TENNIS WTA KATOWICE – In quel di Katowice, Polonia, Camila Giorgi batte la Peer e va in semifinale. Vince la Cornet che attende la Radwanska.
C.Giorgi b. S. Peer 6-1 6-4
Si può parlare di ‘ordinaria amministrazione’ per questa vittoria di Camila Giorgi? Era lecito aspettarsi una vittoria, ma la nostra atleta ci ha sempre abituati a scivoloni nei match più banali, dove il suo talento avrebbe dovuto farla da padrone. Stavolta Camila non ha disatteso le aspettative, dando un secco 6-1 6-4 all’israeliana Peer, che in precedenza aveva eliminato Tsvetana Pironkova, testa di serie numero 8.
Primo set a dir poco illuminante dell’italiana, che pure non offrendo una gran quantità di prime palle, si è dimostrata più che incisiva e efficace in risposta, strappando il servizio all’avversaria alla prima occasione. In men che non si dica è subito 4-0, con una percentuale di trasformazione di breakpoint pari al 100%. Una Giorgi molto centrata portava a casa il primo parziale con il risultato di 6-1 in poco meno di mezz’ora, senza perdere il servizio, né concedendo palle break, il che è inusuale per una come lei che alla battuta appare spesso incostante e che rischia pure con la seconda.
Il secondo set è stato molto più equilibrato, se è vero che non ci sono stati mai mini-fughe nel punteggio. Le due si breakkavano a vicenda nei primi game del set e si portavano prima sul 2-2, poi ancora la Giorgi cercava lo sprint ma subito era riagguantata dall’israeliana decisa a non cedere così vistosamente come nel primo set. Sul 4-4 arriva il momento cruciale, nel quale Camila con una notevole freddezza e consapevolezza si procura tre palle break. La Peer non regge la pressione e deve cedere il servizio fondamentale, quello che poi porterà la Giorgi sul 5-4 con l’opportunità di chiudere il match. L’italiana si porta sul 40-0, ma è solo il secondo match point, quello buono per la semifinale, dove attende la vincente di Suarez-Navarro contro Rybarikova.
(4)A. Cornet b. (5)K. Koukalova 6-2 0-6 6-2
I primi quarti di giornata sono quelli della parte alta del tabellone. Alizé Cornet riesce a spuntarla contro Klara Koukalova al termine di una partita a luci e ombre, dove in tre set ci sono stati ben 14 break (non siamo arrivati ai livelli del match di Hewitt contro Polanski in quel di Houston, dove sono stati addirittura 16). Le due si erano affrontate in soli due scontri, vinti uno per parte. Alizé partiva però con il favore del pronostico, visto l’inizio-anno della francese, e subito lo dimostrava all’avversaria, partendo nel primo set con un vantaggio di 4-0. Solita aggressività della numero 23 mondiale e percentuali di prime palle sopra il 70% le permettevano di avere il match sotto controllo. Anche se dal quinto game in poi ha iniziato a subire la reazione di Koukalova, che è riuscita a breakkarla per ben due volte. Staremo parlando di un primo set più lottato, se la ceca al servizio non avesse dimostrato una totale inconsistenza, cedendo anche lei la battuta e consegnando il primo set per 6-2.
Come giustificare il 6-0 del secondo set allora? Reazione della Koukalova? Non solo, più che altro la Cornet ha abbassato l’asticella non appena l’avversaria aveva conquistato un vantaggio consistente. Nel secondo parziale le percentuali al servizio si sono notevolmente abbassate per lei, il 50% appena, mentre quelle della ceca rimanevano costanti. Ed anche per una questione fisica, probabilmente la francese si sarà risparmiata per il decisivo terzo set.
Anche in questa ottica può essere visto il ritrovato dominio della Cornet, che nell’ultimo parziale ha ripetuto la performance del set iniziale. Stessa serie di game: doppio break 4-0 e poi altri quattro break consecutivi per il 6-2 finale. La Koukalova non ha imparato la lezione dei primi due set e la francese invece ha ritrovato la costanza nei colpi, migliorando, seppur di poco, il rendimento al servizio.
(1)A. Radwanska b. (6)Y. Meusburger 6-4 6-1
Tutto facile per l’atleta di casa, che ha fatto della Meusburger un sol boccone. 6-4 6-1 che certicano la solita sapiente gestione del match da parte della polacca. Di converso, la Meusburg poteva aspirare a fare ben poco di più, affacciandosi ormai ai 31 anni, contro una giocatrice che fa del muovere l’avversaria un mantra. Infatti a lungo andare il divario tra le due è andato accentuandosi, aumentando il passare dei minuti. Il primo set Aga lo ha costruito tutto sul break iniziale, nel primo game. Di lì ogniqualvolta la Meusburger centrasse il controbreak, la Radwanska la rispediva sotto nel punteggio nel game successivo. Difatti le percentuali di realizzazione con la seconda per l’austriaca sono state molto basse, sotto il 30%, il che non le permetteva mai dei turni di servizio facili da mantenere.
Nel secondo la Meusburger ha abbassato il ritmo, e così ha fatto anche Aga, anche se tanto le è bastato per portarsi avanti di 5 giochi a 0. Da segnalare anche il calo della polacca alla battuta, che nel primo set aveva sfornato 6 ace, mentre invece nel secondo solo uno. La testa di serie numero uno si è potuta permettere anche il lusso di perdere il servizio prima di controbreakkare per il 6-0 finale e regalare ai fans un sorriso a 32 denti.