TENNIS WTA PREMIER INDIAN WELLS – Incontro di quarti di finale: F. Pennetta batte S. Stephens 6-4, 5-7, 6-4. L’intervista del dopo partita.
D. E’ stato un match divertente?
R. No. Divertente? No (sorride). Non ci siamo divertite molto. Non credo si sia visto un gran tennis. Nessuna delle due ha giocato al meglio. Forse all’inizio abbiamo giocato bene, e nel secondo, ma il terzo set è stato un disastro per entrambe. Voglio dire, io ho vinto. E sono felice perché sono riuscita a superare questa partita, ma al momento non ho delle buone sensazioni. Credo sia normale. Li fuori è una pazzia. Il vento arriva da non so dove (ride). Ma d’altra parte sono molto felice, perché perdevo 3-0 nel terzo, e ho lottato fino all’ultimo punto e oggi ci sono riuscita io.
D. Come hai risposto nel terzo set? Perché avevi perso il secondo; hai subito il break. Hai gestito il vento e il gioco? Tatticamente cos’hai fatto?
R. No, non sono riuscita a gestirlo per setto, otto minuti, credo, e sono andata sotto 3-0 in nove minuti. E poi sono tornata e ho iniziato a giocare su ogni punto, e anche per lei non è stato facile giocare. Mi sono fermata e ho guardato un po’ dall’altra parte del campo e lei era nella mia stessa situazione. Oggi era impossibile.
D. Cosa hai pensato? Come hai gestito quelle condizioni folli?
R. Nell’ultimo game?
D. Si.
R. Ho solo cercato di rimandare la palla in campo (ride), al centro del campo. Comunque ho cercato di giocare centrale, ma nessuna palla andava al centro. Andava sempre o a destra o a sinistra. Non è stato facile. Ho avuto il primo match point e ho perso la palla con il dritto. La palla era lì, e mentre cercavo di colpirla, per lei era dall’altra parte del campo. Come ho detto, non è stato facile. E lei era nelle stesse condizioni. Anche lei non aveva buone sensazioni durante tutto il terzo set, quindi ho cercato di restare e giocare e vedere cosa sarebbe successo.
D. Pensi che ti abbia aiutato l’esperienza, per gestire i nervi?
R. No, penso che anche lei – ha solo 20 anni, ma è un’ottima giocatrice. Ha giocato tante partite, partite importanti. Ha giocato anche una semifinale in uno Slam, per questo per me è già una campionessa. Lei è una delle migliori tenniste, ovviamente. Credo che in futuro sarà una delle migliori, sicuramente entrerà nella top 10. Ha tutto: un dritto incredibile; il rovescio, è migliorata molto con il rovescio quest’anno; è molto potente. Ha tutto.
D. Cosa pensi debba ancora migliorare Sloane per fare il passo successivo?
R. Beh, a volte non è costante tutto il tempo, ma penso sia una cosa che arriverà con il tempo.
D. Quando c’è una situazione come quella di oggi, qual è l’aspetto più difficile? L’aspetto fisico o quello mentale?
R. Assolutamente quello mentale. È più una cosa mentale che fisica. Voglio dire, devi cercare di stare lì, e non hai alcuna sensibilità. Non è facile giocare. Devi giocare, e cercare di farlo come sai, ma non puoi. Cerchi di fare le cose più semplici, ma tutto sembra molto difficile.
D. Cos’hai pensato quando hai perso quei sei game di fila, all’inizio del terzo set?
R. Quanto sono stupida (ride).
D. Ma come sei riuscita a rientrare in partita?
R. Ho cercato di respirare e mi sono detta, gioca un punto alla volta. Era sopra di tre game all’inizio del terzo set, ma non mi sono affannata. Non giocavo – ho fatto tanti errori. Quindi ho iniziato semplicemente a rimandare la palla in campo, e ho provato a farlo ad ogni punto. Anche lei ha iniziato a sbagliare perché non aveva alcun controllo. Con il dritto di solito non sbaglia così tanto. Ma la palla si spostava troppo e trovare la posizione giusta non era facile.
D. Come descrivi adesso le tue sensazioni? Sembri un po’ imbarazzata dal match, ma hai vinto.
R. No, imbarazzata no. Sono solo un po’ – turbata? Ma sono felice. Sono felice, ma non mi piace giocare così. Non ho delle buone sensazioni. Ma ovviamente sono molto felice. Devo esserlo. Sono felice, perché domani avrò la possibilità di giocare un’altra partita, di giocare meglio, di avere un buon feeling, a volte è così. Penso sia difficile vincere questo tipo di partite che di solito vinci quando giochi bene.
D. Hai perso sei game di fila dopo aver chiamato il tuo coach in campo…
R. No, non è stata colpa sua. È stata colpa mia (ride).
D. Stavi per servire per il match, perché hai chiamato il coach?
R. Perché ero un po’ tesa, sentivo la pressione e avevo bisogno di parlare con lui. Sapevo cosa fare, lui me l’ha solo ricordato. Ma non è colpa sua se ho perso sei game di fila. Non è mai così. Ci siamo noi in campo, giochiamo noi, quindi a lui puoi dire di essere tesa. Per cosa è li? Cerca di aiutarti tutto il tempo.
D. Ricordi qualche altra partita in queste condizioni, nella tua carriera?
R. No, non ne ricordo. Forse qualche partita in cui le condizioni non erano ottime. Forse a Eastbourne; Eastbourne è molto ventosa e a volte è impossibile giocare. L’anno scorso dovevo allenarmi con il mio coach, e abbiamo detto, Okay, meglio non farlo. Andiamo.
D. Li Na, è la seconda volta che la incontri quest’anno. Parlaci un po’ del suo gioco. Cosa fa per crearti così tanti problemi?
R. Tutto (ride). No, lei gioca più o meno come me, ma è molto più forte. Dovrò essere molto più aggressiva domani per prendere in mano la situazione, ma non sarà facile. Lei è vincente, è molto brava. Sta giocando davvero benissimo quest’anno. In Australia è partita in modo incredibile. Ho giocato contro di lei ai quarti in Australia, ma non ho avuto alcuna speranza. Spero domani di avere qualche possibilità in più.
D. Le tenniste dicono di Sloane, dicono sia la più veloce.
R. È molto veloce. A volte sembra che stia ferma, invece con uno, due passi, è sulla palla. È molto veloce. Ed è potente.