Mirrabile vittoria! Andreeva già Top-10 (Giovanni Pelazzo, Tuttosport)
Mirravigliosa! A 18 anni ancora da compiere, Mirra Andreeva corona una delle sue settimane più belle con il primo `big title” della carriera al Wta 1000 di Dubai. Già il fatto che a quell`età non si dia per scontato che questa sia stata per lei “la settimana più bella” – visto che sul suo breve curriculum figurano già una semifinale Slam e un argento olimpico – è piuttosto indicativo. In ogni caso, un titolo è sempre un titolo: le emozioni che regala una vittoria sono difficilmente equiparabili a quelle di un`onorevole sconfitta. A 17 anni e 299 giorni, Mirra diventa la giocatrice più giovane dal 2009 – da quando cioè la Wta ha istituito l’attuale categoria dei tornei 1000 – a trionfare in un appuntamento di questo calibro. Avanesyan, Vondrousova, Steams, Swiatek, Rybakina e Tauson – cancellata in finale 7-6 (1) 6-1 – questo il clamoroso percorso perdendo un solo set, in semifinale contro Rybakina di una ragazza che da anni si porta con leggerezza sulle spalle la pesante etichetta di predestinata. Nata a Krasnojarsk il 29 aprile 2007, vista la nazionalità e la regione di provenienza si sprecano da sempre i paragoni con Maria Sharapova, l`ultima tennista prima di Mirra a sconfiggere tre campionesse Slam nello stesso torneo (WTA Finals, 2004). Andreeva si presenta nel circuito maggiore giocando il primo match tra le grandi a 15 anni (Wta Monastir 2022), mentre un paio di mesi dopo perde la finale dell`Australian Open juniores contro l`amica e compagna di doppio Alina Korneeva. Una sconfitta molto dura da metabolizzare, che però le dà la spinta definitiva per spiccare il volo. Pochi mesi dopo arrivano i sorprendenti ottavi di finale al Wta 1000 di Madrid, il terzo turno al Roland Garros, gli ottavi a Wimbledon e l`ingresso in top 50. Una delle prestazioni più disarmanti di Andreeva arriva a inizio 2024: al secondo turno dell`Australian Open affronta il suo idolo d`infanzia Ons Jabeur (all`epoca n. 6 WTA), infliggendole uno spietato 6-0 6-2 in meno di un`ora Nel resto della stagione la russa conquista i suoi primi quarti 1000 (ancora a Madrid e a Cincinnati), la prima semifinale Slam e un argento olimpico in coppia con Diana Shnaider che, se non ci fossero state Sara Emani e Jasmine Paolini dall`altra parte della rete, molto probabilmente sarebbe stato oro. Chiuderà l`anno da n. 16, ma la scalata era (ed è tutt`oggi) ben lontana dall`essere conclusa: domani, infatti, Andreeva entrerà per la prima volta in top 10, sarà n. 9, a soli 60 punti dall`ottavo posto di Qinwen Zheng. A Dubai non è nata una stella, è esplosa una supernova destinata a diventare n. 1 del mondo. Ed è bello pensare che un po` di quell`energia sia magari arrivata fino a Doha, dove anche l`amico Andrey Rublev era impegnato in una finale. Nonostante un secondo set perso in volata il russo ha dilagato nel terzo, imponendosi 7-5 5-7 6-1 contro Draper e centrando il 17esimo titolo in carriera. […]
“Il doppio deve essere rilanciato” (Giovanni Pelazzo, Tuttosport)
Doppio sì o doppio no? È questo il dilemma scatenato da Reilly Opelka: «Dovrebbero sbarazzarsi al 100% del doppio, è per i singolaristi falliti. Non esistono gli specialisti del doppio, non vendono biglietti e ottengono risorse che poi non tramutano in profitto. E si lamentano anche di non guadagnare abbastanza!», ha sentenziato Opelka, che pure ha raggiunto discreti risultati in doppio nel corso della sua carriera, vincendo un titolo all`Atp 250 di Atlanta nel 2021 (in coppia con Jannik Sinner). Le risposte ovviamente non sono tardate ad arrivare: molto profonda quella di Rohan Bopanna, 44enne indiano ex n.1 del mondo e campione Slam, leggenda della specialità. «Giocare in doppio e poter guadagnare da questa disciplina mi ha permesso di far scoprire il tennis a diversi bambini non privilegiati, fornendo anche un`istruzione a oltre 30 ragazze. Ho avuto la possibilità di costruire un`accademia e a coloro che possono beneficiare di queste opportunità non interessa