Alexander Zverev si è qualificato agli ottavi di finale del Mutua Madrid Open dopo aver rimontato e sconfitto Alejandro Davidovich Fokina al termine di una lotta durissima durata quasi tre ore: nel corso della conferenza stampa post-partita la testa di serie numero 1 del torneo ha raccontato la sua versione del match, soffermandosi in particolare sul presunto errore dell’Electric Line Callling.
Domanda: “Sascha, partita molto combattuta, quanto sei felice di essere riuscito a ribaltarla alla fine?“
Zverev: “Sono felice di essere ancora nel torneo e di non aver perso. Ovviamente lui ha giocato in modo fantastico, specialmente all’inizio. Io non sono partito benissimo, ma poi ho trovato il mio ritmo, e sono contento di aver vinto una partita così tirata”
Domanda: “Hai usato la tecnologia moderna per difenderti, ma ci dicono che il sistema non può sbagliare. Abbiamo visto la tua foto: ci puoi spiegare la situazione?“
Zverev: “Sinceramente penso che ci sia stato un difetto nel sistema. Credo che in quel momento ci sia stato un errore. Sono un sostenitore del sistema elettronico per le chiamate di linea ma in questo caso non era una questione di un millimetro dentro o fuori, era tipo quattro o cinque centimetri, era fuori di tanto così. Quindi penso davvero che ci sia stato un malfunzionamento. Per questo sono andato dal giudice di sedia e gli ho detto: “Per favore, scendi a dare un’occhiata, non sono pazzo”.
Sarà interessante vedere cosa succederà adesso, che tipo di multa riceverò, anche se ho assolutamente ragione. Spero di non essere multato perché secondo me ho pienamente ragione e non dovrei essere penalizzato per questo. Però non è stata una situazione normale. Di base il sistema è molto affidabile. Finora, secondo la mia esperienza, ha sempre funzionato bene. Ma quello che è successo oggi è stato abbastanza assurdo”
Domanda: “Hai parlato con il giudice di sedia dopo la partita riguardo alla foto che hai scattato?”
Zverev: “No, non ancora. Ma non è colpa del giudice di sedia, perché se secondo il regolamento non può scendere, non può scendere. Quindi non è colpa di Mohamed. Ma ne parlerò con i supervisor del torneo, ne parlerò con l’ATP, perché, come ho detto, non è normale. Un errore di uno o due millimetri lo capisco, ma di quattro o cinque centimetri no. Quindi, come ho detto, penso che ci sia stato un malfunzionamento del sistema, e quando succedono cose del genere forse il giudice di sedia dovrebbe poter scendere. Ma non è colpa sua. Cosa può fare? Se per regolamento non può scendere, allora non può scendere”
Domanda: “Hai già vinto qui a Madrid, ricordiamo ancora quella partita emozionante contro David Ferrer, che poi è diventato il tuo allenatore. Ti senti più a casa qui o ad Amburgo?”
Zverev: “Amo Amburgo, ovviamente. Ma, come ho già detto, qui a Madrid mi sento davvero bene, perchè le condizioni di gioco mi si addicono, e mi riferisco all’altitudine. Spero di continuare a giocare un buon tennis. Oggi è stata una partita molto difficile, non ho giocato il mio miglior tennis, è vero, ma il primo turno per me era stato incredibilmente buono, quindi spero di ritrovare quel livello e di continuare a migliorare”