Ubaldo Scanagatta commenta il day 10
[14] J. Tsonga b. [5] K. Nishikori 6-1 6-4 4-6 3-6 6-3 (Michele Gasperini)
In una Parigi piuttosto soleggiata e ventosa, il Philippe Chatrier, fremente e carico come in ogni occasione in cui è presente un francese, si riempie in ogni ordine di posto subito dopo la fine del rapido Ivanovic-Svitolina, attendendo con impazienza il quarto di finale (per loro) più atteso della giornata che vedrà opporsi il beniamino del pubblico, nonché ultimo rappresentante transalpino rimasto in gara, Jo-Wilfried Tsonga, e il giapponese Kei Nishikori, numero 5 del seeding e del mondo, finalista nell’ultima edizione degli US Open. Il bilancio dei loro testa a testa recita 4-1 per quest’ultimo, con l’unico successo di Jo a Shanghai, nel 2013.
Entrambi reduci da ottavi praticamente dominati, seppur con giocatori di qualità decisamente differente (Berdych sconfitto in 4 set per il francese e Gabashvili in 3 per il nipponico) e più in generale da un torneo in cui hanno concesso le briciole ai propri avversario, alle 15.40 entrano in campo, accolti da timidi ed educati applausi per Nishikori e un fragoroso boato per Tsonga.
Il padrone di casa, alla ricerca della seconda semifinale al Roland Garros dopo quella persa nel 2013 da David Ferrer, parte fortissimo: dopo aver tenuto il servizio di apertura a 15, strappa subito la battuta al giapponese, insolitamente falloso, il quale subisce troppo l’esuberanza del dritto di Tsonga, non riuscendo mai ad assumere l’iniziativa. Il francese non si ferma e, mettendo in mostra anche un’inusuale solidità con il rovescio, mantiene il successivo servizio e breakka nuovamente Nishikori, colpevole di almeno due gravi errori e di un’efficacia con la seconda pressoché nulla, issandosi sul 4-0 pesante.
Il giapponese, il quale sembra accusare male ad un dito della mano a causa di una vescica, grazie alla complicità di un distratto Tsonga, riesce a guadagnare il primo game dell’incontro nel game successivo, ma è un fuoco di paglia: il 30enne di Le Mans strappa per la terza volta consecutiva la battuta all’ex allievo di Nick Bollettieri, ponendo fine al primo set sul 6-1 nel gioco successivo.
Il secondo parziale è la prosecuzione ideale del primo: altro break subito in apertura per Nishikori, che non riesce ad incidere con il servizio e nemmeno con il suo consueto anticipo, letteralmente sovrastato ed in balia delle bordate di Tsonga.
Il nipponico riuscirà a portare a casa il primo gioco “on serve”, ma è tutto vano: cederà i successivi tre giochi (di cui uno al servizio con un pesante doppio fallo), sommerso dai suoi errori e dai vincenti del francese. Dopo un game interlocutorio, l’idolo dello Chatrier va a servire per il set sul 5-2.
Durante il cambio campo avviene l’imponderabile, l’evento più clamoroso della giornata, che comporterà la sospensione dell’incontro per circa mezz’ora: un pezzo di lamiera di alluminio si stacca dalla cabina dei telecronisti e finisce in tribuna, procurando la ferita alla mano di un uomo, il quale viene medicato e portato in ospedale per accertamenti.
Dopo questo incredibile incidente, i giocatori tornano in campo alle 17.32: Tsonga, evidentemente raffreddatosi, serve male e contribuisce al rientro di Nishikori che, ringalluzzito, con un paio di rovesci lungolinea si riprende uno dei due break. Il nipponico tiene anche il game successivo, salvandosi da 0-30, e costringe nuovamente a servire per il secondo parziale Tsonga: tre grandi servizi e un grande scambio chiuso da un passante di dritto consentono a Jo di chiudere il game a 30 e il set 6-4.
