Australian Open 2015. Incontro di terzo turno A. Radwanska b. V. Lepchenko 6-0, 7-5. Intervista del dopo partita ad A. Radwanska.
Hai servito veramente bene sin dall’inizio del torneo. Hai forse modificato qualcosa nel tuo servizio durante la off-season?
Non direi. Non ho proprio cambiato nulla. Credo che il servizio sia sempre molto importante e certamente ci ho lavorato molto. Forse per questa ragione è migliorato.
Quanto sei felice del livello del tuo tennis espresso all’inizio ma soprattutto alla fine del secondo set di oggi?
Credo che sia stato veramente un buon match, ho iniziato bene, ho giocato aggressiva e sia il servizio che la risposta sono stati eccellenti. Certo avrei dovuto finire prima il secondo set, ma sai, servire con il sole di fronte non è mai facile. Sono soltanto felice di avere chiuso il set e portato a casa la vittoria.
Il prossimo incontro potrebbe essere contro Venus. Vuoi parlarcene?
Se mi ricordo bene l’ultimo incontro con Venus è stata la finale di Montreal, con lei è sempre una grande sfida. Nonostante l’età gioca ancora un gran tennis. È sempre in forma ed esprime un buon livello. Penso che sarà un altro grande incontro.
Quanto sei soddisfatta delle tue ultime prestazioni?
Al momento non posso lamentarmi di nulla. Sono state tre grandi prestazioni soprattutto molto brevi, di conseguenza sono riposata. Tutto sta funzionando bene, quindi spero di potere mantenere questo livello di tennis.
Come sta andando il tuo rapporto con Martina Navratilova. Chiaramente lei al momento ha tanti interessi.
Va bene. Dobbiamo pianificare il tutto in modo che funzioni per entrambe. Al momento lei lavora anche come commentatrice ma è comunque sempre con me, quando mi alleno e quando gioco. Credo sia molto semplice. Ogni giorno troviamo un buon programma che soddisfi entrambe.
Ti capita mai di giocare con lei in allenamento?
Sì, infatti oggi la mia avversaria era mancina e ieri Martina ha provato a farmi rispondere al suo servizio.
Hai detto che vuoi mantenere segreti i consigli che ti da. In che modo ti ha aiutato veramente?
In verità si tratta di molte cose, ma a questo livello secondo me le cose importanti sono i dettagli, le piccole cose. Molti possono giocare un tennis di livello ma se vuoi vincere realmente un torneo del Grande Slam devi fare tutto nel modo giusto. Ed è su questo che stiamo lavorando. Focalizzarci sulle cose importanti, parlare anche fuori dal campo e capire come vincere sette partite una dietro l’altra.
Da come stai giocando pensi che potrai battere tutte?
Spero di sì, ma lo sai ogni partita fa storia a se. Il tuo gioco si deve adattare all’avversario del momento. Non puoi mai saperlo. Questo è lo sport.
Quanto ha contato la vittoria su Serena a Perth, prima di venire qui?
È stata sicuramente una buona partita e le prime partite dell’anno sono sempre un pò strane. Ho giocato bene contro gli Stati Uniti sia i singoli che i doppi. Sì, confermo vincere queste grandi partite fa bene alla fiducia.
Durante i major guardi spesso le partite degli uomini, in TV o a bordo campo?
Sì, amo vederli, magari durante un trattamento, mentre faccio un massaggio. In fondo cosa puoi fare? Trovo interessanti anche le sessioni notturne. Durante i Tornei del Grande Slam, mi piace controllare gli scores.
C’è qualcosa del tennis maschile che ami di più?
Semplicemente guardarli un poco, facendo zapping con il telecomando. Certo sono rimasta un po’ dispiaciuta per la sconfitta di Roger ieri. Di certo non era la sua giornata migliore (Sorride).
Hai avuto molti allenatori nella tua carriera, potresti……….
Molti cosa?
Molti allenatori nella tua carriera
Allenatori, okay.
Com’è avere come allenatore tuo un padre, leggende del tennis o ex top player?
Al momento ho due allenatori. Prima c’era mio padre, adesso Tomasz Wiktorowski e Martina fanno parte del team. Credo di avere una grande squadra. Ho tutto ciò che mi serve e tutto sta funzionando bene. Spero che questo duri per molto.
Ma tuo padre continua a darti dei consigli?
Al momento mio padre è solo mio padre. Mi ha allenato per molto tempo, ma questo da qualche anno è finito.
Alcune giocatrici come Serena hanno recentemente dichiarato che ora rispetto al passato c’è più cameratismo, altre preferiscono non stringere amicizia nel tour, per mantenere una certa distanza.
Come descrivi tutto ciò rispetto al passato.
Ad essere sinceri non credo che le cose siano cambiate rispetto a cinque anni fa. Credo che sia solo una decisione individuale fare o non fare amicizia con qualcuno. Secondo me è importante separare il tennis dall’amicizia fuori dal campo. Lo trovo molto salutare anche perché come sai per dieci mesi l’anno ci vediamo sempre. Conosci qualcuno da dieci anni, forse quindici, a volte anche venti, si gioca insieme da quando si è bambini. Quindi sì certo, hai degli amici nel tour. Qualcuno anche migliore amico. Non posso assolutamente dire che questo è impossibile perché questo è possibile, succede. Ovviamente quando vai in campo vuoi sempre vincere. Non importa chi c’è dall’altra parte delle rete. Devi solo separare le due cose. Di certo combatti ma si ritorna ad essere amici una volta che hai stretto la mano alla fine del match.
Serena ha detto che quando Caroline ha bisogno di un consiglio per una partita la cosa migliore da fare è chiedere a te e non a lei, perché lei non è in grado di analizzare i match come te. Ti consideri una giocatrice tattica in grado di dare buoni consigli?
Dipende ovviamente da chi è il tuo avversario. Esempio, se gioco con una giocatrice per la decima volta è ovvio che so qualcosa su quella avversaria, se ci gioco per la prima volta è tutto diverso. Come ho detto, dipende.
Hai mai aiutato Carolina?
Ovvio che sì, parliamo spesso negli spogliatoi dei suoi futuri incontri.
Hai parlato prima di Tomasz e Martina. Com’è lavorare ricevendo due input diversi? Ti dicono entrambi la stessa cosa? Come si sta adattando Tomasz a questa nuova situazione?
Direi che siamo tutti contenti ed entrambi sono felici di lavorare insieme. Non è che uno dice una cosa e l’altro anche. Sì, posso dire che ho davvero un buon team adesso e credo davvero che loro hanno un buon rapporto.
Traduzione di Massimo Gallina