TENNIS APPROFONDIMENTI – Fino ad ora sono stati 25 i numeri uno della classifica ATP. Chi è stato il più dominante? Sampras? Borg? Federer o Nadal? I numeri dicono che…
Faccio una doverosa premessa: quello che state per leggere non è l’ennesimo articolo sul GOAT. È solo un’analisi che ho condotto per diletto e per mia curiosità e mi piacerebbe condividerla con voi. Se poi troverete in questi numeri conferme o smentite a sostegno di questa o quella tesi su chi sia il migliore di tutti i tempi, mi fa felice ma – ci tengo a precisarlo – è del tutto indipendente dalla mia volontà e dalle finalità di questo pezzo.
È passato poco più di una settimana dalla sfida n°40 tra Nadal e Djokovic e sappiamo tutti come è andata a finire. Per ovvie ragioni, è naturale che si spendano molte parole sui confronti diretti tra n.1: per capire chi sia il più forte del momento, perché ci sono ragioni di classifica, per stabilire il più vincente dell’epoca e, perché no, anche per mere ragioni commerciali e di marketing. Poco importa quale sia la situazione degli head-to-head di Nole, Rafa o Roger nei confronti degli altri top10, ma è decisamente più appassionante discutere su quante volte uno abbia battuto gli altri e viceversa.
Avevo già affrontato la questione degli scontri diretti tra i tre attuali big del circuito in un precedente articolo. In quella occasione mi ero chiesto: ma se estendessimo il confronto a tutti gli ex n.1 dacché è stata istituita la classifica del computer? Quali elementi ne deriverebbero? Potrebbero ridimensionare la carriera di campioni fino ad ora considerati quasi invincibili o gettare una nuova luce su quelle di giocatori poco considerati da appassionati o storici del tennis? Oppure non aggiungerebbero niente di nuovo a quanto già sappiamo? Ecco i risultati, a voi trarre le debite conclusioni.
Dal 1973 ad oggi sono 25 coloro che sono riusciti nell’impresa di issarsi al vertice del Ranking ATP. I nomi li conosciamo tutti, ma giusto per non rischiare di dimenticarne nessuno, questi sono: Nastase, Newcombe, Connors, Borg, McEnroe, Lendl, Wilander, Edberg, Becker, Courier, Sampras, Agassi, Muster, Rios, Moya, Kafelnikov, Rafter, Safin, Kuerten, Hewitt, Ferrero, Roddick, Federer, Nadal e Djokovic, in rigoroso ordine cronologico. Quattro di loro sono ancora in attività, vale a dire Hewitt, Federer, Nadal e Djokovic (contrassegnati in seguito con un asterisco).
Saltano subito all’occhio alcuni fatti singolari. Abbiamo avuto 12 nuovi n.1 nel periodo che va da gennaio del 1991 a gennaio del 2002. È un turnover impressionante: quasi la metà del totale ha raggiunto la vetta in quegli undici anni. I cambi al vertice si sono susseguiti con un ritmo medio di più uno all’anno e addirittura sono stati 7 dal 1996 a fine 2000. Sono questi gli anni della rivalità tra Sampras e Agassi: contrariamente a quanto si crede (o almeno lo pensavo io!) la maggiore incertezza al top si è avuta durante il regno di Pistol Pete e non dal ritiro dell’americano fino all’avvento di Federer. D’altra parte le 286 settimane al n.1 di Sampras possono trarre in inganno e i domini dei vari Muster, Moya, Rafter, Rios – solo per dirne alcuni – non sono durati che lo spazio di poche settimane. Nell’ultima decade, invece, in cima al ranking si sono alternati solo tre giocatori (Federer, Nadal e Djokovic) mentre prima del ’91, ci sono stati otto n.1 in 18 anni. Siamo quindi sicuri che l’Era d’oro del tennis sia proprio quella attuale e non ilperiodo di Sampras, Agassi & Co, caratterizzato da una delle più grandi rivalità di tutti i tempi e dalla presenza di tanti campioni? Oppure è l’esatto contrario, e il basso livello medio ha permesso l’ascesa di tennisti che, oggigiorno, non avrebbero mai raccolto i risultati ottenuti all’epoca? La mia idea è che i confronti tra ere diverse non siano ammissibili: altre variabili – materiali, componente atletica, superfici di gioco diverse, solo per citare le più scontate – sono entrate in gioco e in un certo senso hanno cambiato le condizioni per emergere.
