrova papà Hanspeter e il fratello Mark nel suo angolo (più lo zio) […]. De Minaur, il n.8 del ranking australiano madrelingua spagnolo, trova qualche soluzione di tocco ma è spesso in apnea sui traccianti sinneriani […], benché inizialmente imprecisi. È grazie a un dritto steccato dell’azzurro, infatti, che il ragazzo di Sydney si procura una preziosissima palla break al terzo gioco: Jannik sbaglia l’approccio a rete ed è 2-1 Australia. La reazione è immediata. Con un passante di rovescio incrociato, Sinner si riprende il maltolto. […] Da lì, tenendo il servizio a zero e strappandolo all’avversario Jannik si annette il set 6-3 in 37′; poi gli basta il break al quinto game […] per archiviare (6-4) un debutto alle Finals sul velluto. Sorride, è soddisfatto. «Una partita buona, con qualche errore di troppo — dice in campo —. Però non giocavo un torneo dalla Cina, ero andato a Parigi Bercy ma mi era venuto un virus: ci sta essere un po’ arrugginito. E sapevo che prima o poi il mio tennis sarebbe tornato». Ricomincia da dove prese il volo l’anno scorso. La finale a Torino, con le vittorie su Djokovic, Medvedev e Rune […], lo riempì di energia e pensieri positivi. Se i luoghi hanno un’anima, quella delle Finals risuona con Jannik: «Non c’è posto più bello per concludere la stagione — conferma —, in casa, con il favore del tifo: non aver partecipato agli Internazionali di Roma mi aveva fatto parecchio male: ecco perché essere qui è ancora più bello. Ho scelto di arrivare con grande anticipo per preparare al meglio il torneo». […] domani lo aspetta Taylor Fritz, l’americano che ancora deve riprendersi del kappaò all’Open Usa. «Taylor serve bene, è in grande forma. Sarà un match duro. Mi farò trovare pronto». Lo è già, pronto, Jannik Sinner. E molto di più.
La legge del numero primo (Stefano Semeraro, la Stampa)
Il debutto da favorito, nella prima serata del torneo, i colleghi in tribuna arrivati per ammirarlo – Jasmine Paolini, reduce dalle Finals al femminile di Riad e applauditissima, il local hero Lorenzo Sonego con la fidanzata Alice – l’elettricità dell’Inalpi Arena. L’emozione, forte persino per un «freddo» come lui, di essere quello che tutti sono venuti a vedere, e della prima partita dell’anno giocata in Italia. Il tutto, nel cuore e nei pensieri del campione, dura una quindicina di minuti, il tempo di incassare un inatteso break al terzo game […] e di restituirne due a stretto giro di posta, poi Jannik si smaga, decolla, vince 6-3 e inizia a prendersi Torino. De Minaur, il primo australiano ad approdare alle Atp Finals dai tempi di Lleyton Hewitt, […] è nel suo anno migliore, il primo da top ten. Ma contro la Volpe sembra uno Speedy Gonzalez alle prese con un predatore troppo grosso, potente, affamato. Prova a mescolare un po’ le carte […]. Ma Jan è un diesel che impiega pochissimo a scaldare i cilindri, si piazza sulla riga di fondo e picchia diritti e rovesci come da specialità della ditta, con feroce puntualità, mandando fuori ritmo l’insostenibile leggerezza dell’avversario. […] Il primo set dura 36 minuti e già bastano per capire che le previsioni della vigilia non erano esagerate. Jannik è il re della stagione. Quella di ieri è stata la sua vittoria numero 66, lo stesso numero di Zverev ma con sole sei sconfitte contro le venti del tedesco: a separarli c’è un abisso di continuità. Il primo match della giornata, quello fra Medvedev e Fritz ha chiarito che il vero rivale del girone intitolato a Ilie Nastase è l’americano, ed è contro Taylor che Jannik giocherà domani il secondo match […]. Il centrale dell’Inalpi è più lento rispetto allo scorso anno, riferisce chi l’ha assaggiato, Sinner comunque ci scivola sopra