TENNIS ATP MONTECARLO – Il tennista ligure, testa di serie nr.10, sulla strada del francese e poi dello svizzero. Seppi inizia con Youzhny (Nadal al 3° turno?), Bolelli (wild card) con Kohlschreiber. Le imprese azzurre a Montecarlo. Il tabellone completo
Effettuato il sorteggio del tabellone del torneo Masters Series di Montecarlo. Diamo un occhio a quello che la sorte ha riservato ai tennisti italiani.
Iniziamo naturalmente con Fabio Fognini, testa di serie nr. 10, eroe dello scorso week-end di Davis e sicuramente l’azzurro sul quale sono concentrate le maggiori speranze.
Per Fabio (che ricordiamo difende la semifinale raggiunta l’anno scorso dove fu battuto poi nettamente dal futuro vincitore Djokovic) l’inizio non sembra dei più difficili. Al 1° turno il tennista di Arma di Taggia affronterà il portoghese Sousa, contro il quale non ha nessun precedente. Sousa è un portoghese atipico in quanto gioca meglio sulle superfici veloci che sulla terra. E’ comunque nr.38 del ranking e quindi non va sottovalutato.
Al 2° turno Fabio dovrebbe trovarsi sul suo cammino lo spagnolo Roberto Bautista-Agut, recentemente battuto al torneo di Miami e con il quale è in vantaggio 4-1 nei precedenti (unica sconfitta agli Australian Open nel 2013).
Dopo di che ci sarebbe con ogni probabilità il francese Tsonga, anche lui semifinalista l’anno scorso, in vantaggio 2-0 con l’azzurro nei precedenti (ma non si incontrano dal Roland Garros 2012). Certo, il francese ha un gioco bello pesante, ma bisognerà vedere in che condizioni si presenterà al via. Non ci ha pienamente convinto in Davis, né tantomeno nell’ultimo periodo. Il Fognini visto a Napoli contro Murray potrebbe farsi valere.
A quel punto, una volta superato Tsonga, ci dovrebbe essere Federer (2-0 per lo svizzero gli scontri diretti), in un simpatico e gustoso anticipo della semifinale di Davis di settembre. Chissà?….
Una parola per gli altri due italiani in tabellone.
Seppi avrà al primo turno Mikhail Youzhny. I precedenti non sono incoraggianti, 4-0 per il russo. Ma ad onor del vero, Youzhny ci sembra sul viale del tramonto e vogliamo dar fiducia al nostro tennista, che poi al secondo turno potrebbe incontrare Roger-Vasselin o Andujar (sfida già più impegnativa, Andreas è 3-0 con il francese nei precedenti mentre non ha mai giocato con lo spagnolo) e poi l’insormontabile Rafa Nadal, il re del torneo monegasco.
In tabellone con una wild card, Simone Bolelli affronterà al 1° turno il tedesco Kohlschreiber, reduce dalle polemiche con il suo capitano di Davis Arriens (che ha dichiarato che non lo convocherà mai più e Kohlschreiber ne è sembrato ben felice). Con Kohlschreiber l’azzurro è 1-1 nei precedenti, ma non si incontrano dal 2009, quando al Foro Italico Simone venne subissato dai fischi cedendo secondo e terzo set 6-1 6-0 dopo aver vinto il primo parziale. Lì iniziarono i problemi con la nostra Federazione poi risolti dopo un po’ di tempo.
Se Bolelli dovesse battere Kohlschreiber incontrerebbe Tsonga con il quale è sotto 2-0 nei precedenti (ma anche loro non si incontrano dal 2009).
Ricordiamo che nelle qualificazioni al tabellone principale sono iscritti i nostri Filippo Volandri e Potito Starace.
LE IMPRESE ITALIANE A MONTECARLO
Ritornando indietro nel tempo non sono pochi gli exploit dei tennisti italiani nel torneo del Principato.
Certo, nell’era Open non siamo mai riuscito a vincerlo, ma le soddisfazioni non sono mancate.
Andiamo con ordine.
Tra gli anni ’20 e quelli ’30 i nostri atleti centrano ben due vittorie, Giovanni Balbi di Robecco nel 1922 e Giovanni Palmieri (il papà di Sergio) nel 1935.
Dobbiamo poi aspettare gli anni ’60 per trovare il fantastico tris di Nicola Pietrangeli, vincitore nel 1961, 1967 e 1968 ai quali va aggiunta la finale del 1966.
Del mitico nostro quartetto degli anni ’70 della Davis Adriano Panatta non è mai andato oltre la semifinale, raggiunta nel 1981, quindi già in età matura.
