Nishikori eroico stende Ferrer. Dolgopolov, che colpo (Vincenzo Martucci, Gazzetta dello Sport)
Aspettando Fabio Fognini che, nella notte, ha incrociato la racchetta col numero 1 del mondo Rafa Nadal negli ottavi di Miami (col morale alto dopo il precedente di Pechino quando perse da 6-2 4-1). Aspettando una nuova fiammata del numero 14 del mondo, quasi certo di salire lunedì al 13 (record), dopo la rimonta di classe di lunedì contro Bautista Agut, con 26 punti a rete su 31 tentativi, 41 vincenti totali (contro 43 gratuiti) ed un terzo set di livello molto alto. Aspettando l’ultimo italiano in gara, il mega-torneo sul cemento della Florida mette in campo una sequela di big impressionanti: dalla finalista uscente, Maria Sharapova, al numero 2 del mondo, Novak Djokovic, dal campione uscente, Andy Murray, al primo re Slam 2014 (a Melbourne), Stan Wawrinka (surclassato dal genietto Dolgopolov), al piè veloce David Ferrer (superato di mezza incollatura dal giapponese «made in Florida», Kei Nishikori.
Forse Masha trova la miglior Sharapova dell’anno nel secondo set contro Bum-Bum Kvitova, dopo un primo parziale brutto, difficile, falloso e confuso quanto il precedente match contro Flipkens. Ma, una volta sciolto il nodo, — da 2-4 a 4-4—, la russa riceve un bell’aiutino dalla mancina ceca, tanto potente, quanto fisicamente impreparata e fragile psicologicamente, e vola via. Del resto, Maria, che è cresciuta tennisticamente proprio sul cemento della Florida, in questo torneo ha vinto 19 degli ultimi 22 match. Era invece già in forma Dominika Cibulkova che, domando Venus Williams, si porta ad una sola vittoria dal primo approdo in carriera fra le «top ten», a spese, purtroppo, di Sara Errani. Ma l’ultima Agnieszka Radwanska, che batte Elina Svitolina in due ore e mezza, non sarà arrendevole oggi nei quarti come a Melbourne quand’ha ceduto in due facili set alla slovacca.
Nella iper-umida Miami (83%), il numero 21 del mondo, Nishikori, ha la meglio su David Ferrer dopo un equilibratissimo e sfibrante batti e ribatti di tre ore, del resto previsto dalle caratteristiche fisiche e tecniche dei due regola-risti senza pugno e dai precedenti (ora 3-3). Col giapponese che, nel tie-break decisivo, sciupa il 4-1, ma viene graziato sui quattro match point dal 31enne maratoneta iberico numero 4 del mondo. Davvero un risultato importante, strappato nelle condizioni ideali per il favorito. Come il 6-1 al terzo set che «Dolgo» rifila a Wawrinka (…)
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Errani e Vinci sempre più in caduta libera (Roberto Zanni, Corriere dello Sport)
Dieci mesi fa era la numero 5 al mondo, oggi potrebbe uscire dalle Top 10. Sara Errani sta perdendo una posizione nel ranking ogni due mesi, non vince un torneo da tredici (Acapulco 2013). Quest’anno ha centrato solo una finale, Parigi, persa con la Pavlyuchenkova e, compresa l’eliminazione di Miami con la Makarova, ha sempre affrontato avversarie che in classifica la seguono. Fino a oggi la Errani ha giocato (e perso) solo con una Top 10, Simona Halep, mentre il successo più importante, tenendo come punto di riferimento il ranking, l’ha ottenuto a Sydney contro Roberta Vinci, che al momento era ancora numero 12. Un bilancio modesto per l’italiana numero 1, l’azzurra che da 145 settimane consecutive fa parte dell’elite del tennis mondiale, da quando, era il 10 giugno 2012, entrò tra le prime dieci. Una permanenza che adesso è appesa a un filo che si chiama Dominika Cibulkova alla quale manca solo un successo per scalzarla.
RADWANSKA – Curioso che nel giro di poco più di una settimana sia ancora una volta Agnieszka Radwanska a recitare un ruolo da protagonista… per il tennis azzurro: il 16 marzo a Indian Wells per la finale persa con la Pennetta, questa volta a Miami per l’incontro dei quarti con la slovacca Cibulkova. Infatti se la polacca dovesse perdere, non solo cederebbe il pass per le semifinali del Sony Open, ma darebbe la possibilità alla Cibulkova di scalzare Sara dalle Top 10 e di entrare per la prima volta in carriera tra le dieci più forti tenniste al mondo. Con la concreta possibilità di vedersi fuori dalla vetrina della Wta e con la leadership azzurra in pericolo per l’avanzare imperioso di Flavia Pennetta, ecco che Sara Errani potrebbe avere dalla sua parte il calendario, visto che sono in arrivo i tornei sulla terra. Sara ricomincerà con un bilancio di 10 vittorie e 8 sconfitte alle quali però si deve aggiungere anche il calo subito nel doppio con Roberta Vinci. Erano la coppia numero 1 al mondo e non lo sono più. A Miami, con la speranza che sia solo il culmine di una crisi che le ha attanagliate entrambe, sono state buttate fuori dalle wild card Muguruza-Suarez Navarro.
CROLLO VINCI – Ma se la Errani vince poco, ancora più evidente se possibile è la discesa di Roberta Vinci, che finora ha centrato solo un successo in nove incontri. La tarantina il 10 giugno 2013 era 1P nel ranking Wta e l’obiettivo, dichiarato, dell’anno era quello di entrare per la prima volta nelle Top 10. Proprio in quei giorni splendenti per la Vinci, Flavia Pennetta scendeva al contrario fino alla 1668 posizione, arrivando a meditare il ritiro. Oggi, passati appena nove mesi, Flavia (12) è davanti a Roberta (14) e non sembra nemmeno una coincidenza che l’ultimo risultato di assoluto valore della Vinci risalga agli US Open dell’anno scorso (…)