Nishikori prende forza dall’interruzione, elevando il livello del proprio gioco: ora l’asiatico, grazie a una maggiore profondità e qualità dei colpi, riesce a far male nello scambio, spingendo con insistenza sul lato sinistro di Tsonga per poi muoverlo, ricavandone finalmente punti agevoli. La testa di serie No.14 non si fa impressionare, mantenendo con lucidità e precisione, forte anche del grande vantaggio, i proprio turni di battuta.
Il match si fa tosto ed equilibrato, con entrambi i contendenti abili a non concedere praticamente nulla alla battuta fino al nono gioco, il più combattuto dell’incontro, oltre che funestato dal vento: durato 13 minuti e 18 punti, dopo aver salvato 3 decisive palle break, il No.5 del mondo riesce a mantenere la battuta con grande coraggio.
Il turno successivo è quello decisivo della frazione: forte del salvataggio precedente, Kei aggredisce e raccoglie, con una meravigliosa risposta di dritto, meritatamente il terzo set, frenando gli entusiasmi sugli spalti.
Il finalista dello scorso US Open è “on fire”, sembra aver preso le redini del match, ora anche psicologicamente: dopo due primi rapidi giochi, però, è il nipponico a dover salvare ancora una volta palle break, e lo fa ancora con grande determinazione, non concedendo chanche al francese. Nel turno successivo un doppio fallo e un grave errore di dritto costringono Tsonga a salvare a sua volta break point: Kei non si fa pregare, assumendo l’iniziativa e spingendo forsennatamente col dritto, costringendo all’errore l’avversario. 3-1.
Il transalpino, sempre più falloso e nervoso, riesce in qualche modo a procurarsi una chanche di break sul 5-3, sapientemente annullata da Nishikori con la combinazione servizio e dritto: nei due punti successivi Kei non perdona e, con un gran dritto inside-in, trascina il match al quinto dopo oltre 3 ore.
Il bilancio nel set decisivo è ottimo per uno e straordinario per l’altro: 11-6 per Tsonga (64,7%) e 11-2 per Nishikori (84,6%), dati che dimostrano le capacità di “fighter” dei due.
Parte meglio il francese, il quale ha subito una chanche per strappare la battuta all’avversario: ma un rovescio a campo aperto, piuttosto comodo, finisce lungo di pochi centimetri, permettendo al giapponese di rientrare e tenere il servizio. Ma il break è nell’aria, e dopo aver mantenuto un turno di battuta agevolmente, Tsonga sfrutta tre errori (fra cui un doppio fallo) non forzati di Nishikori, il quale era avanti 40-15, e con una stecca di dritto su un tentativo di passante concede il break, facendo impazzire lo Chatrier: 3-1.
Carico a mille, il transalpino torna più devastante che mai, dopo che sembrava visibilmente calato nel quarto, soprattutto con il servizio e dritto, sovrastando come ad inizio match il piccolo samurai. Nei giochi che danno il 4-1 e del 5-2 risulta totalmente ingiocabile, il buon Jo, con un unico punto concesso alla risposta, assicurandosi la possibilità di servire per la semifinale.
E quel momento arriva, dopo il rapido turno che manda Nishikori sotto 3-5: due devastanti servizi, un errore del giapponese e un ultimo poderoso dritto inside-out regalano il successo a Jo-Wilfried Tsonga, inginocchiato e urlante di gioia davanti all’esplosione del centrale del Roland Garros, dopo 3 ore e 50 minuti di gioco di vera battaglia. In semifinale, venerdì prossimo, lo attende Stan Wawrinka.
[9] S. Wawrinka . [2] R. Federer 6-4 6-3 7-6(4) (da Parigi, Laura Guidobaldi)
Introduzione
Non c’è che dire. La Svizzera è “à l’honneur” – come direbbero i francesi – nell’edizione 2015 del Roland Garros. Oggi c’è grande attesa per il derby elevetico n. 19 tra Stan the Man Wawrinka e The King Roger Federer. Il match di oggi costituisce un antipasto raffinatissimo, prima di gustare il piatto forte di mercoledì, il grande duello, il quarto di finale choc che tutti aspettano tra il “re” del mattone tritato Rafa Nadal e il re del del ranking Novak Djokovic.
