All’Australian Open, dopo 17 sconfitte di fila, Tomas Berdych spezza la maledizione ed elimina Rafael Nadal in tre set. Grande partita di Tomas contro un Rafa impotente che subisce anche un 6-0 nel secondo parziale.
[7] T. Berdych b. [3] R. Nadal 6-2 6-0 7-6(5) (da Melbourne, Angelo Lo Conte)
Nessun tennista aveva mai perso più di 17 volte di fila contro lo stesso avversario: Tomas Berdych oggi non voleva di certo essere il primo. Dopo una serie di sconfitte iniziata a Montecarlo 2007 e perdurata per oltre sette anni (in mezzo anche una finale di Wimbledon), il tennista moravo finalmente spezza la tradizione che lo vedeva eterno sconfitto contro il campione di Manacor battendolo in tre set grazie ad una prestazione superba.
Rafa, campione a Melbourne nel 2009 e finalista in altre due occasioni, gioca contro un top 10 per la prima volta dalla finale del Roland Garros 2014 [Djokovic] e arriva a questo incontro con un ingente bagaglio di dubbi che aleggiano attorno alla sua condizione fisica apparsa non ottimale dall’inizio del torneo a causa del lungo periodo di inattività legato agli infortuni della scorsa stagione.
Berdych, che non ha ancora perso un set, ha servito benissimo durante questo nel torneo subendo non subendo neanche un break nelle partite contro Troicki, Tomic e ora Nadal. Proprio questo fondamentale sarà uno dei fattori dirimenti che decideranno l’esito della partita, così come la capacità del ceco di riuscire a chiudere lo scambio nei primi cinque colpi negando a Rafa Nadal la possibilità di ribattere e affondare con il dritto uncinato.
Sebbene nei primi tre games si segua la regola del servizio, si vede un Berdych molto propositivo pronto a prendersi responsabilità e a comandare lo scambio. L’aggressività paga i suoi dividendi e le prime occasioni arrivano nel quarto gioco sotto forma di due palle break sul servizio del maiorchino. In realtà basta la prima perchè sulla risposta aggressiva del ceco, Nadal sparacchia un dritto in rete e sebbene si procuri due palle break nel game successivo sembra non riuscire a trovare soluzioni allo strapotere del ceco che gioca un metro dentro al campo e fa davvero male con il dritto. Come confermato da Rafa in conferenza stampa, quello che manca sono intensità e profondità di colpi: Nadal non riesce a spingere e quando prova ad affondare commette un numero di errori che da lui non ci si aspetterebbe. Berdych di certo ci mette del suo e quando Rafa va a servire per rimanere nel set, il ceco scatena il rovescio e con due cross strettissimi strappando ancora il servizio all’avversario e portando a casa il parziale con il punteggio di 6-2.
Nel cambio di campo Rafa strascica l’andatura e ciondola la testa, è senza dubbio deluso da quanto accaduto nel primo parziale; il problema è che non ha idea di ciò che lo aspetta. Il secondo set è un calvario: uno dei peggiori parziali giocati dal maiorchino durante la sua straordinaria carriera. Berdych non gioca meglio, domina. Rafa viene letteralmente preso a pallate e se non si parlasse di due grandi campioni ci sarebbe davvero ben poco da commentare. Il ceco serve con l’81% e fa dodici punti su tredici con la prima; vincenti come se piovesse, un dominio assoluto. Rafa, semplicemente, non solo non risponde ma non ha proprio risposte e il 6-0 in 25 minuti con la miseria di 10 punti fatti è la naturale conseguenza di un set difficilissimo. Ci sarebbe da dire che Rafa non prendeva un bagel a livello di Slam da Wimbledon 2006 quando perse in quattro da Roger Federer (era accaduto anche con Roddick al secondo turno degli US Open 2004). Sempre Federer, inoltre, era stato l’ultimo a rifilare un 6-0 allo spagnolo a livello di tornei ATP, sul cemento indoor di Londra alle Finals del 2011.
Detto ciò, il tennista di Manacor è un campione e se prende uno schiaffo si rialza. Sebbene non al meglio, nel terzo set Rafa torna ad essere Nadal e, anche se spesso in difficoltà, inizia a ribattere colpo su colpo mettendo pressione ad un Berdych fino ad ora versione oggi-ti-tiro-qualsiasi-cosa-mi-rimandi-di-qua. Il servizio tenuto da Nadal nel secondo game del terzo parziale ferma una sanguinosa emorragia di 11 games consecutivi per il ceco. C’è finalmente partita e il pubblico della Rod Laver comincia ad incitare veementemente il campione spagnolo: un po’ per ragioni di tifo, un po’ per prolungare lo spettacolo. Nel nono gioco Nadal conquista una palla break dopo un lungo scambio sulla diagonale di rovescio chiuso da un passante. Berdych mette un ace di un’importanza fondamentale e poi continua a martellare procurandosi due match point sul servizio dello spagnolo. Due prime di Rafa e si va al tie-break con l’impressione che se fosse Nadal a vincerlo si assisterebbe ad una maratona di cinque set. Berdych però oggi è centratissimo e fa bene tutto quello che aveva sbagliato nei diciassette incontri precedenti contro il campione spagnolo. Infatti, sebbene Rafa recuperi due minibreaks, il destino della partita è segnato: vincente di dritto e seconda di servizio a 181 Km/h, Berdych può alzare le braccia: nessuno nel tennis perde per più di diciassette volte di fila.
La Conferenza stampa di Rafael Nadal
“L’ho messo in difficoltà solo per un set” (in inglese)
In spagnolo: