“Anche capitani come Corretja o Moya hanno lottato per avere i giocatori che volevano loro in squadra, mentre adesso cercano di giustificare le assenze di quelli che vorrei io“. Durissimo l’attacco di Gala Lèon nei confronti dell’intero ambiente tennistico spagnolo, che a pochi giorni dal tie di Davis contro la Russia (17-19 Luglio a Vladivostok) ancora fatica a trovare i nomi dei componenti del quartetto da schierare.
“I giocatori dovrebbero essere orgogliosi di rappresentare il proprio paese, non dovrebbero fare storie” ha affermato la Lèon, che siederà regolarmente in panchina, come confermato dal presidente della RFET, Josè Luis Escanuela: “La Federazione è totalmente a sostegno della Lèon; non è mai capitato nello sport spagnolo che si attaccasse un allenatore o un selezionatore, mai“.
Gala Lèon ha poi alzato la voce circa una presunta mancanza di rispetto nei suoi confronti: “Avere un dialogo non significa imporre la propria volontà o esprimere solo richieste. Bisognerebbe ascoltare le diverse opinioni, per prendere la migliore decisione in difesa del tennis in Spagna. Si tratta inoltre di un problema economico, la Davis ovviamente non può competere con gli altri tornei”. Il capitano non ha comunque intenzione di mollare: “I giocatori hanno criticato la mia professionalità già dal primo giorno, senza considerare il mio lavoro nel mondo del tennis in trent’anni. Non cederò alla pressione, esigo solo rispetto“.
Si ha inoltre notizia di una riunione dei membri della Federazione, che si terrà a Wimbledon, per chiedere le dimissioni di Escanuela e della Lèon (strascico della querelle sulla irregolarità della nomina dell’ex tennista mancina): i diretti interessati non hanno però rilasciato dichiarazioni in merito. Sulla vicenda che ha coinvolto Xavi Segura, la Lèon ha affermato: “Non ho nulla di personale nei suoi confronti, né so chi o come gli abbiano spiegato le motivazioni della decisione, io non ne ho ancora date. Confermo che non farà parte del team in Russia”.