Quella di Lorenzo Musetti è stata una stagione ricca di emozioni, tra alti e bassi. Il carrarino ha disputato le semifinali di Wimbledon e dei giochi olimpici di Parigi, uscendo in entrambe le occasioni perdente contro Novak Djokovic. Tuttavia, nella capitale francese, è riuscito lo stesso a ottenere la medaglia di bronzo, riportando l’Italia sul podio olimpico nel tennis maschile.
Il 2024 passa anche da tre finali ATP perse (Chengdu, Umago e Londra) e due finali Challenger, terminate con lo stesso risultato. Tuttavia, la stagione non è ancora finita e per Musetti c’è la possibilità di dimostrare di nuovo il suo orgoglio italiano in Coppa Davis, dove difenderà insieme ai suoi compagni di squadra, il titolo conquistato lo scorso anno.
IL carrarino è stato intervistato dal Corriere dello Sport, dove ha parlato della sua stagione. “Quando inizia un nuovo percorso vieni sempre criticato. E’ bello dimostrare le cose in campo e abbiamo fatto un ottimo lavoro di gruppo. Per un po’ di mesi sento di aver giocato da Top 10, poi ci sono sfumature del mio carattere che mi rallentano ancora un po’, ma sto lavorando per migliorarmi“.
Musetti, nel periodo prima di Wimbledon, fino alle Olimpiadi di Parigi, ha giocato un tennis ad altissimo livello, senza aver nulla da invidiare ai giocatori della top 10. “Non mi sento distante dai primi dieci. Carlos e Jannik oggi sono sopra a tutti in termini di livello. Se penso agli altri, escluso Medvedev, li ho già battuti tutti. Dovrò lavorare sulla continuità, ma ho già fatto passi avanti“.
L’obiettivo di ogni tennista è quello di diventare numero 1, e anche Musetti ha in testa questo obiettivo. “Se a 22 anni le dicessi che diventare numero 1 al mondo non è più un mio obiettivo, smetterei di giocare a tennis. Davanti a me ci sono solo 16 giocatori. Poi è ovvio che sia più facile a dirsi che a farsi. Però i presupposti per poter aspirare a diventare numero 1 ci sono, è uno dei miei obiettivi in carriera“.
Sicuramente il momento più importante della stagione del carrarino sono stati i giochi olimpici di Parigi, coronati dalla medaglia di bronzo. “L’Olimpiade è stata speciale. Non è solo per il mio bronzo: l’oro di Errani e Paolini mi ha toccato profondamente. Ho compreso il vero significato del gruppo. La sensazione di vincere qualcosa per una nazione, oltre che per se stessi“.
Adesso l’ultimo appuntamento della stagione è la Coppa Davis e cercare di bissare il successo dello scorso anno. “Sono tranquillo, alla fine a decidere ci pensa il capitano. Se si dovesse andare per ranking, sono il numero 2, ma questa classifica va dimostrata. L’obiettivo a Malaga è la squadra; vediamo cosa succederà e se ci sarà Jannik. Mi auguro ovviamente di si, perché può essere decisivo come l’anno scorso“.
L’ultima domanda fatta a Musetti riguarda il pronostico sulle ATP Finals di Torino. “Se devo essere onesto, per me Sinner, Alcaraz e Zverev sono i favoriti. Sascha penso possa esaltarsi dopo la vittoria “easy” di Parigi, anche perché alle Finals ha sempre giocato bene. Nonostante ciò se dovessi prendere solo un giocatore andrei su Jannik“.