TENNIS – Intervistati dalla Bild, Tommy Haas e Phillip Kohlschreiber hanno individuato i loro possibili eredi, sebbene “è finito il tempo in cui si vinceva Wimbledon a 17 anni”. E su Federer: “E’ ancora un grande campione, ma dovrà lavorare ancora più duramente per tornare No.1 o vincere un altro Slam”.
Tommy Haas e Philipp Kohlschreiber saranno nuovamente in campo domani 30 novembre a Ludwigsburg per beneficenza; nello specifico il match servirà a raccogliere fondi per le vittime del Tifone Haiyan nelle Filippine.
Intervistati per le colonne della BILD, i due tennisti tedeschi hanno solidarizzato con i parenti delle vittime, hanno espresso la loro opinione sulla tragedia e hanno parlato a largo raggio dei propositi futuri, dei colleghi e del tennis in generale.
“E’ dura per tutti dover ascoltare simili notizie e ci si rende conto che può toccare a chiunque in ogni momento; queste persone poi hanno molto meno di noi e per loro è un vero disastro quindi proveremo ad aiutarli in qualche modo. Spero che nelle Filippine si possa presto riprendere a stare meglio, lo spero soprattutto per i bambini dato che faccio parte di un’organizzazione che cerca di tutelarli in ogni ambito. Con l’iniziativa di Heart for children si curano tanti aspetti e non solo le conseguenze del disastro nelle Filippine; in generale trovo particolarmente grave che molti bambini muoiano a volte per i più futili motivi”. Commenta così il 35enne Haas, cui fa presto eco il collega Kohlschreiber di cinque anni più giovane.
“Le immagini viste hanno fatto impressione; i bambini hanno bisogno di una buona possibilità per migliorare la loro vita e dunque ogni euro sarà importante. Posso solo invitare tutti a donare qualcosa”.
A sentirli parlare così, sorprende che siano sulla stessa lunghezza d’onda; si tratta di una circostanza particolare, chiaro, ma è il clima di complicità a destare maggiormente curiosità per due tennisti che non mai stati propriamente amici .
Kohlschreiber sostiene di vivere la vita “in modo molto diverso” dal collega ma nonostante i tanti momenti ove si trovano in disaccordo, “è tutto cancellato. E’ sempre così ogni volta perché ho troppo rispetto di Tommy, è una fonte continua di ispirazione per me con il suo spirito combattivo e la sua passione con la quale ancora oggi compete e letteralmente combatte sul campo”.
Il rispetto è reciproco e Haas non manca di sottolinearlo perché “Philipp lavora veramente sodo e ha fatto molto anche in Coppa Davis, competizione cui tengo molto. Negli ultimi anni ci sono state difficoltà con la DTB e ho notato poco aiuto ma il prossimo anno ho intenzione di giocare e sarebbe importante per me sapere che giocherà anche lui così avremo la squadra migliore possibile”.
La Germania dovrà giocare il primo turno di Coppa Davis a fine gennaio contro la più quotata Spagna e per quanto i match siano decisamente proibitivi, si giocherà in casa a Francoforte e le speranze di fare un miracolo per Kohlschreiber “aumenterebbero se giocassimo insieme. Se poi passassimo il turno, daremmo un grande segnale e anche nel singolare le nostre stagioni potrebbero prendere una svolta decisiva. Io aspiro ad entrare nei top 15, vorrei giocare ancora qualche anno e magari per quando mi ritirerò ci saranno nuove leve tedesche pronte a sostituirmi“.
Si parla di nuove generazioni perché quelle attuali non sembrano troppe garanzie e per Haas “è finito ormai il tempo in cui si vinceva Wimbledon a 17 anni“ ma nessuno dei due manca di nominare Kern e Zverev riferendosi ai principali indiziati a prendere la loro eredità. Tuttavia sembra bisognerà attendere nuovi nomi per avere tennisti del loro livello, ma per il momento a 35 anni Tommy Haas pensa solo a stare con la sua famiglia sperando di vincere ancora qualche torneo.
Durante la lunga intervista Haas si ferma a parlare di Federer e della lunga strada per tornare numero 1. “ Ho 35 anni e so bene come procederanno le cose a livello fisico, Roger potrebbe diventare sempre più lento e per ovviare a questo inconveniente dovrà lavorare molto più duramente. Contro Nadal e Djokovic sarà difficile e tornare No.1 o magari vincere ancora un torneo del Grande Slam richiederà molto impegno”.
Kohlschreiber accenna brevemente al rispetto che ha nei confronti di Federer, che “resta un grande campione” ma si sofferma di più a parlare del fatto che Becker non s’impegna molto per coinvolgere i tedeschi, organizzatori e tennisti, affinchè le sorti dello sport possano migliorare . “Non basta il nome, bisogna prendersi cura del talento con tanto lavoro e anche dopo il ritiro dal tennis giocato bisogna darsi da fare tanto per cambiare le cose; per ora twitta molto ma lo sento lontano e il suo libro non l’ho letto”.
Il libro di Becker non l’ha letto nemmeno Haas che però l’ha ordinato. “Sto aspettando una copia” – dice –“e in ogni caso non so se Becker voglia spendersi ancora per questo sport, non so se ne abbia ancora voglia e poi con la DTB è sempre complicato dialogare.”
Chiusura sulla notizia del momento peraltro non confermata; l’amore che sarebbe sbocciato tra Sabine Lisicki e l’attore Oliver Pocher. Così Kohlschreiber: ”Sono rimasto davvero sorpreso, è una coppia divertente e poi lui è sempre stato un appassionato di tennis. Spero abbiano fortuna se è vero”.
Andrea Pagnozzi