https://soundcloud.com/ubitennis/wimbledon-baraldo-diyas
Stefano, sei uno degli italiani che si è creato una professione all’estero, come tanti prima di te, penso a Castellani, Pistolesi o Piatti, i quali lavorano con tennisti stranieri. Evidentemente è più facile lavorare con gli stranieri che non con la FIT: è così?
Sì, è probabile.
Come sei capitato con Zarina Diyas?
Quattro anni fa decisi di fare una esperienza all’estero, per spostarmi su livelli internazionale e aprire la mente ad altri metodi e sistemi. Mi sono fatto conoscere in Asia e questa giocatrice è approdata alla nostra struttura. Abbiamo iniziato a lavorare assieme e sono arrivati i primi risultati.
Che tipo è Zarina Diyas?
Lei è una gran lavoratrice, che ci mette passione. Ha dato priorità al tennis fin da bambina. Anche senza avere grandi mezzi economici, fisici o tecnici, ma solamente affidandosi al lavoro e credendoci, è riuscita ad arrivare a Wimbledon, che è il tempio, il top. Questo è un sogno per lei, e io sono contento per la sua famiglia.
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