Jelena Jankovic, che tornava in Fed Cup dopo più di due anni, ha dovuto rinunciare al singolare di esordio contro il Paraguay non avendo ancora recuperato dall’infortunio al piede destro
Doveva essere il gran giorno del rientro in nazionale di Jelena Jankovic, che non vestiva la maglia della nazionale serba in Fed Cup dalla sconfitta in finale contro la Repubblica Ceca nel 2012 ed aveva successivamente dichiarato che non avrebbe più giocato in nazionale, ma l’ex n.1 del mondo ha dovuto rinunciare, non avendo recuperato completamente dall’infortunio al piede destro che l’aveva costretta al ritiro durante il torneo di Charleston della scorsa settimana.
“Mi sto ancora riprendendo dall’ infortunio, non sono ancora pronta al 100%, faccio terapia ogni giorno. A questo punto è meglio che giochi la Krunic: meglio che giochi una tennista sana, piuttosto di una infortunata. Vediamo come va, l’infortunio è recente e quindi ci sono dei rischi nel scendere in campo. Farò il possibile per giocare” ha detto la Jankovic, che la selezionatrice Jecmenica in sede di sorteggio ha schierato nel doppio assieme alla giovanissima Ivana Jorovic (compirà 18 anni il 3 maggio). L’attuale n. 18 delle classifiche mondiali non potrà pertanto incrementare i record che detiene con la maglia della nazionale: la Jankovic è infatti la giocatrice che ha giocato e vinto il maggior numero di match di singolare in Fed Cup per la Serbia (36 giocati, 27 vinti).
Sarà pertanto Aleksandra Krunic ad aprire oggi pomeriggio la sfida di Novi Sad contro il Paraguay, valevole per la promozione al World Group II.
La n. 77 del mondo affronterà la n.1 sudamericana Veronica Cepede Royg, n. 166 WTA. Seguirà poi il match tra la prima giocatrice serba e n.6 del mondo, Ana Ivanovic, e la ventenne Montserrat Gonzalez, n.225 del ranking WTA. E proprio la Ivanovic, nonostante il divario nella classifica WTA faccia pendere nettamente i favori del pronostico verso la squadra di casa anche senza la Jankovic in singolare, si è mostrata molto cauta nelle dichiarazioni prepartita: “Credo che il maggiore problema sia che non conosciamo le nostre avversarie, nessuna di noi le ha mai affrontate. Cercheremo di adattarci al massimo.”