Jannik Sinner è il primo italiano della storia a conquistare le ATP Finals. Come se non bastasse, il numero uno è riuscito in questa impresa senza perdere nemmeno un set, per giunta in casa dunque davanti al proprio pubblico, un risultato che lo blinda ancora di più in testa alla classifica ranking mondiale. Queste le sue parole in conferenza stampa a fianco al trofeo, accolto sia al suo ingresso che al termine della sfilza delle domande da un grosso applauso da parte di tutti i presenti.
Domanda: “Riesci a sorprenderti ancora dei tuoi risultati?”
Sinner: “La risposta è uguale a ieri, nel senso che possono succedere tante cose in una partita del genere, devi sempre dare al massimo, ogni momento può essere delicato, dove ti può scivolare via la partita, ci sono tante cose che devi considerare. Nella mia testa sapevo che sarebbe stata una partita complicata. Taylor ha giocato molto bene, ha fatto una semifinale di altissimo livello contro Zverev, sapevo che avrei dovuto giocare al mio massimo. Sono stato nella sua posizione l’anno scorso, era molto simile quando ero sfavorito contro Nole””
Domanda: “Sei felice?”
Sinner: “Molto, molto felice. Finire qua la stagione in questa maniera giocando veramente un buon tennis mi rende molto felice, io ho sempre detto anche prima del torneo di essere arrivato presto per prepararlo nel migliore dei modi e ho chiuso meglio di come avevo iniziato”
Domanda: “Quanto ti hanno emozionato la lacrime di tua mamma alla consegna del premio del numero uno al mondo?”
Sinner: “Le persone che ti stanno vicino vengono prima di tutto. Sono contento della stagione, ma è ancora più bello vedere la famiglia qui con me, solo loro sanno quanti sacrifici abbiamo fatto come famiglia. Non è solo la lacrima di mamma, ma è anche tutto il resto ed è la cosa più bella»
Domanda: “Qual è la tua percentuale tra talento e lavoro? Gaudenzi ha detto che gli piacerebbero finali in 5 set, tu cosa ne pensi?”
Sinner: “Con le percentuali non sono molto bravo, però sono uno che lavora tanto, cerca di capire cos’ho sbagliato in passato, dopo ci lavoro sopra. Alcuni hanno un talento maggiore, però solo quando combini il talento e il lavoro diventi un giocatore importante. Un giocatore di solo talento senza lavoro probabilmente perderebbe contro quello che non ha talento ma lavora tanto da anni, io la penso così. Finali in cinque set? Non voglio rispondere, è una partita totalmente diversa perché può cambiare più volte, c’è da vedere come giochiamo noi, c’è molta più esperienza da fare in una partita così, sarebbe molto interessante”
Domanda: «Potresti definirti in ottica futura Il miglior sportivo della storia dell’Italia?»
Sinner: “Non sono d’accordo perché ho 23 anni, non possiamo fare comparazioni con altri sportivi che sono riusciti a fare cose incredibili, non sono tanto d’accordo su questo. Ho 23 anni e ho fatto una sola stagione, ovviamente anche l’anno prima è stato ottimo, quest’anno ho alzato l’asticella, però alla fine parliamo di poche stagioni. C’è da vedere come va tutta la carriera, vediamo nel futuro”
Domanda: “L’anno prossima ti preoccupa rispondere alle attesa o affronterai tutto giorno dopo giorno?”
Sinner: “Non mi preoccupa, non vedo il senso di preoccupazione, io dico sempre che se do il 100% non posso fare di più, il risultato spesso non possiamo controllarlo, non dipende solo da come giochiamo. È uno sport molto imprevedibile, mi sento sicuro in campo perché so di allenarmi al massimo. L’anno prossimo sarà diverso, ci sono state delle difficoltà quest’anno, lo stesso vale per il prossimo perché ognuno di noi avrà dei problemi, ma non vedo preoccupazioni”
Domanda: “Com’è giocare quando hai gli occhi addosso di tutto il mondo?“
Sinner: “È un momento speciale quando entri in campo, so che devo fare una buona prestazione, c’è tensione, i dubbi sono normali prima delle partite altrimenti non la sentiresti. Non sai mai cosa possa accadere in un campo da tennis. Il pubblico mi ha dato davvero tanto, soprattuto quando le cose non stavano andando bene. Proprio lì ho cercato di prendere tanta forza e il pubblico italiano mi ha sempre aiutato e per questo sono molto fiero di essere italiano e di far parte di certi successi, abbiamo un gruppo bellissimo di tanti giocatori nei primi 100 e 200 quindi è un momento bello per il tennis italiano e mi fa piacere farne parte”
Domanda: “Come avete fatto a lavorare così bene nonostante il peso della tua vicenda?”
Sinner: “Siamo usciti tre volte in modo positivo, sono molto fiducioso che sarà così anche per la quarta volta. Io ho sempre cercato di capire cos’ho sbagliato o cosa avrei potuto far meglio. Ho parlato con il mio team, abbiamo detto di fare il meglio possibile, perché più di così non possiamo fare. Il mio team mi ha spinto molto, ci sono stati giorni dove non stavo benissimo, le notti non ho dormito bene, quindi serve una combinazione tra giocatore e team. Io quando metto il cappellino non penso a cosa succede fuori dal campo. Ho avuto la fortuna di aver Simone, Darren e tante persone intorno a me che mi tengono stabile. Grazie a questo abbiamo continuato a lavorare tutti i giorni come se non ci fosse un domani e ci siamo anche migliorati in questo periodo”.