TENNIS ATP MIAMI INTERVISTE – Finale, N. Djokovic b. R. Nadal 6-3 6-3
SONY OPEN TENNIS ATP MIAMI, incontro di finale: N. DJOKOVIC b. R.Nadal 6-3 6- 3
D. Congratulazioni per la tua vittoria. Anche se hai vinto Indian Wells,oggi sei sembrato molto più sicuro rispetto a quando hai battuto Roger un paio di settimane fa. È stato grazie al campo, alla tua sicurezza, all’avversario? Cosa ci diresti a riguardo?
R. Beh, hai ragione. Indian Wells è stata una vittoria molto speciale per me perché ho avuto delle difficoltà durante tutto il torneo nel cercare di giocare in modo costante. In molti match mi sono trovato sotto di un set ma alla fine sono riuscito a gestirmi e a vincere il titolo contro Roger in finale. Questo mi ha dato una spinta di sicurezza che ho avuto per tutta questa settimana e questo torneo per me è stato perfetto dall’inizio alla fine. Ho giocato benissimo e ho alzato il mio livello di gioco con l’avanzare del torneo. La miglior performance del torneo è arrivata domenica al momento giusto contro il più grande rivale.
D. Dall’alto ti guardavo e mi sono detto “Questo ragazzo non può perdere”. Stavi giocando in maniera perfetta. Cosa ti passava per la testa mentre stavi giocando contro Nadal e così bene? Ti sei forse detto “Oggi è la mia giornata. Questo ragazzo non riuscirà a battermi?”
R. Mi è piaciuta molto la mia performance e l’intero match. Per il modo in cui stavo giocando, mi divertivo, mi sentivo bene con me stesso ed ero anche molto sicuro di me sul campo. Ma non volevo perdere la concentrazione neanche per un secondo perché so che se concedi una chance a Rafa, è quel tipo di giocatore che se ne approfitterà e cercherà subito di sfruttare quell’ occasione, riuscirà a rientrare nel match e tu, di conseguenza, perderai la concentrazione. Perciò, io non volevo perdere il momento e ho continuato a concentrarmi fino alla fine. Anche quando ero sopra di un break nel secondo set, non ho voluto giocare un game più facile per tenermi più energia per il servizio. Ho voluto giocare ogni punto al 100%, perché sapevo che stavo controllando la partita e avevo bisogno di continuare a farlo. È stato un grande match.
D. Dicci la verità: Ti senti invincibile? Amico, stavi giocando alla grande.
R. Penso di averti già spiegato abbastanza bene come mi sentivo in campo (ride).
D. Oggi è stato il quarantesimo match contro Nadal. Puoi parlarci un po’ della vostra rivalità?
R. E’ decisamente la più grande rivalità di tutta la mia carriera nel tennis. È sempre una grande sfida giocare contro Rafa su ogni superficie, specialmente sulla terra. E’ la sua superficie preferita e quella su cui domina di più. Negli ultimi tre/quattro anni, ho giocato dei match elettrizzanti contro di lui e match decisi da pochi punti. Ci sono stati pochissimi match vinti in maniera netta perciò sapevo cosa aspettarmi da lui oggi. Quando combatte per il trofeo, Rafa entra in campo con una grande intensità a partire dal primo punto e vuole assicurarsi che il suo messaggio arrivi al suo avversario dall’altra parte della rete. È per questo che all’inizio ho affrontato in quel modo il break point, perché il fatto di superarlo di un break mi ha dato un senso di sollievo e potevo muovermi più liberamente e con più sicurezza. Questa nostra rivalità è importante per lo sport. E per noi. Mi diverte ogni singolo match. Spero di disputarne tanti altri contro di lui.
D. Hai vinto ogni titolo Master da Shanghai (ATP Tour Championships). Sarà un altro 2011 questo per te?
R. Lo spero (ride). Non posso prevedere cosa mi riserva il futuro. Posso solo focalizzare la mia attenzione e la mia energia sul presente e fare quello che so fare meglio cercando di prepararmi e adesso di riposarmi. Ho un paio di settimane prima del mio primo match a MonteCarlo, che è il posto in cui vivo da sei, sette anni. L’anno scorso l’ho vinto. Amo giocare a MonteCarlo. Non avrei potuto chiedere marzo migliore in questa stagione e spero di poter continuare ad avere questa sicurezza sul campo.
D. Rafa ha detto che si è sentito un po’ “sconvolto” dal tuo gioco. Cosa è cambiato? Voi ragazzi vi siete affrontati così tante volte. Hai cambiato qualcosa nel tuo gioco?
R. Mi sono solo preparato al massimo per questo match e mi sono sentito alla grande sul campo. Come ho già detto, non ci sono segreti tra me e Rafa. Conosciamo il nostro gioco molto bene. Abbiamo giocato 40 match uno contro l’altro. In generale, il nostro gioco sarà più o meno lo stesso. Sostanzialmente non cambierà molto. Perciò oggi sapevo quale gioco avevo davanti e sono riuscito a gestirlo in maniera perfetta.
D. Oggi è stato così emozionante e una gran sfida. Pensi che sarebbe stato ancora meglio se avessi avuto la possibilità di giocare contro tutti i Fab 4 in questo torneo?
R. Ho giocato contro Andy e oggi contro Rafa. Non ho affrontato Roger questa settimana ma ci sono stati tornei in cui ho dovuto giocare contro tutti loro. Ma non posso scegliere i miei avversari, lo sai. Gioco contro chiunque mi capiti.
D. Abbiamo chiesto a Rafa, visto che ama le sfide, se è contento della tua esistenza. Ti pongo la stessa domanda.
R. Lui cosa ha risposto? (ride)
D. Devi rispondere prima tu (ride). Comunque ha risposto “No, non sono stupido”.
R. Io risponderò diversamente. Io credo che tutte le sfide, le grandi sfide che ho dovuto affrontare durante la mia carriera, mi hanno cambiato positivamente come giocatore. È grazie a Rafa e grazie a Roger se io sono quello che sono oggi perché, in un certo senso, quando ho raggiunto la posizione numero 3 nel ranking e ho vinto il mio primo titolo di un Grande Slam nel 2008, gli anni successivi li ho trascorsi cercando di superare i dubbi che avevo. E tutti i grandi match che ho perso contro di loro sono stati importanti per farmi capire cosa dovevo riuscire a fare sul campo. Ho lavorato duramente in questi ultimi anni. Sai, sicuramente non è facile giocare contro un grande avversario in finale a qualsiasi grande torneo, ma se vuoi essere il migliore, devi battere il migliore. Devi vincere contro i più grandi tennisti del modo. E questa è la più grande sfida che puoi avere.
Traduzione di Yelena Apebe