La bomba è deflagrata e gli effetti di questa azione legale della PTPA nei confronti dell’universo mondo governativo tennistico, li vedremo tra qualche mese quando la corte distrettuale di New York si esprimerà sul tema, o meglio sui temi, trattati dalla stessa associazione nel documento presentato ai giudici. Intanto però, com’è normale che sia, è partita la ridda di commenti, interviste e opinioni sul tema. Una di queste, immancabile, visto che proviene da uno dei firmatari di quel documento, Nick Kyrgios, che, intervistato da Sky Sport a Miami, mette in mostra le sue doti da sindacalista, agguerrito e consapevole a pino di quello che dice e nel modo in cui vuole far passare determinati messaggi. Giusti o sbagliati che siano, ognuno si faccia la propria opinione.
Kyrgios: “Insieme a Djokovic e Pospisil, agiamo per il futuro del tennis”
“Credo che da tempo la gente sapesse che qualcosa si stava muovendo dietro le quinte“, ha dichiarato Kyrgios. “Io, Pospisil, Djokovic e molti altri sentivamo la necessità di agire per il futuro del tennis. So che tanti giocatori sono insoddisfatti—e lo sono anch’io—di ciò che sta accadendo in questo sport. C’è una denuncia di oltre 100 pagine che approfondisce la questione, ma preferisco non entrare nei dettagli. Ho cercato di essere coinvolto il più possibile in tutto questo, ed è un momento davvero speciale per il tennis“.
“Il cambiamento è necessario”
“Il tennis è l’unico sport senza un’associazione di giocatori, ed è proprio per questo che è nata la PTPA: il nostro obiettivo principale è colmare questa lacuna. Inoltre, è assurdo che i giocatori si ritrovino a usare palline diverse quasi ogni settimana, una situazione inaccettabile a livello professionistico. L’ATP ha un potere enorme – prosegue Kyrgios – e non deve rendere conto a nessuno, ed è proprio questo che vogliamo cambiare: le cose devono essere più trasparenti. Solo così la gente potrà rendersi conto di come stanno davvero le cose. Negli ultimi anni non è stato fatto abbastanza. I giocatori non sono soddisfatti di quanto guadagnano rispetto ad altri sport, e credo che questo sia uno dei problemi principali“.