La quarta giornata del torneo ATP 500 di Dallas, caratterizzata dagli otto match del secondo turno, non ha deluso le aspettative ed è stata la migliore del torneo: sul Grandstand dopo la vittoria di Arnaldi ai danni di Davidovich Fokina sono arrivati i successi di Machac su Hijikata e di Opelka su Norrie, mentre sul Campo Centrale l’unico sorriso statunitense è stato quello del campione in carica Tommy Paul, che ha battuto il giovane connazionale Quinn. Sono stati infatti eliminati, a sorpresa, Fritz, Shelton e Tiafoe (tre delle prime cinque teste di serie), battuti rispettivamente da Shapovalov, Munar e Nishioka.
D. Shapovalov b. [1] T. Fritz 2-6 6-3 7-6(2)
Denis Shapovalov (25 anni, numero 54 del ranking ATP) torna a battere un top 10 dopo due anni e mezzo (Vienna 2022, si trattava sempre di Fritz) ed elimina a sorpresa il numero 4 Taylor Fritz con il punteggio di 2-6 6-3 7-6(2) dopo 2 ore e 3 minuti di lotta: il canadese, dopo un avvio di match caratterizzato dai soliti errori gratuiti ha rimontato l’avversario, sconfiggendolo per la sesta volta in carriera. Nel terzo e decisivo set i due protagonisti sono arrivati al tie break senza concedere nemmeno una piccola occasione e Shapovalov, per una volta, è sopravvissuto agli errori gratuiti e ai propri scheletri emotivi nell’armadio, dominando il finale di partita. Fritz ha concluso l’incontro affossando in rete il più facile dei dritti, consentendo al canadese di interrompere la serie negativa di 12 tie break decisivi persi consecutivamente: Denis nei quarti di finale affronterà – in un match che promette grande spettacolo – la testa di serie numero 6 Tomas Machac, che ha battuto l’australiano Rinky Hijkata (23 anni, numero 73 del ranking ATP) con il punteggio di 6-4 7-6(0).
J. Munar b. [4] B. Shelton 6-2 7-6(3)
Altro giro, altra sorpresa, altra delusione americana: Ben Shelton (22 anni, numero 13 della classifica ATP) non riesce a dare la continuità giusta alla semifinale dell’Australian Open e viene eliminato al secondo turno del Dallas Open da Jaume Munar (27 anni, numero 64 del mondo), che mette a segno la seconda vittoria stagionale contro un top 20 e uno dei risultati più sorprendenti della carriera: lo spagnolo si è imposto con il punteggio di 6-2 7-6(3) in un’ora e 34 minuti di gioco, senza mai perdere la battuta, approfittando di uno Shelton troppo falloso. Il fioretto dello spagnolo ha mandato in crisi la clava del figlio di Bryan, che, dopo aver sprecato un paio di palle break sul 4 pari del secondo set, è stato completamente travolto nel tie break: Munar, apparso in grandi condizioni, nei quarti di finale affronterà Matteo Arnaldi.
[3] T. Paul b. [Q] E. Quinn 6-4 5-7 6-4
Tommy Paul si complica la vita ma alla fine vince la seconda maratona del suo torneo, imponendosi in tre set contro il giovane qualificato Ethan Quinn (20 anni, numero 199 del ranking mondiale) con il punteggio di 6-4 5-7 6-4 dopo 2 ore e 14 minuti di gioco: la luce del campione in carica del torneo si è spenta improvvisamente quando, in vantaggio per 6-4 5-4, 30-0, ha subito il primo break di tutta la partita, perdendo la bussola, quattro game consecutivi e, di conseguenza, il set. Il numero 9 della classifica ATP ha però dimostrato grande freddezza nel corso del terzo e decisivo parziale, riuscendo a reagire al disastro dei minuti precedenti. Paul ha infatti messo a segno il break decisivo nel settimo game per poi difendere senza problemi gli ultimi due turni di servizio: nei quarti di finale ci sarà il terzo derby del suo torneo, perché affronterà la wild card Reilly Opelka, che ha sconfitto in rimonta Cameron Norrie con il punteggio di 4-6 7-6(5) 6-4, chiudendo la pratica con il 18esimo ace del suo incontro non prima di aver discusso pesantemente con l’arbitro, Greg Allensworth. Opelka, sul 5-4 30 pari (ultimo game del match), dopo aver insultato uno spettatore che continuava a disturbare – evidentemente di proposito – la meccanica del movimento del suo servizio, era stato penalizzato dal giudice di sedia con il più classico dei penalty point (Audible Obscenity): “E’ semplicemente il peggior arbitro del circuito, è una cosa risaputa nello spogliatoio”, ha dichiarato Reilly, con il sorriso, nel post-partita.
[2] C. Ruud b. M. Mmoh 6-1 6-4
Tutto facile – nella giornata delle sorprese – per Casper Ruud: la testa di serie numero 2 ha sconfitto facilmente il qualificato statunitense Michael Mmoh (27 anni, numero 422 del ranking mondiale, al rientro in campo dopo un lunghissimo stop per infortunio) con il punteggio di 6-1 6-4 in un’ora e 10 minuti di gioco: il norvegese, rinfrancato dal weekend di Coppa Davis, ha dominato senza problemi l’incontro, concedendosi di fatto una sola sbavatura, all’inizio del secondo set, quando ha immediatamente restituito il break di vantaggio conquistato in apertura. Per il resto Ruud, che al primo turno aveva faticato con Duckworth, è sembrato in crescita e nei quarti di finale affronterà da favorito il mancino giapponese Nishioka (29 anni, numero 67 della classifica ATP), che nella mattinata texana aveva inaugurato la giornata delle sorprese e delle sconfitte americane eliminando in rimonta uno spento Frances Tiafoe con il punteggio di 3-6 6-4 6-3 in 2 ore e 5 minuti di gioco.