L’urlo di Matteo (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)
Anni che sono secoli. In mezzo, accanto alle lacrime di gioia dei successi, ci sono stati il tormento fisico, i rimpianti di cosa avrebbe potuto essere senza tutti quegli infortuni, e anche il dubbio atroce di non tornare più a essere un giocatore di tennis. Nel 2018, a Doha, Berrettini contro un avversario serbo, Troicki, vinceva la prima partita Atp della carriera; sette anni dopo, sugli stessi campi, ancora contro un rivale di quel Paese, ammantato però della gloria dell`immortalità, coglie il successo che rilancia definitivamente la nuova vita dopo i dolori del corpo e dell`anima seguiti all`infortunio newyorkese del 2023. Matteo, in quattro precedenti, non aveva mai battuto Djokovic, e contro di lui aveva vissuto la delusione più bruciante, la sconfitta nella finale di Wimbledon del 2021: adesso, finalmente, può urlare di gioia, un grido di liberazione che restituisce un campione tornato a credere pienamente in se stesso.
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Certo Nole, che rientrava dall`infortunio alla coscia sinistra patito in Australia e ha confermato la prosecuzione del sodalizio con Murray, non ha più, almeno al momento, la profondità e la velocità di palla dei tempi migliori e neppure le movenze feline che gli hanno regalato 24 Slam, ma “il Martello” non ha mai ceduto un metro, neppure sul servizio: «Era una cosa che avevo studiato, rimanere nello scambio senza cercare soluzioni improvvisate, non ho mai perso campo neppure sul rovescio. Questa è un fase di transizione-costruzione, ho potuto finalmente fare una preparazione invernale senza pensare a come avrebbe
reagito il mio corpo ed è stata una sorta di liberazione. Sto ritrovando il mio equilibrio. Devo solo avere pazienza».
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Nel torneo privato alla vigilia di Sinner, l`Italia continua a sventolare la sua bandiera, anche con Nardi, che adesso se la vedrà con il coetaneo Alcaraz: «Da ragazzino ci ho perso quattro volte su quattro, mi ha sempre dato delle belle bastonate, ma ho solo da imparare da partite come questa, lui è un esempio. Ma ci metterò tutto quello che ho».
Berrettini super fa fuori Djokovic (Antonio Sepe, Corriere dello Sport)
Al quinto tentativo, Matteo Berrettini è finalmente riuscito a sconfiggere Novak Djokovic. Certo, avrebbe preferito farlo in uno Slam – magari nella finale di Wimbledon del 2021 – ma anche nell`ATP 500 di Doha va più che bene. 7-6(4) 6-2 il punteggia del match, in cui l`azzurro ha sfoderato una prestazione da vero e proprio “martello”. Impeccabile al servizio con 13 ace e r85% di punti vinti con la prima, ha salvato tutte e 3 le palle break concesse e si è imposto a sorpresa dopo. un`ora e 35 minuti di gioco.
E anche se si tratta “solo” di un primo turno, per Matteo è una vittoria speciale, sia perché è la prima ai danni di Noie (contro cui era sotto 0-4 nei precedenti), sia perché non batteva un top 10 dalla United Cup ael 2023. «È qualcosa che cercavo di fare da molto tempo. Ho lavorato duramente per tornare a questo livello» ha dichiarato a fine partita Berrettini, che si è regalato il 10° successo in carriera contro un giocatore tra i primi dieci del ranking.
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Seconda vittoria stagionale per Nardi, che si è regalato il ritorno virtuale in top 80 ma soprattutto la prima sfida in carriera contro il suo buon amico Alcaraz. I due si conoscono infatti da tempo, avendo condiviso molte esperienze a livello Junior Proprio in una di queste, le ITF World Finals del 2017 a Prostejov, era stata scattata una foto in cui Nardi portava sulle spalle Alcaraz ed entrambi sorridevano. «Fratelli» scriveva su Instagram Luca. «Ti voglio bene zio» rispondeva lo spagnolo. Pur essendo entrambi del 2003 non si sono mai incontrati in un match ufficiale, ma in Qatar colmeranno questa lacuna. Nella speranza che sia il primo confronto di tanti.
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Non a caso, alla ripresa del gioco Paolini ha avuto bisogno di appena 15 secondi (tanto è bastato a Lys per mettere un dritto in corridoio) per conquistare la vittoria e proseguire la difesa del titolo. «Almeno non ho fatto doppio fallo» ha scherzato sui social la tedesca Jasmine invece è approdata agli ottavi, dove troverà l`americana Sofia Kenin (0-2 i precedenti).
Buona la quinta un Berrettini magistrale batte Djokovic (Mattia Chiusano, La Repubblica)
Il giorno è arrivato. A Doha, sul cemento del Khalifa Tennis & Squash Complex, tra le raffiche di vento e davanti a qualche tifoso col cappellino Italia. Matteo Berrettini non batteva un Top 10 da gennaio 2023, ma anche quando era quotatissimo, prima dell`infortunio, con lui non ci era mai riuscito. Compresa la finale di Wimbledon 2021. «Ho giocato contro Nole in alcuni dei più grandi tornei del mondo» racconta ora l`azzurro, «è stato un onore condividere il campo con lui anche se mi sarebbe piaciuto vincere almeno una di quelle partite». Ma al quinto tentativo finalmente ce l`ha fatta: Matteo Berrettini ha battuto Novak Djokovic.
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«Molti tennisti non ritengono che l`esito del caso di Sinner sia stato giusto per come si è svolto l`intero processo: molti di loro credono che ci siano stati dei favoritismi» ha detto Nole alla vigilia del torneo in Qatar. Nel giro di ventiquattro ore gli sono arrivate due risposte durissime: quella sportiva di Berrettini, e quella istituzionale della Wada, che attraverso il consigliere generale Ross Wenzel ha sostenuto che il caso Sinner è «a milioni di miglia di distanza dal doping. Il feedback scientifico che abbiamo ricevuto assicura che questo non poteva essere un caso di doping intenzionale».
A Berrettini tocca ora l`olandese Tallon Griekspoor, in un sequel della finale di Coppa Davis a Malaga. Con Djokovic gli sono bastati 95 minuti, un`oretta e mezzo per chiudere il match sul 7-6(4), 6-2. Negli occhi resta un colpo sul 5-2 nel secondo set. Djokovic l`aveva superato, lui spalle alla rete e senza visuale ha piazzato un passante che ha trafitto l`avversario.
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Per Djokovic era una vera ripartenza, 25 giorni dopo la delusione di Melbourne: la resa in poco più di un`ora dopo la grande illusione della vittoria su Alcaraz, seguita dallo strappo alla coscia sinistra nella semifinale contro Zverev. Quasi un mese dopo Nole esce al primo turno in Qatar e continua a non vedere la luce, ma il valore di Berrettini lo vede benissimo: «Non ho avuto alcun dolore o disagio, non ci sono scuse: sono stato battuto da un giocatore migliore, che ha fatto una partita magistrale».