TENNIS COPPA DAVIS 2014 – Ad aprile affronteremo la Gran Bretagna in casa, sulla terra, outdoor. Semifinale ad un passo? Murray è troppo solo? Chi lo accompagnerà nella sfida? Tutti i precedenti tra le due nazionali.
Siamo ancora ebbri di gioia per la bellissima vittoria raccolta a Mar del Plata contro l’Argentina in trasferta (4° sconfitta in casa dei sudamericani dal 1998, la terza sulla terra) che già siamo proiettati alla sfida di quarti di finale contro la Gran Bretagna che ospiteremo all’inizio di aprile.
La nostra Federazione ha già pubblicato sul suo sito il bando per candidarsi ad ospitare l’evento. Ma non sempre aver risposto in tutto e per tutto ai requisiti del bando ha significato aggiudicarsi l’incontro. Il caso di Torino un anno fa docet. Il match si dovrà disputare come previsto sulla terra rossa, a livello del mare, outdoor. Tutto ciò significa che ad aprile saremo favoriti? La semifinale è davvero così vicina? Lo spauracchio Murray non basterà a fermare i nostri sogni?
Di certo i presupposti per arrivare in semifinale sono sicuramente molto più validi di quanto non lo fossero l’anno scorso a Vancouver, quando andammo ad affrontare il Canada fuori casa e sul veloce.
Ma analizzando meglio l’incontro con la Gran Bretagna, quanto dobbiamo temere Murray & Co.? L’attuale nr. 6 del mondo è davvero troppo solo per pensare al colpaccio? Il doppio inglese è davvero più debole di Bolelli e Fognini (molto affiatati e davvero esemplari in Argentina)?
I NOSTRI FUTURI AVVERSARI
Vediamo un attimo chi potrebbe accompagnare Andy nella trasferta italiana e le caratteristiche dei suoi potenziali compagni, senza prima aver velocemente ricordato che proprio il nr.1 britannico sulla terra non è uno sprovveduto.
E’ vero che Andy ha giocato in carriera 42 finali con 28 vittorie (2 slam) e 14 sconfitte ma nessuna di queste sulla terra (è qualcosa vorrà pure significare) ma è anche vero che il nr. 6 del mondo ha raggiunto nel 2011 le semifinali nei maggiori tornei del circuito sulla terra rossa. Fognini e Seppi sarebbero contenti di poter vantare il suo record, sia chiaro. In particolare la semifinale del Roland Garros, cui non siamo più approdati dall’epoca Barazzutti. Anche se entrambi oggi possono pensare di avere le carte in regola per batterlo.
In quella stagione infatti Murray fu semifinalista a Montecarlo (battuto da Nadal in tre set), a Roma (battuto da Djokovic sempre in tre set) e a Parigi (sempre battuto da Nadal e sempre in tre set). Solo a Madrid non è mai andato oltre i quarti (ma ha vinto l’edizione del 2008 disputata sul veloce). Insomma di sicuro la terra non è la sua superficie favorita, ma ci si sa adeguare molto bene e se in forma è un osso duro per tutti. Certo se pensiamo al Fognini visto in Argentina (1-1 con il nostro nr.1 i precedenti, vittoria di Fabio agli Open del Canada sul veloce nel 2007 e vittoria di Andy a Montecarlo nel 2009) siamo portati a pensare che in un match tre su cinque la sfida potrebbe essere molto equilibrata. Con Seppi invece il dettaglio dei precedenti è più sbilanciato a favore del tennista britannico, visto che Murray conduce 5-1 e Andreas ha vinto l’unico precedente nel 2006, il primo, sull’erba di Nottingham, salvo poi perdere i restanti cinque senza mai vincere un set.
Ma dando per scontato nella peggiore delle ipotesi che Andy porti a casa i due punti, chi è in grado dei suoi connazionali di conquistare il terzo?
Partiamo dai singolaristi. In ordine di classifica (attuale) i papabili potrebbero essere Daniel Evans, James Ward e Kyle Edmund.
