TENNIS – Nel prossimo week-end riparte la corsa alla storica insalatiera. Nella parte alta del tabellone i campioni in carica affrontano in casa l’Olanda, il Canada di Raonic e Pospisil va a casa di Nishikori. Suggestivo Francia-Australia, mentre la Spagna sarà impegnata in Germania. Stefano Tarantino
Come da tradizione nella settimana successiva alla conclusione del primo Slam dell’anno, gli Australian Open, riparte la Coppa Davis, storica manifestazione a squadre riservata alle rappresentative nazionali maschili.
Il prossimo week-end sarà infatti riservato agli ottavi di finale del World Group ed al contempo agli incontri di 1° turno dei vari raggruppamenti zonali.
Si riparte dal successo della Repubblica Ceca, che a Belgrado a novembre si è confermata campione. Chi sarà in grado di detronizzare Berdych & Co. imbattuti oramai da due anni?
Analizziamo il tabellone principale in tre parti. Le sfide della parte alta, il match che ci riguarda più da vicino, Argentina-Italia, ed infine la parte bassa con rapido accenno anche ai match dei vari World Group zonali.
Iniziamo quindi dalla parte alta
R.CECA-OLANDA
I campioni in carica ospitano alla Cez Arena di Ostrava (veloce, indoor) l’Olanda di capitan Siemerink.
Torna sulla panchina dei cechi Jaroslav Navratil, assente nella finale di Belgrado per seri problemi di salute (embolia polmonare). Lo storico capitano non giocatore ha prolungato di altri due anni il contratto con la Federazione Ceca dopo essersi assicurato che i suoi top player, in primis Stepanek e Berdych, avessero voglia di continuare a garantire la loro presenza nella Davis.
Per la sfida con i “tulipani” Navratil ha praticamente confermato il solito quartetto, con l’unica variante che al fianco di Berdych, Stepanek e Rosol, invece di Jan Hajek, presente a Belgrado, è stato convocato il giovane di belle speranze Jiri Vesely, classe 1993.
Sull’altra sponda l’Olanda è riuscita nello spareggio di settembre a tornare nella massima serie della Davis dopo la netta vittoria in casa contro l’Austria. Certo ricominciare dai campioni in carica non è proprio il compito più facile, ma allo stesso tempo gli olandesi non hanno nulla da perdere e possono giocarsi tranquillamente la sfida a cuor leggero. Per l’occasione Jan Siemerink ha convocato un terzetto di singolaristi, capeggiato dal talentuoso ma incostante Robin Haase, che sarà affiancato da Igor Sjisling e Thiemo De Bakker, con il primo che dovrebbe essere titolare. Il quarto uomo è invece il doppista Jean Julien Rojer, dal quale non si può prescindere per il match del sabato.
I precedenti tra le due nazioni sono cinque, la R.Ceca conduce per 4-1 (anche se nelle prime quattro era ancora Cecoslovacchia) ma l’unica vittoria olandese è datata addirittura 1925. Le sfide più recenti sono state giocate a Praga nel 1978 (vittoria dei padroni di casa per 3-1) e a Leiden in Olanda nel 2006 (vittoria ceca per 4-1 ma sfida già chiusa con il doppio). Piccola curiosità, proprio nell’ultimo precedente ci fu l’esordio di Robin Haase in Davis tra gli olandesi (suo l’unico punto conquistato a risultato acquisito) mentre tra i cechi in campo c’era Berdych.
Inutile dire che i cechi sono nettamente favoriti e quanto visto agli Australian Open non può che confermare il pronostico. La semifinale raggiunta da Berdych é un valido certificato di garanzia per il nr.1 locale, mentre Stepanek ritiratosi in singolare per un problema alla spalla, ha comunque poi giocato il doppio in coppia con Paes e sembra quindi aver risolto l’infortunio. Navratil volendo potrebbe anche rischiare Rosol (buon inizio di anno per lui) nella prima giornata come secondo singolarista per tenersi fresco Stepanek per il doppio.
Tra gli olandesi nessuno dei singolaristi in questo inizio di stagione ha vinto un match nei tabelloni principali ai quali ha partecipato, il solo De Bakker è arrivato all’ultimo turno delle qualificazioni agli Australian Open venendo poi eliminato dall’americano Williams.
Insomma, pronostico a senso unico.
R. Ceca 95% – Olanda 5%
GIAPPONE- CANADA
Sfida suggestiva all’Ariake Coliseum (veloce, indoor) di Tokyo tra i padroni di casa ed il Canada capeggiato da Raonic e Pospisil, team semifinalista nella passata edizione.
Sono cinque i precedenti tra le due nazioni, tutti molto datati. Le sfide furono infatti giocate tra il 1923 ed il 1938, tutte al Mount Royal Tennis Club di Montreal e tutte sull’erba. Ebbene tutti gli incontri furono sempre vinti dal Giappone.
