AUSTRALIAN OPEN TENNIS – Nella finale di sabato, Na Li e Dominika Cibulkova, la “veterana” e l’ “outsider”, non solo si disputeranno lo “scettro” di Melbourne Park ma, in caso di vittoria, la cinese sarebbe la prima tennista asiatica e vincere l’Australian Open e 2 slam e la Cibulkova la prima slovacca ad aggiudicarsi un major.
[4] Na LI (CHI) vs [20] Dominika Cibulkova (SVK)
Head-to-Head : Na Li 4-0
2008 Antwerp Li 6/4 6/3
2010 Madrid Li 6/2 3/6 7/5
2012 Roma Li 6/1 7/6 (4)
2013 Toronto Li 7/6 (1) 6/2
Un’occasione d’oro. Certo. Disputare una finale slam impreziosisce e segna per sempre la carriera di un tennista. Tuttavia, domani, per le due finaliste dell’edizione 2014 dell’Australian Open, cogliere l’attimo nel migliore dei modi assumerà un valore ancora più grande.
Entrambe le contendenti del bellissimo trofeo australiano hanno la possibilità di scrivere la storia. Infatti, in caso di vittoria, Na Li e Dominika Cibulkova otterrebbero non solo lo statuto di “regina” di Malbourne Park ma diventerebbero una “prima donna” nella storia del tennis del proprio paese. Na Li, oggi n. 4 del ranking, prima donna lo è già stata e, purtroppo, a spese della nostra Francesca Schiavone quando, nel 2011, trionfò sul rosso del Roland Garros, diventando così la prima asiatica di sempre, tra uomini e donne, a vincere un major.Se riuscisse ad aggiudicarsi la finale australiana sarebbe dunque l’unica tennista cinese (e asiatica) a vincere non solo l’Australian Open ma ben 2 prove dello slam.
Dominika Cibulkova, 24 anni e n. 24 del mondo, otterrebbe anche lei il primato di essere la prima tennista slovacca ad aggiudicarsi uno dei 4 tornei più grandi al mondo.
A 31 anni Na Li è forse nel pieno della forma e della maturità tennistica. Dopo la finale sfortunatissima dell’anno scorso persa da Vika Azarenka, durante la quale era caduta due volte a terra infortunandosi alla caviglia e battendo la testa, quest’anno la cinese approda all’appuntamento di sabato giocando un tennis perfetto, come a volersi rifare con il destino e prendersi la rivincita con le unghie e i denti. Per lei si tratta della 3a finale sulla Rod Laver Arena. Nella prima fu sconfitta da Kim Cljisters nel 2011, l’anno in cui appunto riuscì poi a conquistare lo slam parigino.
Detentrice di 8 titoli (Guangzhou, Gold Coast, Birmingham, il Roland Garros, Sydney, Cincinnati e 2 volte Shenzhen), alla fine del 2013 la Li raggiunge la 3a posizione mondiale, suo best ranking e disputa, inoltre, la finale dei Wta Championships a Sofia perdendo contro Serena. Sulla scia di un’ottima condizione fisico-mentale, all’inizio del 2014 vince il torneo di casa a Shenzhen e si presenta a Melbourne in una forma davvero strepitosa.
Approda così all’ultimo round del torneo “demolendo” tutte le sue avversarie, tra cui la nostra Flavia, e soffrendo soltanto al terzo turno contro Lucie Safarova, che riesce a strapparle il primo set per 6/1 per poi crollare 3/6 al terzo.
Solidissima da fondo campo, aggressiva ed incisiva in avanzamento, la cinese si muove benissimo e mette in campo tutta la sua esperienza e i suoi colpi pesanti. Sabato, dall’altra parte della rete, ci sarà per lei grande “outsider” di questi Australian Open, la brava e simpatica Dominika Cibulkova con la quale peraltro la Li ha sempre vinto nei loro 4 precedenti scontri diretti. In effetti Dominika non parte per nulla favorita contro la 31enne cinese.
Tuttavia, la slovacca, con 3 trionfi in carriera (Mosca, Carlsbad e Stanford) ed ex. n. 12 del mondo, quest’anno a Melbourne ha giocato in maniera impeccabile. Già reduce da una semifinale slam al Roland Garros nel 2009, la Cibulkova è la prima slovacca a disputare una finale slam e, se riuscisse ad aggiudicarsi il torneo, il primato sarebbe ancora più prezioso, in quanto diventerebbe prima tennista del suo paese a trionfare in un major.
Certo, la cinese ha grandissima esperienza e sulla carta è nettamente favorita. C’è da dire però che Dominika non ha mai “tremato” nei match precedenti, infliggendo alle avversarie batoste severissime (l’unica a strapparle un set è stata la Sharapova ma che poi si è inclinata con un perentorio 0/6 !). Aggressiva al massimo con il dritto e il rovescio, rapidissima e guizzante in campo, la Cibulkova è apparsa sempre determintissima a portarsi a casa i match. In semifinale, ha liquidato come un “rullo compressore” un’esausta Radwanska che nulla ha potuto contro le energie, la potenza e la precisione della slovacca.
Certo, sabato, contro l’esperta “veterana”, Domi, come viene chiamata dall’amica ed ex collega Marion Bartoli, potrebbe non riuscire a far esplodere il suo tennis come nei turni precedenti, rischiando di essere “tradita” dalla tensione e dalle emozioni dovute ad una posta in gioca così alta. Dal canto suo, la cinese non vorrà farsi sfuggire per nulla al mondo un’occasione così ghiotta.
Comunque, una cosa è certa, entrambe le eroine di questo Australian Open venderanno cara la pelle per poter vantare nel loro palmares lo slam australiano e per far brillare ancora di più il proprio nome nella storia del tennis e dello sport dei loro rispettivi paesi.