Tenendo bene a mente queste considerazioni, possiamo comunque azzardare un confronto tra i n.1.
Agassi (20) batte tutti per quantità di numeri 1 incontrati in carriera. André ha incrociato la racchetta praticamente con quasi tutti i big, ad eccezione di Nastase, Newcombe, Borg e Djokovic.
Federer, pur essendo distaccato, ha dovuto vedersela con 13 n.1 mentre Rafa e Nole sono molto lontani con all’attivo rispettivamente 8 e 7 n.1 sfidati in carriera fino ad ora.
TOT | ||
1 | Agassi | 20 |
2 | Sampras | 18 |
3 | Moya | 17 |
4 | Becker | 16 |
Safin | 16 | |
6 | Kafelnikov | 15 |
Rafter | 15 | |
Rios | 15 | |
9 | Hewitt* | 14 |
Courier | 14 | |
11 | Federer* | 13 |
Edberg | 13 | |
Kuerten | 13 | |
Muster | 13 | |
15 | Wilander | 12 |
Ferrero | 12 | |
17 | Connors | 11 |
Roddick | 11 | |
Lendl | 11 | |
McEnroe | 11 | |
21 | Nadal* | 8 |
22 | Djokovic* | 7 |
Nastase | 7 | |
24 | Borg | 6 |
25 | Newcombe | 4 |
È evidente che longevità tennistica di Agassi non può che aver giovato a questo record, oltre al fatto che, come sottolineavo prima, sono stati molti coloro che si sono avvicendati al vertice della classifica durante il periodo di attività dell’americano.
Se si va a guadare il numero di match giocati, Agassi è sempre al comando con 184 partite, ma sia Federer, Nadal, Djokovic recuperano terreno. Addirittura Roger è il secondo in questa particolare classifica. Questo dimostra che se è vero che Nadal e Djokovic hanno avuto poche possibilità di confronto, se non con i “soliti noti”, è altrettanto evidente che ciò ha inciso solo sulla varietà ma non sulla quantità. Non a caso gli head-to-head sono “mostruosi“ e hanno raggiunto le 40 sfide. Ricordiamoci che l’americano si è ritirato a 36 anni e che, immaginando una lunga carriera anche per Roger, Rafa e Nole, i tre hanno il tempo dalla loro parte per cercare di superare André.
TOT | ||
1 | Agassi | 184 |
2 | Federer* | 175 |
Lendl | 175 | |
4 | Sampras | 172 |
5 | Edberg | 158 |
6 | Connors | 153 |
7 | Becker | 146 |
8 | McEnroe | 141 |
9 | Hewitt* | 133 |
10 | Nadal* | 115 |
11 | Moya | 105 |
12 | Kafelnikov | 99 |
13 | Djokovic* | 98 |
14 | Wilander | 89 |
Safin | 89 | |
Courier | 89 | |
17 | Ferrero | 88 |
18 | Roddick | 87 |
19 | Rafter | 77 |
20 | Muster | 76 |
21 | Kuerten | 70 |
22 | Borg | 65 |
23 | Nastase | 59 |
24 | Rios | 57 |
25 | Newcombe | 15 |
Solo Sampras (115), Federer (106) e Lendl (102) superano quota 100 partite vinte contro un n.1. In particolare Roger è il secondo all time. Se la cava bene anche Nadal, 6° con 74 vittorie, mentre Nole è soltanto 11°. Sia Nadal sia Federer hanno un numero di vittorie che è quasi il doppio rispetto alla sconfitte. Djokovic, invece, è l’unico di quelli ancora in attività ad avere un saldo negativo ed è scavalcato anche da Hewitt.