Ma intanto gustiamoci questa entrée prelibata, dai sapori tutti svizzeri. Dicevo della Svizzera. Gli eroi rossocrociati quest’anno a Porte d’Auteuil non sono solo Stan e Roger. Da giorni sull’ocra parigina sta brillando la stella di Timea Bacsinszky. Senza dimenticare ovviamente l’ex regina Martina Hingis, giunta ai quarti in doppio insieme a Sania Mirza.
Ma occupiamoci per il momento dei due grandi protagonisti di oggi, Federer e Wawrinka
Roger conduce 16 a 2 nei precedenti, con le uniche vittorie di Stan – ormai celebri – sulla terra di Montecarlo: la prima avvenuta nel 2009, alcuni giorni dopo il matrimonio dell’ex n. 1 del mondo con Mirka; la seconda l’anno scorso, in finale, in una bella battaglia terminatasi al terzo per il tennista di Losanna. L’ultima vittoria di Roger su Stan è avvenuta proprio sulla terra, in quel di Roma, quasi un mese fa. Oggi è il loro terzo incontro sull’ocra francese ed è la seconda volta nella storia del tennis che due svizzeri approdano ai quarti a Porte d’Auteuil (Wawrinka e Federer arrivarono ai quarti qui nel 2013 ma non furono avversari). I due rossocrociati sono 2 dei 4 30enni presenti ai quarti. Al momento dell’inizio del torneo gli Over 30 erano 39. Tra i magnifici 8 di quest’edizione del major francese, Stan e Roger sono 2 dei 5 campioni slam (gli altri sono ovviamente Djokovic, Nadal e Murray). Federer raggiunge oggi il quarto n. 44 negli slam e, per Wawrinka, si tratta della 41esima apparizione consecutiva in uno slam. Per Roger è l’11 quarto di finale al Roland Garros e Wwarinka diventa il secondo svizzero a fare più quarti a Parigi, salendo a quota 2 (Hlasek, Rosset e Maneff arrivarono ai quarti al Bois de Boulogne una sola volta). Un’altra piccola curiosità: sappiamo tutti che l’allenatore di Stan è Magnus Norman, finalista proprio a Porte d’Auteuil nel 2000, così come uno dei due coach di Roger, Stefan Edberg, fu finalista nel 1989.
La cronaca del match
Atmosfera a 1000 sul Suzanne Lenglen per il derby rossocrociato che assicurerà uno svizzero in semifinale in questo Roland Garros 2015. E parte a 1000 anche Stan che fin dai primi punti bombarda senza tregua Roger. Il primo game si conclude dopo ben 7 minuti, con Roger che salva la battuta e fa suo il primo gioco. Sull’1-1 Federer deve fronteggiare 3 palle break ma a Stan, che continua a sparare cannonate, gliene basta una, salendo così 2-1 e servizio. Il Suzanne Lenglen è gremito dagli spettatori ammirati dalle fucilate di dritto e rovescio che partono dalle corde del tennista di Losanna. Spettatori che ora sono anche un po’ ammutoliti dallo score che segna lo svantaggio di 1-3 di Federer. L’ex n. 1 del mondo recupera e fa un passo in avanti sul 2-3 ma Stan sale ancora 4-2, spietato al servizio e nel martellamento da fondo. Sono tante, troppo le steccate di Roger che si rivela sempre più “traballante” – tant’è che, a un certo punto, scivola davvero trovandosi ginocchioni -, subendo i continui attacchi dell’avversario.
Ed Ecco che Wawrinka ha a disposizione un setpoint che Federer annulla con estrema nonchalance, lanciandosi in un serve&volley perfetto. Il pubblico esulta ma verrà presto deluso perché, alla seconda palla per il set, Wawrinka non fallisce conquistando così il primo parziale per 6-4.
