Al torneo WTA Premier Mandatory di Miami si disputano le semifinali: le prime a scendere in campo sono state Carla Suarez Navarro e Andrea Petkovic, con l’atleta spagnola vittoriosa in due facili set dopo una partita priva di emozioni. Nella notte italiana si è disputata la partita più bella del torneo, con Serena Williams vittoriosa su Simona Halep dopo più di due ore di lotta serratissima
[1] S. Williams b. [3] S. Halep 6-2 4-6 7-5 (da Miami, NoMercy)
Doveva essere la partita del torneo e così è stata. La semifinale tra Serena Williams e Simona Halep ha superato tutte le premesse delle vigilia, tenendo i 13.800 spettatori presenti allo Stadium con il fiato sospeso fino all’ultimo punto e candidandosi fin da ora a partita dell’anno 2015.
Parte fortissimo Serena, in una versione completamente diversa da quella presentatasi ai quarti di finale contro Sabine Lisicki. Profondità e potenza dei colpi dei giorni migliori hanno fatto breccia subito nella difesa di Simona. In poco più di 25 minuti ci troviamo con Serena avanti 5-2, in totale controllo della partita. Ma Simona, seppur ancor giovane, ha già dimostrato in passato di avere uno spirito guerriero incredibile e inizia a giocare un’altra partita, lottando su ogni singolo punto e spingendo tutto al limite. Perderà anche il gioco che darà a Serena il 6-2 finale, ma si intravede nel suo sguardo la voglia di non arrendersi tanto facilmente. Serena infatti per strappare il servizio all’avversaria una seconda volta nel set ha dovuto lottare 14 punti e tirare fuori il meglio di sè pe riuscire a chiudere. La risposta vincente di dritto all’incrocio lungolinea è una chicca assoluta.
Ma come abbiamo detto è iniziata un’altra partita e Halep adesso lotta come un leone per non farsi staccare di nuovo da Serena. I turni di servizio dell’americana sono tenuti abbastanza agevolmente, quelli di Halep sono un po’ più lottati, ma senza mai rappresentare una minaccia per la tennista rumena. Il livello di tennis adesso è altissimo e le due giocatrici non si risparmiano. Nel nono gioco succede l’imprevedibile. Serena, dopo aver tenuto i primi 4 turni a servizio con facilità, gioca un game confusionario e Halep, che sente che la ruota potrebbe girare, è perfetta nelle scelte intraprese e mette grande pressione all’avversaria. Quando Serena affonda il dritto in rete per il 5-4 Halep lo stadio esplode. Come abbiamo detto anche nei giorni scorsi, Simona è stata seguita lungo tutto il torneo da un numeroso e rumoroso gruppo di supporters, che anche oggi non hanno smesso un attimo di sostenerla. Halep terrà il servizio seguente senza patemi e chiuderà 6-4 nell’apoteosi dello Stadium.
Nel terzo set Serena parte subito fortissimo e trova il break in un secondo gioco lottatissimo grazie ad un devastante rovescio lungolinea. Le tenniste stanno continuando su livelli incredibili, lottando senza sosta da quasi due ore di gioco. Serena grazie alla maggiore potenza dei colpi riesce a prendere il comando del gioco e a far correre Simona, ma non appena accorcia un momento, Halep riesce subito a ribaltare la situazione e a tirare il vincente. Il match prosegue con le tenniste che mantengo i servizi fino al 5-3, quando per Serena è arrivato il momento di servire per il match. E qui Halep alza ancora il livello del gioco, andando a riprendere tutto quello che Serena mandava dall’altra parte della rete, tra cui un recupero su di un’ impossibile palla corta, trasformata a sua volta in un colpo a fil di rete che costringe Williams all’errore. Halep strappa il servizio alla Williams e si porta 5-5, tra il boato del pubblico. Questo ultimo sforzo è costato comunque qualcosa a Simona, sia dal punto di vista fisico che mentale. Williams vincerà 8 dei seguenti 10 punti e chiuderà il set 7-5.