Daniel Evans era una delle giovani promesse del tennis britannico, classe 1990, 4 vittorie e 8 sconfitte in Davis, dopo una brillante carriera giovanile si è letteralmente arenato, causa anche una condotta di vita non sempre edificante. Fui lui stesso ad ammettere in una intervista che se gli amici lo chiamavano per uscire la sera prima di una gara lui non si tirava indietro. Proprio un comportamento similare gli costò la sospensione del programma di investimento da parte della LTA (la federazione di tennis britannica) e di conseguenza numerosi problemi. Il 2013 è stato un po’ l’anno della sua rinascita. Potenzialità immense e gran diritto, il nr. 147 del ranking prima divenne l’eroe di Davis vincendo il quinto incontro sul russo Donskoy sul punteggio di 2-2 nella sfida che poi condusse la Gran Bretagna (che in quell’occasione rimontò da 0-2) ai play-off di settembre per il World Group ad Umago, vinti poi contro la Croazia. Poi giocò uno strepitoso Us Open, dove dalle qualificazioni arrivò sino al terzo turno, battendo al 1° turno Nishikori ed al secondo l’australiano Tomic, fermandosi poi contro lo spagnolo Robredo.
Insomma, potenzialmente una mina vagante, certo se poi pensiamo alla sua predisposizione sulla terra ci facciamo due risate. Dal 2012 ha giocato due tornei futures sul mattone tritato e i due singolari del match di Davis contro la Croazia di cui abbiamo parlato prima. Sulla carta innocuo per Seppi e Fognini (che non ha mai incontrato).
Forse più pericoloso e più costante è James Ward, attualmente nr. 156 del ranking, classe 1987, 9 vittorie e 5 sconfitte in Davis (tutte in singolare), il più maturo degli eventuali alter ego di Murray in Davis, l’eroe della trasferta di San Diego. Già, perché i due punti di Murray non sarebbero mai bastati per raggiungere la vittoria contro gli americani senza la vittoria del nr.2 britannico in uno dei due singolari (visto che nel doppio con i Bryan le speranze erano prossime allo zero). Ward il colpaccio lo ha fatto subito battendo nella prima giornata della sfida con gli Usa niente meno che Sam Querrey (la sua vittoria più importante in Davis unita a quella contro Dimitri Tursunov dell’anno scorso). Certo, l’americano è l’ombra del giocatore ammirato qualche anno fa, ma pur sempre avanti nell’occasione 2 set a 1 ed un break di vantaggio nel quarto. Ma Ward, che non disdegna di giocare durante la stagione sulla terra (addirittura nel 2009 vi ha vinto il challenger di Sarasota), ha saputo pazientemente aspettare il momento opportuno per poi dominare nel quinto set (chiuso 6-1).
E’ pur sempre però il nr. 156 del mondo, anche in questo caso Fognini e Seppi (anche qui non c’è nessun precedente con i nostri tennisti) dovrebbero avere vita facile, ma visto quanto successo a San Diego non va comunque sottovalutato.
Ultima scelta potrebbe essere il giovanissimo Kyle Edmund (nato a Johannesburg), classe 1995, altra promessa del tennis britannico. Dei tre è quello che gioca di più sulla terra, ma certo in quanto ad esperienza ne ha di strada da fare (nr. 318 del ranking). Crediamo che il capitano non giocatore Leon Smith lo convocherà solo in situazione estrema, deve ancora fare il suo debutto in Davis.
Finito l’esame dei singolaristi valutiamo un eventuale doppio.
Andy Murray ha vinto in carriera 4 tornei in doppio, 3 con il fratello Jamie ed uno con Colin Fleming (classe 1984), attualmente nr. 33 del ranking (miglior classifica nr. 17) di specialità, che a San Diego ha giocato in coppia con Dominic Inglot (classe 1986), a sua volta nr. 27 (suo best ranking).
Inglot (196 cm.) nel circuito fa di solito coppia con il giocatore delle Filippine Treat Huey e con lui ha vinto 2 titoli, nel 2012 a Washington e nel 2013 a Basilea. Inoltre ha giocato 5 finali (4 con il solito Huey ed una con Istomin). Ha fatto il suo esordio a San Diego contro gli Usa.
