Prosegue la marcia trionfale alle Nitto ATP Finals di Torino anche per il n.2 al mondo Alexander Zverev. Esordio coi fiocchi, e secondo match che conferma le ottime sensazioni contro un assolutamente positivo Casper Ruud. Una vittoria che in ogni caso non basta per il passaggio del turno ma che permette al tedesco di essere in una posizione privilegiata in vista della sfida di venerdì pomeriggio contro Alcaraz. Intanto stasera Sasha ha messo a segno l’ottava vittoria su otto in due set di queste ATP Finals finora. Evento che non si verificava dal 2014 alla O2 Arena (teatro di una incredibile semifinale tra Federer e Wawrinka) di Londra, e che ha chiaramente sorpreso, come è stato manifestato in conferenza stampa.
“Penso che ci siano alcune ragioni per questo“, argomenta il n.2 al mondo, “in primo luogo, Casper e Carlos avrebbero dovuto disputare un incontro di tre set. Forse Carlos non si sentiva propriamente bene. Credo che entrambi in questo momento stiano giocando un tennis incredibile, e onestamente, non ho mai visto Casper giocare così su un campo in cemento. Mentre sulla terra battuta a volte domina in maniera massiccia. Inoltre credo che Jannik sia dominante in questo momento. Entrambe le partite di oggi sarebbero potute durare tre set, Andrey aveva due set point. Ma ci sono alcuni fattori. Penso che siano state comunque partite molto interessanti e combattute, ma capisco cosa intendi. L’anno scorso ci sono state molte partite in tre set, ma il tennis è così. Non si può prevedere il futuro, non puoi avere ogni anno gli stessi risultati, aspettarti che ogni volta che giochi contro qualcuno sarà 7-6 al terzo. Mi è capitato di giocare contro Carlos ad esempio, ingaggiando battaglie incredibili, come la finale del Roland Garros. Ma ho anche giocato contro di lui all’Australian Open nei quarti, dove mi sembrava di averlo dominato completamente, o ad Indian Wells, dove lui ha dominato completamente me. Se giochi contro i migliori giocatori del mondo, non significa necessariamente che ci saranno sempre partite combattute solo perché si tratta dei migliori“.
Anche perché quando uno dei due giocatori perde 11 punti in 11 game di battuta è complicato trovare un equilibrio, come ha ricordato Ubaldo Scanagatta in conferenza stampa a un divertito Zverev. Che, come spesso capita, è stato simpatico nella risposta: “Se continuerò ad avere queste statistiche sarei davvero felice. Ma se dovessi subire break nella prossima partita sarà colpa tua. Se dovessi commettere un doppio fallo penserei a te (ride)“. Fa però in tempo a ritornare serio per commentare la collocazione del suo decisivo incontro con Alcaraz, che a sorpresa ci sarà in sessione pomeridiana: “Avrei preferito giocare di sera per tenere lo stesso ritmo, ma va così. Ho giocato due volte di notte, credo sia giusto che giochi almeno una volta di giorno“.
Anche per evitare di rincasare tardi agli addetti ai lavori dell’Inalpi Arena, vista la nuova routine del tedesco di dedicare sempre ulteriore tempo all’allenamento dopo i match. Superstizione o strategia? “Oggi mi sono rimesso a lavorare solo sulla risposta“, spiega Zverev, “sentivo che Casper stesse servendo molto bene, ma pensavo di poter rispondere meglio. Ma, come ho detto a Parigi, non si tratta di oggi, di domani, o della prossima partita. Voglio migliorare alcune cose già per la prossima stagione. Voglio sviluppare ulteriormente il mio gioco per poter competere con Jannik e Carlos, è semplice. Sono loro i due punti di riferimento in questo momento, sono quelli che stanno vincendo gli Slam. Voglio far parte di quel gruppo. So che loro miglioreranno, quindi devo tenere il passo“.