ATP Montecarlo, terzo turno: N. Djokovic b. A. Haider-Maurer 6-4 6-0. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic
Riesci a guadagnare ritmo e fiducia durante match così facili?
Ho giocato un buon numero di match quest’anno e non credo mi manchi il ritmo competitivo sul campo. Mi sento veramente in fiducia. Naturalmente non ho giocato molto sulla terra, che è diversa. Ma mi sono comunque allenato una settimana prima del torneo. E ora ho giocato due match soddisfacenti. I quarti saranno più duri ovviamente, il livello dev’essere alto e deve esserlo per tutto il match per vincere questi incontri. Ora ho Cilic, che ha vinto uno Slam giocando il miglior tennis della sua vita. Ha dovuto lottare con degli infortuni negli ultimi 4 mesi ma ha battuto Tsonga. Ho visto un po’ del match e aspetto con ansia questa sfida. Sarà dura.
Forse saprai che Seppi aveva perso 11 match di fila con Federer e poi lo ha battuto ha Melbourne. Tu hai vinto 11 match di fila con Cilic.
Per favore non finire la frase (ride). So cosa vuoi dire, non voglio sentirlo.
Come ti spieghi di averlo battuto 11 volte di fila? È un vincitore di Slam.
È un giocatore molto forte. Lo conosco da tanto tempo perché veniamo da paesi vicini e parliamo la stessa lingua. Ci conosciamo penso da quando avevamo 12, 13 anni perché abbiamo giocato contro molte volte da junior. Siamo anche ottimi amici. È una persona splendida. Ci alleniamo spesso assieme. Sono sempre riuscito a trovare le giuste soluzioni quando ho giocato con lui ma gli ultimi due match sono stati molto equilibrati: cinque set a Wimbledon, quattro set tirati al Roland Garros. Quindi non mi aspetto un match facile, per niente. Non credo di essere il chiaro favorito perché lui non ha molto da perdere. Non ha giocato molto quest’anno, solo una partita a Indian Wells. Sono sicuro che sarà molto aggressivo e questo lo fa diventare pericoloso.
Dimitrov era qui prima a parlare del cambio di racchetta. Anche Rafa l’ha cambiata. Anche tu hai cambiato la tua negli ultimi anni?
Solo l’estetica, i colori. Le dimensioni e altri parametri non sono cambiati. Non voglio fare cambiamenti alla mia racchetta perché ovviamente è il mio strumento più importante sul campo.
Cosa può spingere un giocatore a cambiare a metà stagione?
Ricordo quando sono passato da Wilson a Head. Credo fosse nel 2009. Non fu una decisione facile perché mi ci volle un anno per trovare la giusta racchetta, con cui gioco ancora oggi. Credo di averla trovata nel 2010, durante la stagione sulla terra. Mi ci volle più di un anno per abituarmici, per trovare le regolazioni giuste per il mio stile di gioco. Ma per ognuno è diverso. Cosa può spingerti a cambiare? Credo la mancanza di fiducia, di vittorie. Quando non ti senti a tuo agio sul campo è quando inizi a farti delle domande non solo sul tuo gioco ma anche sulla racchetta e sulla gente intorno a te. A volte stai cercando troppe scuse. Ma in generale non è una decisione facile da prendere. Devi essere coraggioso per cambiare racchetta e quando lo fai devi essere convinto al 100% che quella è la decisione giusta perché se inizi a pensarci troppo diventa dura.
Parlando di estetica, abbiamo visto alcuni completi veramente strani in questo torneo.
Ci sono anch’io fra questi? (ride)
No, no, no. Quanta importanza dai al tuo stile?
La cosa più importante è come giochi e se vinci o no. Poi è importante che tu sia a tuo agio coi vestiti. Lavoro molto con i designers di Uniqlo, do il mio input e loro fanno le proposte. Sono molto felice con la scelta del design e dei colori, la qualità è ottima.
Parlaci della vittoria del Laureus Award.
Sono assolutamente eccitato e felice per questo premio. È considerato il premio più prestigioso nel mondo dello sport, tutte le persone che fanno parte della Laureus Sports Academy sono delle leggende dello sport. Sono stati almeno campioni Olimpici, mondiali o europei. Essere scelto da queste persone, quelle che guardavo e a cui mi ispiravo, è qualcosa di speciale. Sono ovviamente molto felice.
Quest’anno è completamente diverso da quello scorso. Sembri in grande fiducia e stai giocando molto bene. Quanto è importante per te un inizio di stagione così, magari vincendo anche il titolo qui?
Iniziare l’anno vincendo uno Slam è sempre un’immensa iniezione di fiducia. Ti senti più fiducioso e più a tuo agio sul campo se la stagione inizia come è iniziata per me quest’anno. Se poi aggiungi Indian Wells e Miami non puoi chiedere di meglio. Voglio solo rimanere in salute, lavorare come ho fatto in questi anni, con disciplina e la mentalità giusta. Se vincerò il titolo qui lo sapremo fra un paio di giorni. Ma voglio prendere un match alla volta e vedere quanto vado lontano. Non voglio pensarci troppo in anticipo.