Che dire. Partita dell’anno fino ad oggi e sicura candidata a Match of The Year 2015. Simona Halep ha dimostrato di essre una delle poche a poter far partita pari con una Williams formato deluxe. Peccato per quella partenza a rilento nel primo set, ma forse proprio questa cosa le ha tolto pressione e ha fatto sì che giocasse al 110% delle sue possibilità. Serena sabato si giocherà la possibilitò di conquistare il suo titolo numero 66, l’ottavo qui a Miami, e accrescere la sua leggenda.
[12] C. Suarez Navarro b. [9] A. Petkovic 6-3 6-3 (da Miami, NoMercy)
Giornata di semifinali femminili al Miami Open. Le prime due tenniste a giocarsi un posto per la finalissima di sabato sono la tedesca Andrea Petkovic e la spagnola Carla Suarez Navarro. Partita molto importante per la spagnola, sia perchè rappresenta la prima semifinale in carriera in un torneo Premier Mandatory, sia perchè una eventuale vittoria vorrebbe dire per Carla entrare per la prima volta in carriera nella top10.
Carla parte subito con una tattica di gioco ben precisa, piazzandosi sulla riga di fondo e impostando gli scambi angolando e arcuando le traiettorie. Fin dal primo game vediamo che Petkovic fatica a controbattere in maniera efficace e solo grazie al servizio riesce ad annullare 3 palle break e chiudere il primo game, lungo 16 punti. Navarro continua con la stessa tecnica e Petkovic non riesce a trovare le contromisure. Forse c’è un po’ di tensione per la tennista tedesca, anche se tra le due è lei ad aver già affrontato partite di questa importanza. Una Petkovic fallosissima, poco aiutata dal servizio e quasi nulla in risposta sono le sensazioni confermate dalle statistiche di fine primo set. 15 errori gratuiti a fronte di un solo vincente e zero palle break conquistate in risposta sono numeri che descrivono perfettamente lo stato confusionale dell’atleta tedesca che non riesce a togliersi dalle trame imposte dall’avversaria. Non riesce a trovare una soluzione efficace alla palla alta e lavorata che le arriva ad ogni scambio e commette tanti errori di frustrazione. Il primo parziale si conclude 6-3 dop0 42 minuti, con Navarro che riesce a strappare il servizio all’avversaria al terzo e al nono gioco e che concede solo le briciole nei suoi turni di battuta.
La storia nel secondo set non cambia di una virgola, con Petkovic che entra in uno di quei momenti da “o la va o la spacca” che quando è sotto pressione è solita avere. Il problema per lei è che oggi non è giornata e finirà la partita con un terrifcante score di 33 gratuiti e 9 vincenti. Navarro d’altro canto non è mai sembrata in difficoltà, solidissima al servizio con zero palle break concesse in tutta la partita e break chirurgico al sesto gioco del secondo set che la porterà a chiudere set e match 6-3 6-3.
Navarro interpreta la partita alla perfezione, giocando il tennis che risulta indigesto alla sua avversaria, aiutata anche dalla mancanza da parte di Petkovic di quella velocità di palla in grado di metterla in difficoltà. Soprattutto il dritto, il suo colpo migliore, oggi è stato totalmente deficitario. La partita è risultata molto brutta, con solo una giocatrice in campo che continuava ad libitum con lo stessa strategia di gioco. Anche il pubblico di solito molto caloroso di Miami, è stato silenzioso e veramente poco partecipe per tutta la durata dell’incontro.
Suarez Navarro giocherà sabato la sua prima finale in un Premier Mandatory contro la vincente del big match serale tra Serena Williams e Simona Halep. Da lunedì sarà inoltre la terza spagnola nella storia del gioco ad entrare in top10, dopo che in passato ci riuscirono solo Arantxa Sànchez-Vicario e Conchita Martìnez.
Risultati:
[12] C. Suarez Navarro b. [9] A. Petkovic 6-3 6-3
[1] S. Williams b. [3] S. Halep 6-2 4-6 7-5