Gael Monfils, con il suo inconfondibile stile fatto di balzi felini e improvvisi guizzi, ha regalato all’inizio di questo 2025 una storia di sport che si avvicina più al racconto romantico che alla cronaca. A quasi 39 anni, il francese ha riscritto le regole del tempo, raggiungendo gli ottavi di finale agli Australian Open e conquistando, poche settimane prima, il torneo di Auckland. Qui Monfils ha messo in scena una danza che sembrava dimenticata. Il suo tennis è sempre stato un gioco di equilibri precari: una costante sfida tra il genio e il rischio, il tutto condito da un’energia che pare inesauribile. Il titolo conquistato in Nuova Zelanda è stato il preludio a qualcosa di ancora più grande. Melbourne lo attendeva e lui ha risposto.
Il match contro Taylor Fritz è stato una battaglia di nervi e talento. Perde il primo set, 3-6. Sembra la solita storia: Monfils che incanta a tratti ma si spegne troppo presto. Ma questa volta no. Questa volta c’è qualcosa di diverso. Chiude il quarto set con un 6-4 che è quasi un sigillo regale. Con questa vittoria, Monfils è diventato, insieme a Roger Federer, il più anziano a raggiungere gli ottavi di finale agli Australian Open da quando il tabellone è a 128 giocatori. “Ho una forte fiducia in me stesso, ho una forte fiducia che posso ancora fare qualche danno”, ha dichiarato. E in quelle parole c’è tutto: una leggerezza che sa di maturità.
Ma cosa c’è dietro a questa rinascita? Non solo allenamenti e programmazione; c’è la serenità di chi ha trovato un equilibrio. La presenza della moglie, Elina Svitolina, e della figlia, Skai, gli ha dato nuove motivazioni. Monfils non gioca più contro il tempo, ma con il tempo. Ed è una differenza enorme. In Australia ora lo aspettano gli ottavi, ma lui non guarda troppo avanti e intanto regala emozioni, che è poi la cosa che conta davvero. Monfils ci ricorda che il tennis e lo sport più in generale, non è fatto solo una questione di classifiche e numeri. È fatto di storie, di battaglie, di sorrisi. E di quella scintilla che illumina un campo anche quando il sole sta per tramontare. Chapeau, Gael.