MELBOURNE _ Mi fa piacere, molto piacere, che Stan Wawrinka, molto migliorato come tennista e come uomo – ricordo che non era per nulla simpatico anni fa (chiedere a Cipolla cosa accadde all’US open, ma anche a Seppi durante il suo match al Foro Italico) abbia raggiunto la sua prima finale in uno Slam. Se lo meritava e in fondo Berdych la sua finale di Slam l’aveva già raggiunta, e a Wimbledon per di più. Anche Berdyh è molto migliorato, anche come ragazzo, quindi non vorrei essere male intepretato: non facevo il tifo per il suo avversario. Uno o l’altro per me era uguale, come quasi sempre. Di solito faccio il tifo per chi fa più…notizia, e stavolta credo che la storia del secondo svizzero che arriva a giocare una finale di Slam sia più bella.
Dopo aver battuto il grande favorito del torneo sarebbe stato quasi ingiusto se Stan avesse perso al turno successivo, anche se queste cose accadono spesso nei tornei. Avremo quindi uno svizzero, il primo di sempre dopo Federer (e dopo Martina Hingis), nella finale di uno Slam. E uno svizzero in possesso di un rovescio ad una mano davvero bellissimo, oltre che efficacissimo. Il mio timore, a questo punto è soltanto che Wawrinka non riesca a darci una finale all’altezza di un grande torneo. Un po’ per l’emozione che potrebbe attanagliarlo, un po’ perchè il bilancio dei confronti diretti con il suo avversario, sia esso il connazionale ed amico Roger Federer oppure il maiorchino Rafa Nadal, è talmente negativo da far temere il peggio.
Contro Roger Wawrinka ha vinto una sola volta su 14, a Montecarlo sulla terra rossa nel 2009 quando Roger si presentò all’ultimo momento al Country Club pochi giorni dopo aver sposato Mirka. Insomma non era nè molto allenato nè particolarmente concentrato. Ma contro Rafa Nadal Wawrinka sta messo ancora peggio. Ci ha giocato 12 volte e non ci ha vinto nemmeno un set, avendone giocati 26. Il grosso rischio, nell’un caso e nell’altro, la prima finale tutta svizzera come quella svizzero-ispanica, è che il momento più scoppiettante della serata finale sia quello nel quale il match verrà interrotto per 10 minuti per i fuochi d’artificio che abitualmente celebrano the Australia Day, la festa nazionale. Va detto però che il Wawrinka di questi ultimi 12 mesi è un altro Wawrinka: sicuramente ha guadagnato in autostima, sicuramente sa di avere le armi per impensierire chiunque.
Potrebbe avvertire una sorta di complesso nei confronti del suo idolo Roger – accanto al quale ha vinto una medaglia d’oro olimpica a Pechino 2008 _ e anche nei confronti del mancino di Manacor che non perdona i rovesci monomani con la sua terribile arrotata sinistra, ma avrà quantomeno il vantaggio di non aver molto da perdere, anzi quasi niente. Il suo tranquillo allenatore svedese, Magnus Norman, cercherà di mandarlo in campo nelle condizioni di spirito ideali, ma non è detto che ci riesca. Non aver nulla da perdere è un discreto vantaggio soprattutto quando si gioca contro giocatori favoriti ma inesperti. Purtroppo per Wawrinka questo non è il caso: Federer ne ha giocate 23 (17 vinte e 6 perse), Nadal ne ha giocate 18 (13 vinte e 5 perse). Tutto si può dire salvo che siano inesperti o che possano improvisamente accusare l’emozione. “Nessuno dei due può dirsi adatto al mio gioco, altrimenti non ci avrei perso così tante volte….” Queste le prime parole di Stan.
Accogliendo Wawrinka in conferenza stampa, che si presenta con un sorriso a 32 denti gli chiedo al volo
–Scusa ma perchè sorridi? –
E lui ridendo. “Non lo so nemmeno io.- e poi _ mi sento alla grande, è stupefacente. Non mi aspettavo di fare una finale di Grande Slam nella mia carriera…”
E più tardi, qualche domanda dopo: “Con giocatori come Djokovic, Federer, Nadal, Murray, non mi aspettavo di potercela fare nemmeno alla vigilia di questo torneo….”
E prima: ” Lavoro duro da tanti anni, ma ora ne ho 28, sono nel circuito da 10, forse sono più maturo. Già l’anno scorso sentivo che stavo giocando meglio, ora sento che sto giocando il mio miglior tennis..”.
–Quando hai realizzato che potevi arrivare in finale?
“Stasera dopo che ho vinto il match. Dopo la semifinale persa all’US open sapevo che ero stato vicino ad arrivarci, ma poi è sempre lontano riuscire ad arrivarci, devi vicere match dopo match sei match…”
–Un solo punto,143 a 142, ti ha separato da Berdych…
“Il mio obiettivo era essere più aggressivo, ho avuto la sensazione che lui fosse davvero nervoso e in effetti mi ha aiutato con alcuni doppi falli nei tiebreak..”
–Chi preferiresti affrontare in finale?
“Beh il mio record con Rafa non è davvero buono, e nemmeno quello con Roger, ma certamente giocare una finale con Roger tutta svizzera sarebbe bellissimo per il nostro Paese. Lui è il miglior giocatore di sempre e per me la prima finale. Immaginare di giocare contro Roger è già bellissimo…non so come mi sentirò, che emozioni proverò…non ho ancora guardato il telefono ma sono sicuro che Roger mi manderà un messaggino”.
Su Roger in questo torneo?
“Gioca benissimo di nuovo”
E lì gli ho chiesto allora: -Con te che giochi così bene, cercherai di convincerlo a giocare in Coppa Davis? E’ un crimine che non proviate a vincerla adesso…-
E lui: “Non è perchè io raggiungo la mia prima finale in uno Slam che gli chiederò di cambiare idea.. Sono un top-ten dallo scorso anno ormai, sono in finale qui, la Davis è la settimana prossima, non voglio pensare alla Davis adesso.