TENNIS – È ancora una corsa a due (Serena Williams e Victoria Azarenka). Dietro (molto dietro) le solite note con qualche possibile outsider che spera in un passo falso delle principali favorite. L’anno scorso fu il turno di Stephens, a chi toccherà stavolta? Daniele Vallotto
Le favorite (sì, loro due)
Sono due e sono sempre loro. Serena Williams, numero uno, e Victoria Azarenka, numero due. Se togliamo l’edizione 2011 (dove Serena era assente e Victoria doveva ancora sbocciare ad altissimi livelli) gli ultimi quattro Australian Open li hanno vinti loro. Serena è tornata a livelli di continuità paurosi, tanto più per una quasi trentatreenne, e vuole il quinto Slam negli ultimi sette giocati. Cifre praticamente inedite nella carriera della statunitense, che solo nel biennio 2002-2003 è riuscita a dominare così a lungo il circuito. Qualche altro numero sul momento dell’americana per intimorire le avversarie: viene da una striscia di ventidue vittorie consecutive, ha raggiunto sempre la finale negli ultimi sette tornei, vincendo trentasei delle ultime trentasette partite. Insomma, la socnfitta contro Lisicki ha funzionato da propulsore un po’ come quella di Razzano al Roland Garros 2012. Lo Slam australiano è quello che Serena ha vinto più volte (cinque, come Wimbledon: 2003, 2005, 2007, 2009, 2010) ma è anche quello che manca da più tempo nella sua bacheca. Le indicazioni di Brisbane, comunque, la danno in ottima forma e pronta a sgranocchiare le rivali, Victoria Azarenka compresa. La bielorussa è tanto per cambiare la rivale più credibile alla tirannia di Serena e l’ultima partita tra le due ha confermato che il gap non è enorme. Azarenka è dopo tutto la bi-campionessa in carica, a Melbourne ritroverà l’atmosfera magica del battesimo a livello Major e potrà sempre sperare in qualche passaggio a vuoto dell’americana. Dovrà però approfittarne, non come successo recentemente a Brisbane. Difficile, quasi impossibile, che in finale non si presenti almeno una delle due.
Quelle che aspettano
Folto il gruppetto che arranca dietro alle scalatrici. Maria Sharapova è numero tre del ranking ma non sembra la principale alternativa alla coppia di testa. La settimana a Brisbane ci ha consegnato una siberiana ancora distante dalla migliore condizione, fattore che dovrebbe essere decisivo (in negativo) contro la potenza dell’americana (anche perché non ci vince nemmeno quando è in forma smagliante) e la caparbia atleticità della bielorussa. Meglio puntare allora qualche soldo su Li Na, due volte finalista a Melbourne e capace, se in giornata, di tirar fuori un tennis scintillante anche contro le prime due. L’anno scorso la vittoria le sfuggì più per sfortuna che per demeriti propri e quest’anno arriva con tanta fiducia dopo un ottimo finale di stagione. Ha cominciato l’anno vincendo a Shenzen ed è sicuramente la tennista più credibile alla diarchia attuale. Naturalmente non vanno dimenticate Agnieszka Radwanska e Petra Kvitova. La polacca l’anno scorso vinse due tornei di fila e arrivò spedita come un treno fino ai quarti per poi deragliare al cospetto di Li. Al Masters si è vista una giocatrice scarica e demotivata, a Melbourne la parola d’ordine è ripartire anche se a Sydney ha perso subito e non è certamente un buon segno. Kvitova, dal canto suo, ha qualche problema di assestamento nello Slam australiano. Nel 2012 raggiunse la semifinale mentre l’anno scorse perse un match combattuto al secondo turno con Robson: obbligatorio fare meglio. Infine occhio a Jelena Jankovic, che a Brisbane non è andata per niente male e sta recuperando il suo miglior tennis. A Melbourne ha all’attivo una sola semifinale (nel 2008) ma è uno dei nomi più caldi del tabellone e possiede la personalità necessaria per infastidire chiunque, anche le prime.
Le outsider
Occorre dire che lo Slam australiano ha offerto poche chance alle sorpresone negli ultimi anni ma c’è comunque un gruppo di buone o discrete giocatrici che possono farsi strada. Cominciamo da Sara Errani: rimandata a Shenzen, proverà a far meglio a Sydney. Gli Australian Open sono stati nel 2012 il trampolino di lancio per un’annata meravigliosa. Può ripetere quei quarti di finale? Con un tabellone favorevole certamente sì. Sono poche le tenniste così superiori da permettersi di giocare male e vincere comunque contro Sara. Ma è anche vero che tanto dipenderà dalla condizione fisica della nostra numero uno. Qualche possibilità anche a Ivanovic, Kerber e Halep. Quest’ultima, vera rivelazione del 2013, si affiderà alle motivazioni: la romena cerca infatti il primo quarto in un Major e l’obiettivo top-10 in un colpo solo. Qualche chance anche per Svetlana Kuznetsova, che quando scende dalla parte giusta del letto fa malissimo su qualsiasi superficie. Meno affascinante l’ipotesi Stephens-bis: l’americana è dolorante ad un polso e difficilmente potrà infastidire le prime. Infine una chiusura per le speranze australiane. Dopo anni di fallimenti Samantha Stosur ci riprova. Ad Hobart ha già dato dimostrazione di quanto fatichi sul terreno amico e ormai anche Down Under hanno perso le speranze: chissà che non sia questa la volta buona.