con la solita efficacia; qualche imprecisione è compensata dalle ottime medie al servizio, 8 ace e l’80 per cento di punti vinti con la prima. Alex alla vigilia si era detto pronto a combattere, ma non può fare più di tanto per evitare l’ottava sconfitta in otto incontri, la sua regolarità non può bastare contro il Meccanismo Sinner […]. Il break decisivo nel secondo set, dopo una breve pausa per il malore di uno spettatore in tribuna, arriva al quinto game, il resto è quasi un allenamento per la Volpe, che dà quasi l’impressione di provare i colpi, di collaudare il serve&volley e in generale le discese a rete […] e chiude con un ace in un’ora e 24. «Dopo questa settimana c’è ancora la Coppa Davis, ma la stagione Atp finisce qui – dice la Volpe – e non c’è posto più bello di Torino per farlo, ancora più bello quest’anno visto che non ho potuto giocare a Roma». Prossima fermata, Taylor Fritz. «E’ da un po’ di tempo che non giocavo una partita ufficiale, quattro settimane, ma mi sono preparato bene, sono arrivato qui in anticipo proprio per farmi trovare pronto. Taylor serve molto meglio, e sarà dura, ma sono molto contento di come ho giocato». A Torino batte già il cuore.
Medvedev perde testa e partita (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport Stadio)
«È la prima volta che lo dico, ma al 100% non vedo l’ora che finisca quest’anno. Combatto sempre, ma sono stanco di combattere contro qualcosa che non dipende da me stesso. Proverò a fare qualcosa di diverso contro Sinner e De Minaur, se non dovesse funzionare andrò in vacanza». In alcuni momenti folle e rabbioso, ma senza dubbi sempre vero. Danil Medvedev non ha paura di dire come stanno le cose e di certo non ha fatto eccezioni dopo il ko contro Taylor Fritz. […] la sfida si è conclusa con lo score di 6-4 6-3 in favore dello statunitense, semifinalista dell’edizione 2022 delle Nitto ATP Finals. Dalla partita si possono già trarre degli spunti interessanti sui prossimi due avversari di Jannik Sinner, anche se l’ora e venti di partita racconta più dello sconfitto che del vincitore. Taylor Fritz ha fatto la sua partita: caratterizzata da un atteggiamento propositivo e dalla capacità di muovere la palla con tante variazioni di angoli e altezze […]. Nel punteggio finale però c’è tanto del russo, che ha vanificato ottimi sprazzi di tennis perdendosi in un paio di momenti di follia: «Quando mi arrabbio purtroppo non mi aspetto niente e non penso a niente in particolare. Sfogo rabbia e frustrazione, in questo caso ero arrabbiato con me stesso. Dopo il break del secondo set ho pensato “perderò il match, non mi interessa”». La cartolina della prima di Daniil sono i tre doppi falli consecutivi nel game che gli è costato il primo set, perso da 30-15 sopra. A farne le spese è la sua racchetta, più tardi il bis dopo il secondo break. Nei momenti di lucidità la prova sportiva è decisamente più incoraggiante di quanto si sarebbe potuto auspicare dopo Bercy, ma è l’atteggiamento che non fa presagire il meglio per il fumo imminente. In particolar modo contro Sinner, Danil da tempo si sforza di impostare una partita diversa, più offensiva. Farlo senza applicarsi sul piano nervoso appare come un’utopia. […] «Sono ancora 4 del mondo, molti ne sarebbero contenti. Posso battere ancora tanti giocatori, ma dovrò provare qualcosa di nuovo. Al momento mi sento in svantaggio, perché tutti possono scambiare contro di me. La tattica incide meno, conta servire bene e lottare». Ottimista Fritz dopo questa vittoria all’esordio: «Penso di aver fatto un buon lavoro – ha sottolineato – e sono entusiasta dell’opportunità di vedere se quello che sto facendo mi aiuterà a crescere ancora».