Colin Fleming invece quest’anno sta giocando nel circuito con Ross Hutchins (il tennista molto amico di Andy Murray colpito dal linfoma di Hodgkin da quale sembra sia definitivamente guarito), mentre nel 2013 ha giocato per lo più in coppia con il connazionale Jonathan Marray. In carriera ben 7 titoli per lui e 7 finali disputate. In Davis per lui ben 11 match giocati, 10 doppi (8-2) ed un solo singolare (vinto) Ecco, forse per attitudini e predisposizione dei nostri futuri avversari, sarà proprio il doppio il punto da non sbagliare, perché dall’altra parte comunque vada ci saranno due giocatori che vantano una certa esperienza nella specialità. Una volta garantitoci il punto del sabato, se giochiamo come sappiamo, la semifinale non ci può sfuggire (stiamo naturalmente incrociando le dita).
Non abbiamo menzionato il fratello più grande di Andy Murray, Jamie, anche lui doppista navigato (nr.32 del ranking ma è stato anche nr. 23), vincitore di ben 10 titoli in carriera su 16 finali. Nel 2013 ha giocato quasi sempre in coppia con l’australiano Peers, con il quale ha vinto ben 3 titoli (battendo tra gli altri anche i Bryan nella finale di Houston). Attenzione, perché viste le credenziali potrebbe rientrare nel giro dei convocati.
I PRECEDENTI
Italia e Gran Bretagna si sono affrontate 15 volte, l’ultima nel 1984. Gli azzurri conducono 11-4.
La Gran Bretagna ha vinto ben 9 volte la Coppa Davis, ma l’ultima è datata 1936, quando c’erano il mitico Fred Perry e Bunny Austin. Con la vittoria in Usa che non battevano dal 1935) i britannici hanno raggiunto i quarti di Davis dopo ben 28 anni.
Dei precedenti ricordiamo con piacere gli ultimi cinque, svoltisi tra il 1976 ed il 1984 ed ognuno di loro per varie ragioni significativo per i nostri colori.
Sicuramente quello che ricordiamo con maggior piacere è quello del 1976. La nostra nazionale era lanciata verso il titolo, sulla strada nella finale del raggruppamento europeo la Gran Bretagna, oltretutto da affrontare sull’erba, sul campo nr.1 di Wimbledon.
Al fianco di Adriano Panatta, Pietrangeli ebbe la grande intuizione di far giocare Tonino Zugarelli, più propenso rispetto a Barazzutti con il suo gioco ai prati londinesi.
Zugarelli realizzò subito l’impresa battendo il nr.1 britannico Roger Taylor (semifinalista a Wimbledon nel 1973), Panatta ebbe le sue gatte da pelare con John Lloyd (non ancora marito di Chris Evert), superato solo in 5 set. Sul 2-0 il nostro doppio avrebbe potuto chiudere la contesa, ma Panatta e Bertolucci persero contro i fratelli Lloyd (al fianco di John gioco David) un incontro incredibile, nel quale sprecarono 3 match point e nel quale Adriano si incaponì in una scelta tattica sbagliata (una “panattata” la definisce lo stesso Bertolucci nel libro di Meloccaro a lui dedicato “Braccio d’oro”), quella di servire sempre sul diritto di John Lloyd, il colpo più forte del tennista britannico “perchè a battergli sul rovescio sarebbe stato tutto troppo facile!”. Il nostro nr.1 si fece perdonare il giorno dopo, battendo Roger Taylor in quattro set e chiudendo la contesa.
Nel 1979 si giocò a Roma, al Foro Italico, allora casa del nostro tennis. Sulla nostra panchina lo sfortunato “Bitti” Bergamo, in campo come avversario una sorta di bestia nera dei nostri tennisti, Christopher “Buster” Mottramm. Quando lo incontravamo vedevamo i sorci verdi. Ed infatti Panatta prese una scoppola sonora nel primo singolare, forse il più brutto match giocato da Adriano in casa in Davis. Barazzutti rimediò nel secondo singolare e poi in coppia con Zugarelli (schierati a sorpresa al posto di Panatta e Bertolucci, giudicati da Bergamo fuori forma) vinse anche il doppio. Fu poi proprio Panatta a chiudere la contesa con John Lloyd nel primo singolare della domenica facendosì così perdonare lo scivolone di due giorni prima.
