Guarda il commento di Ubaldo al Day 5 di Wimbledon
Guarda il commento di Ubaldo e Steve Flink al Day 5 di Wimbledon (in inglese)
[9] M. Cilic b. [17] J. Isner 7/6(4) 6/7(6) 6-4 6/7(4) 10-10 interrotta (Raffaello Esposito)
L’ultimo incontro di giornata sul campo 1 mette in palio l’accesso al quarto turno del torneo contro Kudla, prima di un probabile quarto di finale contro il totem Nole nella parte alta. Oggi seeding e ranking ATP coincidono, 9 Marin Cilic e 17 John Isner, con il croato campione a New York 2014 in vantaggio 4-0 negli scontri diretti. Cilic in carriera si è dimostrato molto più consistente di Isner negli Slam e, oltre allo squillo agli US Open dell’anno scorso, vanta una semi agli Australian 2010, i quarti a Wimbledon 2014 e tre quarti turni a Parigi. Lo statunitense di 208 cm ha come miglior risultato i quarti a Flushing Meadows 2011. “Vi prego, dateci qualche spunto” implorano i commentatori al termine di un primo set dominato dai servizi e deciso da due mini break contro uno nell’extra-set. Un game ai vantaggi è come il Gronchi Rosa, una rarità. Fra due picchiatori l’equilibrio è sempre sottile ma il croato sembra più in controllo, forse solo per la sicurezza mentale data dai precedenti. Nel secondo parziale l’andamento è identico, zero occasioni e sei pari. Apre ancora Cilic alla battuta e l’equilibrio si rompe nel quarto punto quando il croato mette in corridoio un dritto a campo aperto per lo sconforto di Goran in tribuna. Sul 4-6 Marin sembra morto ma con un improvviso passante di rovescio e un ace pareggia a sei. Tutto inutile perché subito dopo mette in rete una volée di rovescio fattibile e Isner non lo perdona chiudendo con un dritto lungolinea e strappando a Cilic il primo set da quattro anni a questa parte. Nel terzo set, dopo un’ora e mezzo di gioco, il vento cambia e improvvisamente fioccano le palle break: entrambi concedono occasioni e il primo a capitalizzare è Cilic che nel nono game brekka con una risposta vincente seguita da un dritto sulla riga. Si gioca fra continui boati provenienti dal pubblico del Centrale e della “Murray Mountain”, esaltato dalla lotta diWatson contro Serena. Il Croato però non si distrae e chiude sei quattro. Nel quarto le palle break scompaiono ancora dal tabellino e si giunge all’ennesimo sei pari. Inizia Isner e sui primi cinque punti quattro sono mini-break, due per parte. Lo strappo decisivo è di John che sfrutta un errore banale dell’avversario in volée incrociata per salire sei quattro. Un dritto lungo di Marin porta la contesa al quinto. Il croato sfrutta un nastro in risposta per brekkare al secondo game e volare sul tre zero ma si distrae colpevolmente subito dopo, va 0-40 e si fa riagganciare. Cilic comincia ad assomigliare vagamente al Mahut del 2010 e lo spettro di un quinto set infinito aleggia sul campo. Nel decimo game Marin prova a scacciarlo e va 30-40 con una risposta sulle stringhe dell’americano, che però annulla il match point da campione picchiando sulla riga con coraggio leonino e costringendo Cilic all’errore prima di pareggiare a cinque. Ora i due difendono strenuamente le rispettive battute e l’incontro viene interrotto per sopraggiunta oscurità alle 21.21 sul punteggio di dieci pari. Del resto quando ci sono in campo i due primi detentori dei record di durata a Wimbledon sono i rischi del mestiere. Gli incisori di targhe del circolo sono già all’erta…
[1] N. Djokovic b. B. Tomic 6-3 6-3 6-3 (da Londra Roberto Salerno)
Se qualcuno si illudeva che potesse esserci partita tra Djokovic e Tomic dev’essere rimasto terribilmente deluso. Quel ragazzone che 4 anni fa fece venire i brividi al Djokovic migliore di sempre chissà dov’è finito. Al suo posto adesso c’è un tennista decente, che però non ha un solo colpo in grado di far male e che soffre terribilmente la personalità di un tipo come il numero 1 del mondo. Impossibile ci fosse partita, date queste premesse. E infatti non c’è stata.
Il serbo chiude il primo set in soli 29 minuti. Una rapidità insolita per 9 game di partita ma Djoko soffre solo nel terzo game, chiudendo tutti gli atlri turni di servizo cedendo un solo altro punto. Tomic non è meno rapido, persino nel game che gli costa il break, perso a 15.