Questa sembrerebbe quindi sulla carta l’occasione buona per i nordamericani per abbattere questo curioso tabù.
Il Giappone si affiderà naturalmente a Kei Nishikori, da poco passato alle cure di Michael Chang, al quale in singolare sarà affiancato Go Soeda, nr. 83 del ranking, decisivo nello spareggio giocato contro la Colombia in settembre in quanto vincitore sul 2-2 dell’ultimo singolare. Contrariamente alle recenti convocazioni, il capitano Ueda a rinunciato a Tatsuma Ito, che in doppio faceva coppia fissa (con risultati non proprio soddisfacenti) con Yoichi Sugita, regolarmente convocato nell’occasione. Come quarto uomo è stato chiamato Yasutaka Uchiyama, nr. 279 del ranking, il che è tutto dire.
Tra i canadesi capitan Laurendeau ha convocato la formazione tipo con Raonic, Pospisil e l’inossidabile Nestor (che a settembre compirà 42 anni) per il doppio accompagnati a Tokyo da Frank Dancevic, preferito in questo caso a Jesse Levine.
In Australia Nishikori ha ben figurato uscendo solo per mano di Rafa Nadal al quarto turno, mentre tra i canadesi Raonic non è andato oltre il terzo turno eliminato dal bulgaro Dimitrov (da Milos ci si attendeva qualcosa in più). Sfortunato invece Pospisil costretto al ritiro prima del match di terzo turno contro il futuro vincitore dello Slam Wawrinka per problemi alla schiena che lo stanno limitando da inizio stagione (il canadese era stato costretto al ritiro anche nella semifinale di Chennai e sempre contro Wawrinka). Poco da dire su gli altri convocati.
I canadesi partono con i favori del pronostico. L’unico dubbio può essere rappresentato proprio dalle condizioni di Pospisil, ma in condizioni normali gli ospiti dovrebbero raccogliere i due punti contro Soeda in singolare e a meno di clamorose sorprese sono nettamente favoriti in doppio (Nestor e Pospisil sono molto rodati, ma anche Raonic al fianco di Nestor si saprebbe far valere).
Per i locali oltre a sperare in una doppia vittoria di Nishikori (che nella sostanza potrebbe anche non essere un evento così improbabile) ci sarebbe da compiere un miracolo o nel doppio o in uno dei due singolari di Soeda.
Sulla carta ci sembra troppo, poi in Davis non si sa mai. Comunque Canada favorito.
Giappone 30%- Canada 70%
GERMANIA-SPAGNA
Le Furie rosse si recano a Francoforte (veloce indoor) dove ad attenderle c’è una Germania che vuole provare a sfruttare il fattore campo.
La Spagna deve fare a meno nella sfida degli ottavi di Rafa Nadal (oltretutto menomato dopo la finale di Melbourne), David Ferrer (che ha preferito saltare l’impegno con la nazionale per tirare il fiato) e Nicolas Almagro (anche lui reduce da problemi fisici che lo hanno costretto a saltare anche gli Australian Open). Ma la formazione schierata da Carlos Moya, al debutto come capitano non giocatore sulla panchina iberica, non è poi così male. La scelta è caduta su Feliciano Lopez, sempre a suo agio sul veloce, e sul sorprendente Roberto Bautista-Agut, giunto sino agli ottavi a Melbourne ed al suo esordio in Davis. Ad accompagnare quelli che dovrebbero essere i due singolaristi ci saranno Fernando Verdasco e David Marrero, affiatatissimi in doppio (lo stesso Marrero è nr. 8 nel ranking di specialità, i due hanno vinto in coppia il Master di specialità l’anno scorso). Senza naturalmente contare che Verdasco rappresenta comunque una valida alternativa per i singolari.
La Germania però non intende lasciare nulla al caso e così Arriens ha scelto di convocare il meglio del meglio. Haas, Kohlschreiber, Florian Mayer e Brands gli uomini che dovranno provare a fermare gli spagnoli e guadagnarsi l’accesso ai quarti di finale. Dei quattro tedeschi il più in forma appare Florian Mayer che ha giocato uno splendido inizio di stagione raggiungendo le semifinali a Doha e gli ottavi agli Australian Open. Haas è stato costretto al ritiro in terra australiana per problemi al gomito e non è ancora sicuro della sua presenza a Francoforte, in quanto l’infortunio pare ancora non risolto. Sembra stare meglio invece Philipp Kohlschreiber, costretto a saltare il primo Slam dell’anno per un problema fisico. Brands è invece un ottimo giocatore sul veloce, aggressivo e dal servizio molto potente ed oltretutto dovrebbe essere la prima scelta per il doppio.