se il supporto provenga da risultati in singolare o in doppio: ciò che importa è che stia cambiando delle vite», ha scritto l`indiano. Uno dei primi a complimentarsi con Bopanna per il messaggio lanciato è stato Andrea Vavassori: «Un incredibile essere umano prima ancora che un tennista fantastico». Poi Wave ha preso (idealmente) carta e penna e ha scritto la sua opinione a riguardo. «Non ci sono alternative, nel mondo di oggi o sei bravo in singolo o sei un giocatore fallito, un tennista che ha trovato nel doppio un ripiego e niente più – l`esordio del post Instagram del torinese -. Ci sono tre discipline nel tennis: singolo, doppio e doppio misto. Ognuna di queste ha una meravigliosa storia alle spalle e, se promossa e aiutata nel modo giusto, può portare gioia, felicità e passione agli occhi di chi guarda. Il doppio dovrebbe solo essere promosso in modo diverso, valorizzando i protagonisti che sono nel loro ambito grandi atleti. L`anno scorso Mate Pavic e Sara Errani, due leggende del nostro sport, hanno completato il Career Golden Slam, arrivando a vincere la medaglia d`oro alle Olimpiadi più tutti i quattro tornei del Grande Slam. Un`impresa incredibile, leggendaria, ma quasi nessuno ne ha parlato». […]
Se Alcaraz e Zverev sprecano così Sinner saldo al n. 1 (Paolo Bertolucci, La Gazzetta dello Sport)
Mi sembra logico che i più immediati inseguitori di Jannik Sinner nel ranking mondiale avessero fatto più di un pensierino sulla squalifica del nostro giocatore. Ne avranno certamente parlato tra di loro, immaginando che il Tribunale Arbitrale dello Sport avrebbe tenuto fermo il numero 1 al mondo più a lungo. Magari pensavano che Jannik sarebbe tornato dopo Wimbledon ipotizzando un doppio vantaggio per loro: tenendolo a lungo lontano dalle gare, infatti, avrebbero avuto da una parte la possibilità di frenarlo nella corsa al Grande Slam, e dall`altra la quasi matematica certezza di vederlo scendere dal trono del tennis, lasciando la prima posizione a loro. Niente da fare per i piani degli illustri colleghi. L`accordo tra Jannik Sinner e la Wada, infatti, prevede tre mesi di stop per negligenza (nulla a che vedere con il doping, come ha più volte sottolineato l`Agenzia mondiale), e che l`azzurro resti fuori fino al 4 maggio, con la possibilità di allenarsi regolarmente con il suo staff e, dal 13 aprile, anche nei circoli affiliati e con sparring partner tesserati. Lo stop forzato soltanto fino agli Internazionali di Roma (dal 7 maggio), lascia a Sinner Ia possibilità di giocare i 3 Slam rimanenti del 2025. Jannik, visti i risultati di Zverev e Alcaraz negli ultimi tornei, è al sicuro fino al torneo di Montecarlo, ma non blinda la posizione di numero 1 al mondo. Avendo poco tempo per tentare l`assalto al trono, immaginavo che Zverev, e Alcaraz in particolare, avrebbero studiato una programmazione ad hoc per accumulare i punti necessari al sorpasso, tuffandosi nel circuito con grande entusiasmo e determinazione, approfittando dell`assenza del più forte. Almeno uno dei due giocatori che inseguono Jannik in classifica, sulla carta, avrebbe ancora la possibilità di arrampicarsi fino in vetta ma, contro ogni pronostico, i due sono malamente inciampati nelle loro prime uscite dopo l`Australian Open, gettando al vento parecchi punti. Carlos, testa di serie numero 1 all`Atp 500 vinto ieri da Rublev, è stato fermato al terzo set dei quarti da Jiri Lehecka, numero 25 al mondo, Sascha invece, già uscito prematuramente nel 250 di Buenos Aires, è stato battuto ai quarti del torneo di Rio de Janeiro dal numero 86 del ranking Francisco Comesana. Debacle francamente inattese da due giocatori così esperti, oltre che più forti dei rivali che li hanno fermati. […] Il rientro di Sinner è ancora lontano e ci sono quattro tornei 1000 (Indian Wells, Miami, Montecarlo e Madrid) prima di allora, ma certo, viste le prime prestazioni dei due pretendenti al trono, credo che Jannik possa permettersi ancora qualche sciata in assoluta tranquillità prima di tornare al lavoro.