Secondo set praticamente identico, con Djokovic che aspetta soltanto il momento buono per la zampata. Momento che arriva al settimo game. Partita davvero bruttarella, la sensazione in tribuna è che tutto si faccia, tranne ceh guardarla. Si anima un po’ il terzo set, quando in apertura, molto a sorpresa, Tomic riesce a portarsi addirittura 0-40. Nole riesce a scampare il pericolo e nel turno successivo si procura ancora una palla break. Farà addirittura meglio nel quarto game il serbo, quando di palle break ne avrà addirittura 3 consecutive, anche se dovrà attendere il sesto game – e la nona palla break complessiva – per chiudere la questione.
“Periodico medio”, si diceva una volta, per Novak Djokovic. Le condizioni del serbo post Parigi sembrano buone, ma meglio aspettare test un filo più probanti. E speriamo di recuperare Tomic.
[4] S. Wawrinka b. F. Verdasco 6-4 6-3 6-4 (da Londra, Roberto Salerno)
Pochissimi problemi per il vincitore del Roland Garros, Stan Wawrinka, opposto ad un Verdasco che ha mollato abbastanza rapidamente. È durata solo un set la resistenza, nervosa più che fisica, dello spagnolo, che perso il servizio nel decimo game con un doppio fallo, ha progressivamente fatto sempre più fatica per tenere il servizio.
Nel secondo Fernando è riuscito a salvarsi nel primo game e ha tenuto il servizio nel terzo, ma non è mai riuscito ad impensierire Stan quando toccava allo svizzero servire. Inevitabile, condito dai soliti doppi falli, il break dell’ottavo game che portava Stan a servire per il set. Qui lo svizzero aveva qualche incertezza che conduceva alla prima palla break per lo spagnolo, ma un paio di ace, mettevano le cose a posto.
Terzo set un po’ più divertente soprattutto per merito di Verdasco, capace di fare e disfare con una sconcertante facilità. Per ben due volte Nando finiva 0-40 in un attimo per poi recuperare con una certa serenità e addirittura – nel game successivo – riusciva a procurarsi persino due palle break consecutive. Naturalmente sprecate. Puntuale il break nel nono game, grazie anche ad un bellissimo lob di Stan, ma corredato dei soliti due doppi falli di Verdasco. Wawrinka chiudeva con un ace il match nel game successivo.
Partita non certo bella, anche se Stan the Man ha fatto ri-vedere quello che sta diventando un suo marchio di fabbrica, il rovescio al di fuori del paletto, e Lahyani ha provato a ravvivarla con degli overrule un po’ azzardati, come quello della fine del primo set. Da lunedì si farà sul serio.
[26] N. Kyrgios b. [7] M. Raonic 5-7 7-5 7-6(3) 6-3 (Tommaso Voto)
Sul campo 2 il “bad boy” del tennis australiano Kyrgios, n. 26 delle classifiche, ottiene la prima vittoria in carriera contro il canadese Raonic, n. 7 del seeding, (vendicando la sconfitta dei quarti dello scorso anno) ed accede così al terzo turno. È stata una partita spettacolare e molto divertente, su cui ha inciso anche il calo fisico di Milos, che dopo aver vinto il primo set, ha visto i suoi colpi perdere di potenza e precisione.
Il primo set è stato equilibrato fino all’undicesimo gioco, poi l’australiano, fino a quel momento impeccabile in battuta, ha un passaggio a vuoto, che si sostanzia in 3 doppi falli che regalano praticamente il parziale al canadese.
Perso il set Kyrgios non si scompone e torna prepotentemente in partita, anche perché sfrutta qualche titubanza di troppo del canadese, che cala al servizio e subisce il break all’undicesimo gioco (bellissimo il passante di diritto incrociato in corsa che gli regala il punto decisivo). L’australiano vince il set 7-5 con un game perfetto (4 ace consecutivi) e ristabilisce la parità. In questo parziale Kyrgios ha il 96% dei punti vinti con la prima di servizio ed appena 3 errori non forzati, a dimostrazione di un miglioramento complessivo del suo rendimento.
La vittoria del set tranquillizza Nick, che diventa sempre più padrone del campo, mentre iniziano ad arrivare copiosi gli errori di Raonic, che cerca costantemente la rete, ma viene passato con facilità dai passanti di dritto. Ormai il match è nelle mani di Kyrgios, che, una volta superato il pericoloso quarto gioco, in cui ha concesso due palle break, sale di livello e vince in scioltezza il tie break del terzo set. Raonic, palesemente a corto di forze, sparisce man mano dal campo e perde rapidamente anche il quarto set con il punteggio di 6-4. Ottima la prestazione dell’australiano che vince in modo convincente ed approda al turno successivo, in cui affronterà Gasquet, che ha eliminato il semifinalista dello scorso anno Dimitrov.