Nel frattempo ci arriva la notizia che sul Philippe Chatrier il match tra Tsonga e Nishikori è stato interrotto poiché, dalle cabine delle televisioni, si è staccato un pannello crollando sulle tribune, fortunatamente senza conseguenze gravi.
Presa dalla preoccupazione di quello che è successo sullo Chatrier, perdo un attimo di vista il fatto che, intanto, il povero Roger Federer sta ancora subendo l’avanzata dell’amico Stan che, poi, mette a segno il break sul 3-3 riuscendo poi a chiudere agevolmente anche il secondo set per 6-3. Il pubblico del Lenglen incoraggia a più non posso l’ex n. 1 del mondo che non riesce a trovare il timing ottimale, l’incisività e la spinta giusta per “far male” all’avversario. Dal canto suo, Wawrinka mette in campo il festival delle raffinatezze: volé, fendenti, passanti, ace. Oggi funziona proprio tutto in modo perfetto tant’è che dalle sue corde partono missili e magie che lasciano spesso immobile Roger, troppo spesso in difficoltà nel prendere il sopravvento negli scambi.
Il pubblico continua a urlare “Roger! Roger!” e a struggersi di “dolore” quando il campionissimo incorre nei gratuiti che oggi gli hanno giocato davvero un brutto scherzo. Nella terza frazione, i due mantengono un certo equilibrio fino al 3-3. Il vento nuoce decisamente molto più all’ex n. 1 del mondo che a Stan che, anzi, ha il “vento” in poppa e sale prima 4-3 e poi 5-4. Quando Roger pareggia sul 5-5, nel Lenglen risuona un boato interminabile, con le urla del pubblico più vibranti che mai. Ma il malizioso Eolo continua a dar fastidio al 33enne di Basilea che è il primo a sbagliare con l’ennesima steccata di rovescio. Tuttavia, quando Federer raggiunge nuovamente Stan sul 6-6, gli spettatori sembrano ancora più impazziti. Ed è tie-break.
I due si portano sull’1-1. Roger sale 2-1 per poi ritrovarsi 3-3. Ma Wawrinka prende di nuovo il largo sul 5-3 per poi salire 6-3, procurandosi ben 3 matchpoint. Federer ne salva uno ma, alla fine, Stan chiude un incontro in cui ha sempre dominato per 7 punti a 4. Grande prova di solidità e di consistenza in tutti i fondamentali per Stan Wawrinka. Eccellente nei propri turni di servizio con una percentuale dell’88 % di resa, non è mai stato in pericolo alla battuta. Ed è un’impresa poiché Federer, dal 2002, nello slam parigino ha sempre breakkato almeno una volta i suoi avversari. Oggi, Stan è il primo tennista scontratosi con lui al Roland Garros a non subire neanche un break. Roger Federer, dal canto suo, non è mai stato in grado di ribaltare l’andamento della partita. Non sufficientemente incisivo e spesso fuori tempo, il campione di Basilea non è stato competitivo neanche a rete, quasi sistematicamente infilato dai passanti millimetrici di Wawrinka. A questo punto, il n. 9 del mondo si “candida” ad avversario temibilissimo anche Nadal e Djokovic.
“È un momento incredibile per me oggi” dichiara un raggiante Wwarinka al microfono di Fabrice Santoro “È una sensazione rara sentirsi così bene, le condizioni erano difficili ma ho cercato di fare del mio meglio e sono riuscito a disputare un match incredibile”.
“Non c’è stato niente di positivo oggi” ha affermato Roger Federer in conferenza stampa “Sarebbe stato ideale vincere oggi, avrei avuto due giorni di riposo per potermi preparare per le semifinali. Ma è Stan che ha vinto. Adesso io avrò altre cose da fare. Quando si perde è sempre deludente; se si gioca bene, almeno sai che gli spettatori sono contenti del gioco visto in campo. Adesso Wimbledon si avvicina e per me è un grande obbiettivo di stagione, cercherò di produrre il mio miglior tennis“.
In aggiornamento