Nel 1981 la sfida si ripetè in quel di Brighton e quella fu una delle pagine più nere della nostra nazionale dei miracoli. Era il primo match giocato dai nostri ragazzi con la nuova formula del World Group, i favori del pronostico erano dalla nostra parte, perché se Mottram sembrava (come al solito) favorito nei suoi singolari, il nr.2 britannico, Richard Lewis (l’uomo con il sorriso stampato sul viso) ed il doppio sembravano sfavoriti. Ed invece ci tradì proprio il doppio, sconfitto clamorosamente in 5 set dai semi sconosciuti Jarret (attuale giudica arbitro di Wimbledon, colui che ha preso il posto di Alan Mills) e Smith. Mottram fece i suoi due punti e per noi non ci fu nulla da fare. Ne seguì una polemica tra i giocatore ed il presidente Federale Galgani che accusò soprattutto Panatta e Bertolucci di giocare inutili ed inopportune esibizioni. Paolo rispose con una lettera aperta sui quotidiani, rispedendo le critiche al mittente sulle esibizioni ma prendendosi le colpe di quella sconfitta (“Giocai da schifo, la mia peggior partita in Davis”, racconta Bertolucci nel libro di Meloccaro di cui abbiamo parlato in precedenza).
L’anno dopo arrivò la possibilità dell’immediata rivincita, stessi componenti per entrambi i team. Stavolta vincemmo in tre comodi set il doppio e nonostante il solito Mottramm avemmo la meglio per 3-2 raccogliendo gli altri 2 punti contro Lewis.
L’ultima sfida fu nel 1984. La nostra nazionale d’oro non c’era più, era rimasto il solo Barazzutti, Panatta era diventato capitano non giocatore, in campo anche Ocleppo ed il fratello più piccolo di Adriano, Claudio. Fortunatamente non c’era più nemmeno Mottram tra i nostri avversari, rappresentati in singolare dall’inossidabile John Lloyd e da Colin Dowdeswell. L’eroe di quella sfida fu Gianni Ocleppo, che con Panatta non andava d’accordo ma l’aiutò con le sue prestazioni in quel week-end di Davis. Gianni prima vinse contro Dowdeswell e poi dopo aver perso un rocambolesco doppio con Claudio Panatta in 5 set siglò il 2-2 contro John Lloyd (che aveva battuto Barazzutti nella prima giornata) prima che Corrado concludesse la rimonta contro il nr.2 britannico.
E’ quello l’ultimo precedente tra le due nazionali.
TUTTI I PRECEDENTI
ITALIA-GRAN BRETAGNA 11-4
World Group Qualifying round, 19-21 giugno 1922, Londra, erba, outdoor
Gran Bretagna-Italia 4-1
Kingscote-Colombo 75 64 61
Lowe-Balbi di Robecco 61 63 61
Kingscote/Riseley- Balbi di Robecco/Colombo 61 64 60
Balbi di Robecco-Kingscote wo
Lowe-Colombo 61 62 60
Quarterfinal Europe, 27-29 maggio 1926, Roma, terra rossa, outdoor
Italia-Gran Bretagna 2-3
Wheatley-Serventi 57 64 61 63
De Morpurgo-Turnbull 46 62 46 64 62
Crole Rees/Kingsley- De Morpurgo/Serventi 36 68 64 63 63
De Morpurgo-Wheatley 62 63 32rit. T
urnbull-Serventi 36 61 61 62
Europe Semifinal, 20-22 giugno 1928, Felixstowe, erba, outdoor
Gran Bretagna-Italia 1-4
De Morpurgo-Higgs 75 64 75
De Stefani-Gregory 36 63 63 62
De Morpurgo/Gaslini- Crole Reese/Eames 64 36 46 97 75
De Morpurgo-Gregory 60 61 62