Se si ragiona in termini di percentuale di vittorie su totale di match giocati, le quotazioni di Nadal si rivalutano, quelle di Djokovic invece restano di medio-basso profilo. Rafa è al secondo posto, distaccato da un’inezia da Sampras, Borg è 3°, Federer è 4°, Becker 5° mentre Nole non va oltre un decimo posto. Le sorprese? A mio modo di vedere, Lendl, considerato in attività uno dei più ostici da battere, che precipita al 6° posto, Agassi al n.7 e Connors penultimo.
VITTORIE | SCONFITTE | % | ||
1 | Sampras | 115 | 57 | 66,86 |
2 | Nadal* | 74 | 38 | 66,09 |
3 | Borg | 40 | 25 | 61,53 |
4 | Federer* | 106 | 66 | 61,14 |
5 | Becker | 88 | 58 | 60,27 |
6 | Lendl | 102 | 73 | 58,28 |
7 | Agassi | 99 | 85 | 53,80 |
8 | Kuerten | 35 | 35 | 50,00 |
9 | Hewitt* | 66 | 66 | 49,62 |
10 | Djokovic* | 46 | 49 | 48,98 |
11 | McEnroe | 68 | 73 | 48,23 |
12 | Edberg | 74 | 84 | 46,84 |
13 | Newcombe | 7 | 8 | 46,67 |
14 | Wilander | 41 | 48 | 46,06 |
Safin | 41 | 48 | 46,06 | |
16 | Nastase | 27 | 32 | 45,76 |
17 | Rafter | 33 | 44 | 42,86 |
18 | Roddick | 37 | 50 | 42,53 |
19 | Kafelnikov | 42 | 57 | 42,42 |
20 | Ferrero | 36 | 52 | 40,91 |
21 | Courier | 35 | 54 | 39,32 |
22 | Rios | 22 | 35 | 38,60 |
23 | Moya | 40 | 65 | 38,09 |
24 | Connors | 55 | 98 | 35,95 |
25 | Muster | 24 | 52 | 31,58 |
A questo punto però, un dubbio è legittimo: la poca varietà e le sfide multiple contro gli stessi giocatori nell’arco di dieci anni possono aver sfalsato i dati? Mi spiego meglio: Nadal può ormai a ragione essere considerata la bestia nera di Federer. L’aver incontrato lo spagnolo ripetutamente ha penalizzato Roger e avvantaggiato Nadal in questa statistica? A sostegno di Rafa ci sono anche le percentuali sulle rivalità nelle quali lo spagnolo è in vantaggio: semplicemente tutte. Ad oggi, Nadal è il n.1 più dominante di sempre nei confronti dei suoi pari, non solo nei confronti di Roger, che, per contro, è in svantaggio anche contro Kafelnikov, Rafter e Kuerten.
A parte la sconfitta nel 2004 al Roland Garros ad opera del brasiliano, tutte le altre sono avvenute quando Roger non era ancora esploso. Anche Nadal è stato giovane e inesperto, tuttavia ha vinto fin da subito contro i n.1: a 17 anni contro Moya e a 18 contro Federer, che non è mai riuscito a superare Nadal negli head-to-head, neanche all’inizio della loro rivalità.
Fa specie vedere all’ultimo posto Connors con lo 0%. Nonostante il carattere da combattente l’americano è in netto svantaggio nei confronti diretti con tutti i grandi della sua epoca: Lendl (13-22), Nastase (12-15), McEnroe (14-20), Borg (8-15) per citare le rivalità principali. Restano nei piani alti i soliti Sampras (2°), Lendl (3°), Becker (5°), Borg (6°) e Agassi (7°), a dimostrazione che i migliori tra i 25 sono loro. Mi sarei aspettato di vedere anche McEnroe tra i primissimi. John, invece, nelle due classifiche che contano, si attesta 11° per percentuale di vittorie/partite disputate e 13° per percentuale di rivalità chiuse in testa.
