Giornata di semifinali quella di venerdì all’Open de Nice. Si fa sul serio ma solo a partire dalle 14:30, prima c’è spazio per il doppio. Non di certo un grande spettacolo. Me lo posso tranquillamente perdere senza rimpianti. La mattina allora me la prendo libera perché non si può vivere di solo tennis (per quanto non mi dispiacerebbe mica!). Da turista con zaino in spalle mi addentro nei vicoli caratteristici del centro storico della città. Tutta un’altra cosa rispetto alle zone invece appena limitrofe dove c’è poco e niente, ma soprattutto dove si respira una certa dose di pericolosità. Non mi è mai successo nulla di grave per carità, però la sensazione che qualcosa (non proprio bella) possa capitarmi da un momento a un altro ammetto che l’ho avuta più di una volta. Questione di sensazioni che in quanto tali possono essere totalmente lontane dal vero, certo è che nelle strade di Nizza ci sono ovunque poliziotti in borghese, in bici e su volanti. Forse allora non mi sto sbagliando più di tanto. Poco importa perchè qui è diverso, sembra di essere dentro una bomboniera, si respira un’aria serena e si passeggia volentieri. C’è odore di pane caldo in ogni dove ed è tutto molto elegante e raffinato. Sono le cozze però le vere protagoniste di giornata. Si, avete capito bene. I ristoranti hanno un menù di sole cozze cucinate secondo la tradizione nizzarda e addirittura leggo anche un “all you can eat” alla modica cifra di 16 euro. Resto sorpreso ma non ci faccio poi troppo caso. Quando l’orologio segna le 12 e un po’ è già ora di avviarsi e mettere fine alla bella gita turistica. Arrivo. C’è ancora il doppio in campo ma “chissene” e allora mi piazzo in sala stampa a leggere e abbozzare qualcosa per la giornata. Il tempo scorre veloce e allora subito sotto con la prima semifinale Isner-Thiem. Da bravo inviato e cronista mi dirigo sul campo col mio immancabile block-notes e col cappellino anti-insolazione perché il caldo afoso è purtroppo tornato. Stesso posto di sempre: in alto dietro uno dei due giocatori leggermente spostato verso un lato.
Isner sembra tutto un altro giocatore rispetto alle due uscite precedenti. Parte con due ace e due prime mostruose intorno ai 200km. Sui suoi primi turni di servizio non si gioca, serve troppo bene e rispondere è un miracolo. Thiem in avvio è costretto subito ad annullare una palla break con la prima, ha qualche difficoltà visto anche la ritrovata esplosività da fondo dell’americano ma riesce comunque a tenere botta e a contenere grazie a variazioni in back. Game dopo game l’austriaco si fa sempre più propositivo. Inizia anche lui a servire bene e a non soffrire troppo i suoi turni di servizio mentre Isner sembra spegnersi gradualmente. Le prime avvisaglie di questo cambiamento ci sono sul 4-4 servizio Isner. John commette prima un doppio fallo, poi sbaglia due dritti e si ritrova a dover difendersi da tre palle break. Serve tre prime vincenti e non contento suggella il game con due ace. Ma ormai Thiem sembra aver preso le misure, sa cosa fare per dar fastidio e sul 5-5 ha di nuovo una doppia occasione di break quando realizza due splendidi passanti di rovescio che lasciano Isner nella terra di nessuno. Di nuovo l’americano si salva col servizio. Si va ai vantaggi. Isner è falloso e concede altre due palle break che annulla puntualmente con la prima. Ma alla quinta occasione del game Thiem risponde profondo guadagnandosi il meritato break. Al cambio campo l’austriaco serve per il set. Dovrebbe solo mantenere la media dei game precedenti ma sul più bello trema. Doppio fallo, risposta vincente di Isner su una leggerissima seconda austriaca e contro-break immediato. Tie-break, la terra di John. Eppure anche qui è lotta vera punto a punto. Sul 3-3 Isner spinge bene col dritto, smasha troppo centrale su un recupero dell’austriaco ed è così costretto al secondo smash che affossa malamente in rete. Thiem serve per il set sul 6-4 con il mini-break di vantaggio ma vanifica con uno scellerato doppio fallo. Poco male perché nel punto successivo infila Long John con un bellissimo passante in corsa di rovescio e conquista un primo set a tratti davvero ben giocato. E il mio modesto lavoro di cronista potrebbe interrompersi qui perché alla ripresa del gioco c’è solo Thiem in campo, sempre piu imbaldanzito. Isner è falloso e svogliato e subito regala il proprio servizio con l’austriaco che scappa così sul 3-0.Thiem non regalerà invece più nulla fino alla fine del match. Seconda finale ATP quindi per lui che domani proverà a portare a casa anche il primo titolo in bacheca. I tempi sembrano proprio maturi.
Non è stata una bella semifinale invece tra Leonardo Mayer e Borna Coric. Il croato non è certo sinonimo di spettacolo e questo lo si sa già da tempo. Mayer tuttavia ha sofferto la costanza e solidità dei colpi da fondo di Coric che ha anche avuto subito due palle break in avvio ma che non ha concretizzato. Tra sbadigli la partita prosegue e sembra ci siano tutti gli estremi per un tie-break. La svolta decisiva è sul 5-4 quando un Coric mai in sofferenza al servizio fino all’ora concede l’unica palla break del set. Mayer è caparbio a trasformarla e a vincere così il primo set d’astuzia. Un parziale strano, dai numeri abbastanza simili al servizio per entrambi, ma la differenza l’ha fatta forse il conto dei vincenti: 9 per Mayer, appena 3 per Coric che sembra non avere quei guizzi necessari per vincere partite del genere. Borna ha accusato il colpo e concede subito il servizio all’argentino che non sta facendo nulla di straordinario per meritare il vantaggio. Il croato avrà ben altre 8 palle del contro-break disseminate più o meno in tutti i turni di servizio di Mayer senza riuscire mai a realizzarle, alcune per merito del servizio dell’argentino, altre per dei gratuiti più che evitabili. Finale dunque per Leo Mayer che in sala stampa felicissimo in volto ripete a gran voce “Mui contento, mui contento”.
Risultati:
D. Thiem b. [2] J. Isner 7-6(5) 6-3
[4] L. Mayer b. B. Coric 6-4 6-3