Higgs-De Stefani 61 36 63 57 62
Europe Quarterfinal, 8-10 giugno 1933, Eastbourne, erab, outdoor
Gran Bretagna-Italia 4-1
Perry-De Morpurgo 64 75 64
Austin-De Stefani 62 75 75
Hughes/Perry- Rado/Taroni 61 64 97
De Stefani-Perry 57 64 64 64
Austin-De Morpurgo 64 63 62
Europe 1st Round, 6-9 maggio 1950, Eastbourne, erba, outdoor
Gran Bretagna-Italia 2-3
Cucelli-Mottram 57 63 75 64
Paish-Del Bello 64 46 63 46 63
Cucelli/Del Bello- Mottram/Paish 97 62 64
Mottram-Del Bello 63 63 86
Cucelli-Paish 16 62 64 86
Europe Quarterfinal, 13-15 giungo 1952, Bologna, terra rossa, outdoor
Italia-Gran Bretagna 4-1
Del Bello-Mottram 86 62 62
Gardini-Paish 62 63 63
Mottram/Paish- Cucelli/Del Bello 63 61 68 62
Gardini-Mottram 46 46 63 61 60
Del Bello-Paish 63 64 62
Europe Semifinal, 14-16 luglio 1955, Birmingham, erba, outdoor
Gran Bretagna-Italia 0-5
Gardini-Knight 79 62 64 61
Pietrangeli-Becker 63 79 64 86
Pietrangeli/Sirola- Davies/Wilson 46 119 86 63
Pietrangeli-Knight 36 46 64 63 64
Sirola-Becker 108 62 75
Europe Final, 1-3 agosto 1958, Milano, terra rossa, outdoor
Italia-Gran Bretagna 4-1
Davies-Pietrangeli 64 63 61
Sirola-Knight 63 75 63
Pietrangeli/Sirola- Davies/Knight 63 57 64 46 97
Pietrangeli-Knight 46 63 64 61
Sirola-Davies 63 62 62
Europe Semifinal, 15-17 luglio 1960, Wimbledon campo 1, erba, outdoor
Gran Bretagna-Italia 1-4
Pietrangeli-Wilson 64 63 46 75
Sirola-Davies 97 75 16 26 64
Pietrangeli/Sirola- Davies/Wilson 64 36 86 63
Wilson-Tacchini 36 63 86 62
Pietrangeli-Davies 64 63 64
Europe Semifinal, 13-15 luglio 1962, Milano, terra rossa, outdoor
Italia-Gran Bretagna 5-0
Pietrangeli-Sangster 63 46 75 86
Gardini-Knight 61 68 63 61
Pietrangeli/Sirola- Knight/Pickard 63 64 68 63
Pietrangeli-Pickard 86 60 61
Gardini-Sangster 61 63 60
Europe Final, 5-7 agosto 1976, Wimbledon campo n.1, erba, outdoor
Gran Bretagna-Italia 1-4
Zugarelli-Taylor 61 75 36 61
Panatta-Lloyd J. 57 63 63 26 64
Lloyd D./Lloyd J.- Bertolucci/Panatta 68 36 63 1816 62
Panatta-Taylor 36 62 64 64
Zugarelli-Lloyd J. 46 68 61 61 61
Europe Final, 14-16 settembre 1979, Roma, terra rossa, outdoor
Italia-Gran Bretagna 4-1
Mottram-Panatta 60 64 64
Barazzutti-Lloyd J. 61 64 64
Barazzutti/Zugarelli- Cox/Lloyd D. 75 108 61
Panatta-Lloyd J. 63 62 63
Barazzutti-Mottram 86 75
World Group 1st Round, 6-8 marzo 1981, Brighton, carpet, indoor
Gran Bretagna-Italia 3-2
Mottram-Panatta 97 36 63 64
Barazzutti-Lewis 64 16 68 97 64
Jarret/Smith- Bertolucci/Panatta 61 36 63 36 75
Panatta-Lewis 64 62 64
Mottram-Barazzutti 63 62 62
World Group 1st Round, 5-7 marzo 1982, Roma, terra rossa, outdoor
Italia-Gran Bretagna 3-2
Mottram-Panatta 57 75 63 64
Barazzutti-Lewis 119 61 61
Bertolucci/Panatta- Jarret/Smith 64 63 63
Mottram-Barazzutti 64 63 75
Panatta-Lewis 86 64 62
World Group 1st Round, 24-26 febbraio 1984, Telford, carpet, indoor
Gran Bretagna-Italia 2-3
Ocleppo-Dowdeswell 16 62 97 62
Lloyd J.-Barazzutti 64 36 62 63
Dowdeswell/Lloyd- Ocleppo/Panatta C. 119 64 36 36 63
Ocleppo-Lloyd 26 62 63 63
Barazzutti-Dowdeswell 61 06 63 75