VANTAGGIO | SVANTAGGIO | PARITÀ | % | ||
1 | Nadal* | 8 | 0 | 0 | 100,00 |
2 | Sampras | 15 | 3 | 0 | 83,33 |
3 | Lendl | 8 | 3 | 0 | 72,73 |
4 | Federer* | 9 | 4 | 0 | 69,23 |
5 | Becker | 11 | 4 | 1 | 68,75 |
6 | Borg | 4 | 1 | 1 | 66,67 |
7 | Agassi | 11 | 6 | 3 | 55,00 |
8 | Roddick | 6 | 3 | 2 | 54,54 |
9 | Courier | 7 | 6 | 1 | 50,00 |
Hewitt* | 7 | 4 | 3 | 50,00 | |
11 | Wilander | 5 | 6 | 1 | 41,66 |
12 | Rafter | 6 | 8 | 1 | 40,00 |
13 | McEnroe | 4 | 4 | 3 | 36,36 |
14 | Edberg | 5 | 7 | 1 | 38,46 |
Kuerten | 5 | 5 | 3 | 38,46 | |
16 | Kafelnikov | 5 | 7 | 3 | 33,33 |
Ferrero | 4 | 7 | 1 | 33,33 | |
18 | Safin | 5 | 6 | 5 | 31,25 |
19 | Nastase | 2 | 5 | 0 | 28,57 |
Djokovic* | 2 | 4 | 1 | 28,57 | |
21 | Newcombe | 1 | 1 | 2 | 25,00 |
22 | Rios | 3 | 11 | 1 | 20,00 |
23 | Muster | 2 | 10 | 1 | 15,38 |
24 | Moya | 2 | 11 | 4 | 11,76 |
25 | Connors | 0 | 9 | 2 | 0,00 |
Tornando a Nadal, il maiorchino è ancora nel pieno della carriera e probabilmente, invecchiando, perderà contro i giovani e futuri n.1 che incontrerà. Certo, ad oggi, è difficile pensare chi possano essere. Contro Grigor Dimitrov, ad esempio, uno tra i più accreditati a sostituirlo prima o poi al vertice del ranking, è già in vantaggio 4-0. E anche se un giorno Andy Murray dovesse farcela a raggiungere la vetta, Nadal è già 13-5 anche nei suoi confronti. Se davvero Murray e Dimitrov riuscissero nell’impresa di arrivare al n.1, la situazione di Roger, Rafa e Nole sarebbe la seguente, con i dati di oggi:
TOT |
|||
1 |
+1 |
Federer* |
197 |
2 |
-1 |
Agassi |
184 |
3 |
-1 |
Lendl |
175 |
4 |
= |
Sampras |
172 |
5 |
= |
Edberg |
158 |
9 |
+1 |
Nadal* |
137 |
11 |
+2 |
Djokovic* |
122 |
VITTORIE |
SCONFITTE |
% |
|||
1 |
+1 |
Nadal* |
93 |
44 |
67,88 |
2 |
-1 |
Sampras |
115 |
57 |
66,86 |
3 |
= |
Borg |
40 |
25 |
61,53 |
4 |
+1 |
Becker |
88 |
58 |
60,27 |
5 |
-1 |
Federer* |
118 |
79 |
59,89 |
8 |
+2 |
Djokovic* |
63 |
59 |
51,63 |
VANTAGGIO |
SVANTAGGIO |
PARITÀ |
% |
|||
1 |
= |
Nadal* |
11 |
0 |
0 |
100,00 |
2 |
= |
Sampras |
15 |
3 |
0 |
83,33 |
3 |
= |
Lendl |
8 |
3 |
0 |
72,73 |
4 |
+1 |
Becker |
11 |
4 |
1 |
68,75 |
5 |
-1 |
Federer* |
10 |
5 |
0 |
66,67 |
+1 |
Borg |
4 |
1 |
1 |
66,67 |
|
11 |
+8 |
Djokovic* |
4 |
4 |
1 |
44,44 |
Roger sarebbe l’unico penalizzato: sconterebbe infatti l’head-to-head negativo nei confronti di Murray (10-11). Nadal e soprattutto Djokovic ne gioverebbero. Lo spagnolo diventerebbe il primo anche nella classifica che valuta la percentuale di vittorie su partite totali contro n.1 e “rischia” davvero di terminare la carriera in vantaggio in tutti gli scontri diretti nei confronti dei big. Se ciò si avverasse, confermerebbe che la definizione di n.1 più dominante di tutti i tempi non è poi così immeritata.