I precedenti tra le due nazionali sono addirittura 15, gli spagnoli conducono 9-6. La Germania non batte la Spagna dal 1994, quando sull’erba di Halle i tedeschi si imposero 3-2 guidati da Michael Stich. Nelle due sfide più recenti doppia vittoria spagnola. Nel 2008 a Brema Nadal e Ferrer travolsero i padroni di casa 4-1, mentre nel 2009 a Marbella gli iberici soffrirono non poco la verve di Philipp Kohlschreiber, spuntandola solo 3-2 con vittoria nell’ultimo singolare.
La sfida si presenta bella equilibrata, sicuramente per quanto visto in questo inizio di stagione Feliciano Lopez e Bautista-Agut sembrano in condizioni migliori rispetto ai tedeschi e nel doppio Marrero e Verdasco sembrano più affidabili di una qualsiasi coppia locale possa scendere in campo. Probabilmente si deciderà tutto nella prima giornata, un 2-0 spagnolo metterebbe le cose al sicuro, una situazione di parità renderebbe la sfida molto intrigante e dal difficile pronostico.
Preferenza allora per la Spagna, ma occhio ai tedeschi. Germania 40%- Spagna 60%
FRANCIA-AUSTRALIA
L’Australia torna dopo 7 anni nel World Group e ricomincia dalla difficile trasferta in terra francese (La Roche sur Yon, terra rossa, indoor).
I francesi rinunciano dopo ben 11 anni a Michael Llodra, sprofondato oltre la 100° posizione ed in non buone condizioni di forma. Ma le scelte di Arnaud Clement sono di primo livello. Gasquet, Tsonga, Monfils e Benneteau sono il top che il team transalpino può permettersi al momento, tenendo conto che Simon ha problemi fisici e Roger-Vasselin sarebbe comunque stato al suo esordio in Davis. Clement ha preferito non correre rischi, i francesi vogliono andare avanti nella manifestazione alla ricerca della Davis che manca dal 2001, guarda caso proprio quando i transalpini colsero un incredibile successo sull’erba australiana.
Gli “Aussie” sembrano spacciati, vista anche l’opportuna scelta della terra rossa da parte dei padroni di casa e l’assenza di Bernard Tomic, costretto al ritiro al primo turno degli Australian Open da un problema all’anca che lo terrà lontano dai campi per almeno un mese e mezzo. Pat Rafter ha preferito allora optare per la convocazione delle due giovani speranze australiane, Thanasi Kokkinakis e Nick Kyrgios (quest’ultimo oltretutto già convocato e schierato in doppio nello spareggio vittorioso in Polonia di settembre) che hanno fatto un’ottima impressione a Melbourne e sui cui sono apposte le speranze del tennis australiano per un radioso futuro, lasciando di conseguenza a casa il più navigato MArinko Matosevic. Chiaramente il leader degli “Aussie” sarà l’instancabile Lleyton Hewitt, dal quale gli australiani non possono proprio prescindere nonostante l’ex nr.1 del mondo vada per i 33 anni. Convocato anche Chris Guccione, che in doppio dovrebbe proprio affiancare Hewitt, a meno che come già fatto a Varsavia nei play-off, non si decida di farlo giocare con Kyrgios.
I precedenti sono ben 14 tra i due paesi e l’Australia conduce 10-4. Curiosità statistica, gli ultimi due precedenti sono stati due finali, entrambe poi vinte dalle squadre in trasferta. Nel 1999 l’eroe della sfida fu Mark Philippoussis, uno che quando decideva di giocare bene non conosceva ostacoli. I francesi scelsero la terra di Nizza per ospitare la finale, ma Philippoussis fece un piccolo capolavoro superando sia Cedric Pioline che Sebastien Grosjean. Completarono l’opera i “woodies” nel doppio (al secolo Todd Woodbridge e Mark Woodforde) per quello che sarebbe stato il penultimo successo nella manifestazione degli australiani, vincitori poi anche nel 2003 (ricordiamo che le Davis “aussie” sono ben 28).
Nel 2001 la scena si ripeté a parti invertite. Gli australiani ospitarono la finale sull’erba del Melbourne Park, l’eroe della sfida fu Nicolas Escude, capace di battere prima Lleyton Hewitt e poi sul 2-2 Wayne Arthurs che aveva sostituito un esausto Pat Rafter. Nel doppio furono Pioline e Santoro ad ottenere il terzo punto battendo Hewitt e lo stesso Rafter. Quello fu per i francesi l’ultimo successo nella manifestazione.
Analizzando invece la sfida del prossimo week-end, i francesi partono nettamente con i favori del pronostico, sia per la superficie, sia per quanto visto ai recenti Australian Open. Ci vorrebbe davvero una prova monstre di Hewitt per portare a casa almeno un punto in singolare o al contrario una brutta prova dei padroni di casa per perdere almeno un paio di singolari ed il doppio.
Vero che può accadere di tutto ma la Francia non crediamo si lasci sfuggire l’occasione di passare ai quarti.
Francia 80% – Australia 20%