[21] R. Gasquet b. [11] G. Dimitrov6-3 6-4 6-4 (Michele Gasperini)
[16] D. Goffin b. M. Baghdatis 6-3 6-4 6-2 (Giovanni Vianello)
David Goffin, tds 16 e n.15 del ranking sfata il tabù Baghdatis (59 del mondo) , in un match con poca storia. Nei tre precedenti fra i due infatti era sempre stato il cipriota ad imporsi. Nel primo set la partita sembrava promettere un po’ di lotta, con Baghdatis che si portava avanti 2-0, ma Goffin rimontava immediatamente lo svantaggio e poi sul 4-3 in suo favore strappava nuovamente la battuta al cipriota, tenendo il successivo servizio ed aggiudicandosi il primo parziale 6-3. Nel secondo break e contro-break in avvio, ma poco dopo Goffin vinceva un altro game di risposta e, salvando una palla break nel game in cui ha servito per il secondo set, si è aggiudicato la frazione 6-4. Nel terzo set Goffin è andato subito avanti di un break ed in seguito ha incrementato il vantaggio, vincendo 6-2. Partita in crescendo per il belga, in calando per il cipriota.
[14] K. Anderson b. [24] L. Mayer 6-4 7-6(6) 6-3 (Valerio Vignoli)
Kevin Anderson, testa di serie n.14 del tabellone maschile, si qualifica per il secondo anno consecutivo agli ottavi di finale a Wimbledon, sconfiggendo in 3 set l’argentino Leonardo Mayer, sette posizioni nel ranking più indietro di lui. Match che si decide su pochi punti con il fresco finalista del Queen’s a fare la differenza grazie al suo colpo migliore, la battuta (22 aces 87% di punti vinti con la prima), ma anche a tante risposte profonde e aggressive. È il primo gioco a decidere il set d’apertura con il tennista sudamericano che, ancora poco concentrato, concede il break. Anderson invece è implacabile nei suoi turni di servizio e conquista il parziale per 6-4. Nel secondo set, dopo un set point non concretizzato da Mayer con una risposta fuori di poco, si giunge al tiebreak. Lì, nonostante un po’ troppa tensione nel braccio, è ancora il giocatore sudafricano a spuntarla per 8 punti a 6. Il terzo parziale comincia male per Anderson che si distrae e perde per la prima volta il turno di battuta. Ma il 29enne di Johannesburg è bravo a recuperare subito l’avversario e portare a casa con notevole autorità il set (per 6-3) e la partita.
[WC] Denis Kudla b. Santiago Giraldo 6-2 6-7(3) 2-6 6-1 6-3 (Diego Serra)
Denis Kudla, numero 105 del mondo, vince la maratona di giornata, cosa non nuova per lui. Davvero Kudla sembra uscire dagli anni novanta, con quel fisico tarchiato, spalle larghe, il cappellino al contrario e la maglietta con il colletto. Si è sciolto invece sull’erba di Wimbledon Santiago Giraldo, numero 60 dell’ATP. Primo set dal ritmo infernale per l’americano. Break nel terzo e settimo game, gioco troppo corto del colombiano e set chiuso per 6 a 2. Nel secondo set le emozioni sono tutte nel finale. Break di Kudla nel decimo game e servizio a disposizione per chiudere. Ma a seguire gioco disastroso dell’americano, che viene brekkato a zero e rimette in gioco Giraldo. Tiebreak con 4 mini break a due per Giraldo e partita riaperta. Ora Kudla è sparito dal campo. Terzo set a senso unico. Break del colombiano nel primo e nel quinto game e set chiuso per 6 a 2. Santiago spinge, senza mai avanzare, ma Kudla sbaglia molto anche da fondo. Da registrare un battibecco tra i supporter statunitensi e un giudice di linea. Quarto set che vede incredibilmente il colombiano subito in difficoltà, quando davvero Kudla pareva cotto a puntino. Il carattere non manca a Kudla. Break nel quarto game e break di nuovo nel sesto game, alla terza palla break. E si chiude per 6 a 1. Quinto set e subito break di Kudla nel primo game, con Giraldo confuso e troppo pavido. Poi l’americano ritrova una certa regolarità al servizio e chiude nel nono game alla seconda palla break nonché secondo match point. Ora Cilic o Isner, per Kudla è già il torneo della vita, per gli amanti dell’erba meglio veleggiare su altri lidi.
(in aggiornamento)
Risultati:
[21] Richard Gasquet b. [11] Grigor Dimitrov 6-3 6-4 6-4
[1] Novak Djokovic b. [27] Bernard Tomic 6-3 6-3 6-3
[4] Stan Wawrinka b. Fernando Verdasco 6-4 6-3 6-4
[9] Marin Cilic vs [17] John Isner
[26] Nick Kyrgios b. [7]Milos Raonic 5-7 7-5 7-6(3) 6-3
[16] David Goffin b. Marcos Baghdatis 6-3 6-4 6-2
[14] Kevin Anderson b. [24] Leonardo Mayer 6-3 6-4 6-2
[WC] Denis Kudla b. Santiago Giraldo 6-2 6-7(3) 2-6 6-1 6-3