Da Madrid, il nostro inviato
Non c’è relazione con il martedì nero di Wall Street in questa storica, a suo modo, giornata al Mutua Madrid Open. E per fortuna verrebbe da dire. Anche se, in totale onestà, seppur con proporzioni ovviamente ridotte, l’accaduto di questo lunedì è a sua volta nero. O meglio, buio. Il blackout che ha colpito verso le 12:30 Spagna, Portogallo e Francia è ormai nota cronaca, c’è poco da aggiungere. A Madrid la corrente è tornata dopo circa 9 ore, alle 21:00, con il programma di giornata già ampiamente cancellato e la sospensione del di tennis verso le 17:00. Non ci sono colpevoli da trovare, ci mancherebbe. Si tratta di avvenimenti imprevedibili dove l’intervento umano può tappare i buchi fino ad un certo punto.
Ciononostante, è innegabile che si abbia a che fare con qualcosa di storico, almeno in tempi recenti senza pari. In assenza di tennis, wi-fi e corrente, ci si è trovati nel bel mezzo di un limbo alla Caja Magica, impianto tecnologico per eccellenza. Regalando però il modo di raccontare qualcosa di unico, a tratti anche più intrigante e divertente rispetto a quello che sarebbe stato il normale lunedì di tennis.
Una strana atmosfera a Madrid
“Per oggi siamo tornati a vivere come un tempo”, rideva Coco Gauff nel primo pomeriggio, quando ancora ci si aspettava che di lì a poco sarebbe tornata la corrente. Ben presto le risate e i sospiri di sollievo per un po’ di pausa si sono trasformati in mugugni e lamentele, ricche di frustrazione. Ben presto anche da parte del pubblico, rimasto nell’impianto e sugli spalti fino all’annuncio ufficiale del torneo di cancellazione del programma. Ma fuori, vien da dire, c’è la luce del sole. Nella pancia della Caja Magica, dove si trovano la sala stampa e i vari stand e showroom, dominava l’oscurità. E così si è assistito a persone che procedevano a tentoni, altre con le torce, corridoi immersi nel buio più totale e una strana penombra.
A Madrid la sala stampa non può esistere, vista la collocazione, senza illuminazione artificiale. Per una volta la vera sfida di giornalisti, fotografi e membri dei media non è stata pensare alle interviste e alla scrittura, bensì trovare i tasti dei pc e vedere bene le pagine delle riviste, riprese in mano per tentare di ingannare il tempo. Ma con ben poco successo. Traendo spunto da una simpatica citazione di Mirra Andreeva (“Questo blackout è anche divertente in parte, perché tutti parlano con tutti, e l’atmosfera è un po’ più amichevole”) si è rivista una sala stampa popolata non solo da ticchettii e imprecazioni verso gli schermi, ma da battute, conversazioni, consigli.
E giochi, come il tentativo da parte di alcuni colleghi spagnoli di indovinare tutte le finali Slam dal 2000 ad oggi. E hanno sbagliato, aiutati anche dalla mano italiana, soltanto Australian Open 2000 e 2001 (chiaramente l’asterisco Nadal a Parigi ha dato una grossa mano)! Dunque, nel disperarsi al pensiero di quello che si prospetta essere un “manic Tuesday” (sperando Wimbledon conceda il copyright) c’è stato modo di trovare uno spunto di conversazione diversa, ripassare un po’ di storia tennistica e tirare il fiato. Peccato che, per quanto con una smorfia di fastidio, per i giornalisti e agli addetti ai lavori sia solo una piccola complicazione. Per altri è un disagio non indifferente.
Come gestire biglietti e programmazione?
La programmazione è stata maneggiata con cura dall’organizzazione, che si ritroverà con ben 11 match maschili e 6 ottavi femminili in un martedì che passerà alla storia del torneo, vista anche la qualità degli incontri. Di certo chi aveva acquistato il biglietto per il giorno destinato agli ottavi maschili e ai primi due quarti femminili si starà sfregando le mani. Stesso dicasi per coloro che si recheranno alla Caja Magica mercoledì 30 aprile e potranno godersi (sicuramente) altri quattro ottavi maschili e due quarti femminili. Per quanto, per rispettare la programmazione delle semifinali, si potrebbe optare di far disputare tutti i match delle migliori otto al mercoledì. Se però questo capitolo è chiuso, o quantomeno ha trovato la soluzione ideale, rimane aperta la disputa, così come la rabbia, di chi aveva acquistato il biglietto di lunedì 28 aprile.
Dalle continue domande agli addetti ai lavori, fino agli sguardi carichi di ansia (e in qualche caso di lacrime) è chiaro che gli spettatori che oggi sono state vittime del blackout, abbiano ben poca voglia di restare con un “ci dispiace, avrete una storia da raccontare”. Questo è un atteggiamento da giornalisti, che anelano le storie…ma i fan anelano il tennis giocato. E di certo molti di loro avranno fatto sacrifici non indifferenti, economici e non solo, per arrivare alla capitale spagnola e vedere giusto qualche allenamento e due rapide partite femminili (non ce ne voglia Arnaldi).
Non sappiamo quale sarà la scelta di Feliciano Lopez, già sicuramente abbastanza occupato per l’incarico di dover portare a termine un martedì di proporzioni colossali. Di certo, salvo rimborsi totali che sono probabilmente da escludere, comunque vada a finire il pubblico sarà scontento. Per quanto infatti la colpa non sia del torneo, dei suoi dirigenti o dell’ATP e della WTA, allo spettatore interessa il risultato. E il risultato di lunedì 28 aprile, per tutti gli appassionati (salvo chi ha potuto assistere alla storica telecronaca fantasma di Federico Ferrero su Sky), è stata una sconfitta.
Epilogo
A giornata (non tennistica) ormai quasi terminata, la corrente si riaffaccia su Madrid. Un blackout che ha bloccato ben tre Paesi costringendo ad un dispiego massimo, anche solo per dirigere il traffico, delle forze di polizia. Impedendo tra l’altro a Mirra Andreeva di festeggiare in campo il suo diciottesimo compleanno. Dubitiamo che il prodigio russo made in Conchita, a cui facciamo gli auguri per la maggiore età, si sia disperata per questo cambio di programma. Così come è abbastanza certo che il buon Lahyani stia gongolando dopo aver potuto dirigere un match “in autonomia” facendo anche a meno di tutti gli aiuti elettronici.
E poi chissà, un giorno in più di riposo potrebbe aiutare Matteo Berrettini. Che sarà protagonista assoluto nel super martedì contro Jack Draper, quasi in contemporanea con Lorenzo Musetti che proverà invece a spegnere luci e velleità a Tsitsipas per andare sempre più a vele spiegate verso il posto in top 10. Nella sfortuna di un lunedì da cancellare (e che, dati i disagi informatici, avrà in effetti poche tracce concrete nella storia) c’è almeno la chance di vivere un martedì da “vecchi 1000”, che piacevano tanto e mancano di più.
Morale della favola: non è bastato neanche un blackout senza precedenti a Simone Inzaghi per far rinviare Barcellona-Inter. E gli organizzatori, nel mettere Fritz-Ruud come ultimo match serale, danno chiaro segno di aver pensato all’importanza della semifinale di Champions. E, in tema di buio, mi lancio dal burrone per un pronostico da domenica pomeriggio più che da martedì mattina: Fritz vincerà il Master 1000 di Madrid.