Andrey Rublev ha esordito alla grande al Barcellona Open Banc Sabadell 2025, battendo in due set l’olandese De Jong, e raggiungendo quota 100 vittorie negli ATP 500. Non è un numero banale quello ottenuto dal russo, che sappiamo non essere nel periodo più proficuo della sua carriera. L’avvento nel team di Marat Safin ha alzato le aspettative nelle performance di Rublo, che impiegherà forse un po’ di tempo per assorbire i nuovi suggerimenti e metodi dell’ex numero uno del mondo.
La trasferta nel Principato di Monaco non ha dato i frutti sperati, ed incontrare al secondo turno lo scatenato Arthur Fils – giunto a pochi passi dalla vittoria con Carlitos Alcaraz – non è stato sicuramente edificante per il suo cammino al Rolex Monte-Carlo Masters, dove ha già trionfato nel 2023. La centesima vittoria ottenuta nel circuito “500”, lo annovera tra i grandi, preceduto di qualche lunghezza da nomi del calibro di Djokovic, Zverev e Nishikori. Il podio di questo ranking a sé stante, vede in cima Rafael Nadal, con 121 vittorie, seguito da David Ferrer e Roger Federer.
I numeri non mentono, Andrey ha confezionato molteplici successi nei “500”, l’ultimo è arrivato poco meno di due mesi fa, a Doha, dove ha sconfitto Jack Draper nella sfida decisiva per il titolo. Dopo la suddetta finale, è iniziata una “crisi” di risultati, segnata da deludenti sconfitte – spesso avvenute al primo turno – nei tornei successivi, contro avversari parecchio inferiori a lui, in termini di ranking e non solo. Barcellona non è mai stato un terreno fertile per il russo, e il massimo risultato è un quarto di finale nel 2021, quando fu fermato da Jannik Sinner. Il main draw dell’edizione corrente è ricco di big, e la presenza di Alcaraz, incute timore ai rivali, giunti a flotta per tentare di spodestare il murciano e il detentore del titolo, Casper Ruud. L’obiettivo di Rublev è certamente quello di spingersi più lontano possibile sul manto rosso di Barcellona, ma ancor prima, la priorità assoluta è ritrovare la fiducia, il suo tennis e il giusto equilibrio. Con la consapevolezza di poter diventare, nel giro di un paio d’anni, il recordman di vittorie negli ATP 500.