Si conclude la rubrica tecnica da Melbourne Park, con una carrellata di campioni ben conosciuti, e una doverosa citazione per un grandissimo giocatore meno famoso ma altrettanto meritevole di ammirazione
Con la terrificante gara di pallate da fondo e resistenza mentale più che fisica vinta da Novak Djokovic su Andy Murray, siamo giunti alla fine di questo Australian Open 2015. E vanno in archivio anche gli spunti tecnici, non prima però di aver “ringraziato” le campionesse e i campioni, e i loro coach, che mi hanno sopportato, mattina dopo mattina, a bordocampo (se non dentro) con frappuccino in una mano, e cellulare nell’altra, per fotografare e analizzare da una prospettiva meno comune le straordinarie performance tecniche di cui sono capaci.
Recuperiamo quindi alcune delle immagini che non erano state utilizzate nei pezzi precedenti, per rivedere e salutare virtualmente i “maestri ospiti” che mi hanno aiutato a evidenziare, e – spero – riuscire a descrivere, le innumerevoli sottigliezze delle complesse e perfette esecuzioni dei colpi al massimo livello professionistico: di meglio, rispetto alle “belve da tennis” con cui ho condiviso le ultime due settimane a Melbourne Park, non esiste nulla al mondo.
In testa a questo ultimo pezzo dagli Australian Open vediamo, da sinistra a destra, Andy, Goran, John e Milos che tirano i loro rovesci. Qui sopra, sempre da sinistra a destra, ecco Feliciano che spara il dritto, Kimiko e Simone al servizio, e Stan in perfetta sospensione a metà step.
Con un pizzico di ironia, qui invece vediamo da sinistra a destra Dominika versione fenicottero, Serena che si scansa, Simone leggiadro ballerino, e Venus che si autoannoda le braccia. Per concludere, in ogni caso, ci tengo a farvi vedere anche un fenomeno di quelli veri, che visto dal vivo è forse altrettanto se non più impressionante di tutti quelli che abbiamo esaminato finora. 16 (sedici) titoli dello Slam in singolare, di cui 8 (otto) Australian Open, numero uno indiscusso del mondo: signore e signori, qui sotto, da sinistra a destra possiamo ammirare un rovescio anticipato, un dritto semiwestern, e una perfetta volée con il taglio sotto del mitico Shingo Kunieda, trentunenne giapponese, campione AO 2015 dopo la finale dominata 6-2 6-2 contro il comunque ottimo francese Stephane Houdet. Vedeste quanto gli viaggia la palla, pazzesco.
Rispetto, massimo rispetto. E secondo me, un modo bello e giusto di concludere questo percorso australiano di grande tennis, ottime colazioni, splendida atmosfera e incredibile entusiasmo. Arrivederci alla prossima, che ci sarà senz’altro.
Gli spunti tecnici precedenti:
(s)punti tecnici da bordocampo, day 13
(s)punti tecnici da bordocampo, day 12
(s)punti tecnici da bordocampo, day 11
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(s)punti tecnici da bordocampo, day 1