TENNIS – Annunciato alla conferenza mondiale antidoping di Johannesburg il nuovo codice della WADA. Dal 1 gennaio 2015 le sanzioni saranno raddoppiate, da 2 a 4 anni. Più flessibilità per gli atleti che collaborano o che hanno assunto accidentalmente sostanze proibite. Norme diversificate a seconda delle discipline.
E’ di poche ore fa l’annuncio che L’Agenzia Mondiale Antidoping ha approvato l’inasprimento delle sanzioni e dunque a partire dall’1 gennaio 2015, la durata della sospensione per le violazioni volontarie del regolamento antidoping passerà da due a quattro anni.
Il nuovo codice introduce una maggiore flessibilità per gli atleti che si ritiene abbiano assunto non intenzionalmente le sostanze proibite o che collaborino con le autorità antidoping. Le politiche antidoping saranno diversificate a seconda delle discipline sportive. “Non ha senso, per esempio, testare gli scacchisti per l’ormone dell crescita” ha commentato il presidente uscente dell’agenzia mondiale antidoping, John Fahey.
Tra le novità introdotte dal 2015, un potere di indagine maggiore per la WADA, anche al di là dei test antidoping, e più poteri di intervento e punizione anche a danno dei coach e dei preparatori che aiutano gli atleti a doparsi.
A Johannesburg in Sud Africa, il summit decisivo del Comitato Esecutivo si è concluso nel modo più drastico e potrebbe recare problemi di coesistenza e ripartizione delle competenze con la giustizia civile; da notare che già nella giornata di ieri con la sessione pomeridiana dedicata al Movimento dello Sport, si erano analizzati eventuali piani antidoping, in via sperimentale e basati sulla pre-valutazione del rischio, che potessero assicurare il miglior approccio possibile nei confronti dello sportivo e dello sport in generale.
Tra ieri e oggi sono intervenuti tra i tanti la campionessa olimpica Kirsty Coventry, i rappresentanti dell’IPC, FI, NOC e INAS; nella discussione finale che ha preceduto l’approvazione odierna del suddetto codice, sono state approvate anche modifiche degli standard Internazionali per i laboratori relativi alla conservazione a lungo termine dei campioni, alla protezione dei dati personali per ragioni di privacy e alle esenzioni per fini terapeutici.
La conferenza si è chiusa con l’elezione del nuovo presidente della WADA, Sir Craig Reedie, membro del board del CIO, e presidente del comitato olimpico britannico dal 1992 al 2005.
Andrea Pagnozzi