Adriano dopo aver battuto lo spagnolo Luna, Victor Pecci e Josè Higueras venne fermato in due rapidi set da Guillermo Vilas (6-2 6-2). Simpatico il racconto che nella sua biografia (Più diritti che rovesci) Adriano fece dell’immediata vigilia di quel match. Lo chiamarono il pomeriggio precedente Ugo Tognazzi e Paolo Villaggio dicendogli che sarebbero giunti in serata a Montecarlo per poi assistere al suo match il giorno successivo. Chiaramente Adriano li pregò di non fare tardi perché sarebbe voluto andare a letto presto. Villaggio e Tognazzi arrivarono invece tardi e lo stesso Villaggio si sentì poi male con lo stomaco facendo restare in piedi Panatta fino ad oltre mezzanotte. Il giorno dopo Vilas lo travolse.
Ricordiamo comunque Panatta ha raggiunto anche 5 volte i quarti a Montecarlo.
Ha fatto meglio invece Corrado Barazzutti, che nel Principato vanta una finale e due semifinali. In ordine cronologico abbiamo infatti la finale raggiunta nel 1977 (battuti Okker, Taroczy e Kodes prima di essere sconfitto in tre set da Bjorn Borg), la semifinale del 1978 (battuto Panatta nei quarti, sconfitto da Smid in semifinale) e quella del 1983, quando alla soglia dei 30 anni Barazzutti si tolse lo sfizio di battere anche Vilas prima di essere fermato dal giovanissimo Mats Wilander.
Nessun risultato di rilievo invece per Bertolucci (un 3° turno) e Zugarelli (al massimo un 2° turno).
Altro brillante risultato i quarti di Francesco Cancellotti nel 1985 (anno del suo best ranking al nr.21). Il tennista perugino a Montecarlo batte Fibak e Nystroem prima di essere surclassato da Ivan Lendl (6-2 6-1), mentre nel 1988 fu Claudio Pistolesi a centrare l’impresa della vita. Il romano a Montecarlo da nr. 154 del ranking, batté Lundgren al 1° turno e Krickstein al 2°, prima di centrare il risultato della carriera battendo in rimonta il nr.2 del mondo, Mats Wilander. La sorpresa fu tale che addirittura il televideo la riportò come notizia da “ultim’ora”. Claudio purtroppo pagò lo scotto del risultato il giorno dopo quando nei quarti fu travolto dall’attuale capitano di Davis dell’Argentina Martin Jaite che lo sconfisse 6-2 6-0. Comunque Pistolesi raggiungerà anche il 3° turno nel 1991, quando batté Rosset e Aguilera prima di cedere allo scorbutico austriaco Skoff, insomma a Montecarlo si ritrovava sempre.
Nel 1995 ci fece sognare Andrea Gaudenzi, il quale fu capace di issarsi fino alla semifinale. Dopo aver battuto nell’ordine Petr Korda, David Rikl e addirittura due Top10 del calibro di Kafelnikov e Bruguera (il primo in rimonta, il secondo in due set), Andrea si ritrovò di fronte il compagno di scuderia Thomas Muster. L’austriaco vinse il primo set 6-3, nel secondo il tennista faentino profuse il massimo sforzo e portò l’avversario al tie break. Andrea salì 5-2 poi però subì il ritorno di un Muster indemoniato che era sembrato avere dei problemi al ginocchio. L’austriaco vinse il tie break 7-5 con la bava alla bocca, Gaudenzi indispettito per l’atteggiamento del suo avversario se ne andò dal campo senza nemmeno salutarlo prima di essere richiamato dal giudice di sedia e tornare sui suoi passi, ma il faentino prese una multa e non si presentò alla conferenza stampa.
Due quarti di finale invece per Filippo Volandri. Il tennista livornese salì alla ribalta nel 2003 da nr. 131 del mondo battendo nell’ordine Radek Stepanek, David Nalbandian e Magnus Norman prima di crollare inopinatamente nei quarti contro l’americano Vince Spadea, sicuramente il più modesto di tutti.
Nel 2005 ancora quarti per Volandri, stavolta fermato da Juan Carlos Ferrero dopo aver battuto l’australiano Arthurs e i due argentini Canas e Puerta.
Infine abbiamo già citato l’impresa di Fognini dell’anno scorso con l’approdo in semifinale (battuti Berdych e Gasquet prima di perdere con Djokovic), ma ricordiamo che nel 2009 l’attuale nr.13 del ranking partendo dalle qualificazioni arrivò sino agli ottavi battendo Berdych e travolgendo Marin Cilic (6-2 6-0) prima di perdere con Andy Murray in due set ma sprecando un 5-0 di vantaggio nel primo parziale.