Djokovic, una vittoria flash ma l’ossessione è Nadal (Vincenzo Martucci, Gazzetta dello Sport)
Aspettando il re della terra rossa, Rafa Nadal, oggi all’esordio come il re dei re, Roger Federer, il torneo di Montecarlo s’inchina al re del torneo 2013, il numero 2 del mondo, Novak Djokovic, che maciulla il povero spagnolo Albert Montanes — promosso dalle qualificazioni —, lasciandogli appena un game, il secondo del match in ordine cronologico, e qualificandosi al terzo turno con una vola-tona di appena 45 minuti e 9 secondi, cronometrati. Con una condotto di gara impressionante: dalle tre palle break concesse sull’1-1, evidentemente ispirato da coach Boris Becker, il serbo travolge l’avversario, cedendogli nel secondo set appena 5 punti, buttandosi a rete più spesso che mai, e chiudendo addirittura col servizio-volée. Tanto per chiarire le sue intenzioni nel Principato, dove l’anno scorso ha stoppato Rafa alla nona consecutiva finale, dopo 8 trionfi di fila sulla terra nobile della classica apertura stagionale su questa superficie.
Del resto, è la vittoria numero 21 senza pause di Nole nei tornei Masters 1000, considerando che ha vinto gli ultimi quattro (Shanghai, Parigi-Bercy 2013, Indian Wells, Miami 2014, sorvolando sul Masters di Londra che ha chiuso la stagione scorsa). Una striscia-record mostruosa che promette nuove, clamorose, puntate. Mod Malgrado la passeggiata con Montanes, Nole è nervosetto per un dolore al polso. Perciò s’è cancellato dal doppio (con Fognini) e da un impegno di beneficenza, e s’è presentato un’ora dopo ai media: «Non voglio parlare del mio problema. Per quanto riguarda il match, giocavo con un terraiolo che però da un po’ non gioca a livello più alto e ha fatto molti errori gratuiti. lo ho cercato di usare bene il campo, rimanendo sempre aggressivo. E’ bello quando finisci così in fretta. Beh, mi sono allenato molto qui, dove vivo».
Nole ha lanciato la sfida al gotha del tennis, appena è sbarcato: «Diventerò il numero 1». Ha pagato subito dazio, di fisico, con Nadal, e di tecnica, con Federer. Ma, come sottolinea, «si impara dai propri errori». E, dopo essersi liberato dei timori reverenziali con RogerExpress beffandolo per due semifinali consecutive agli Us Open, ha attaccato la roccaforte Rafa anche sulla terra rossa. L’unica superficie che finora l’ha respinto nello Slam. E dove ha preso 9 schiaffi dal mancino di Maiorca nei primi 9 confronti, prima di vincere Madrid e Roma 2011, e l’anno scorso Montecarlo. Anche se la delusione nelle semifinali dell’ultimo Roland Garros, col 7-9 al quinto set, è stata enorme. Infatti, Novak è in trance agonistica (…)
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Nadal a vele spiegate debutta a Montecarlo (Mario Viggiani, Corriere dello Sport)
Questa volta più delle altre, Rafael Nadal è arrivato a vele spiegate verso il Masters 1000 di Montecarlo, nel quale oggi debutterà contro il russo Teymuraz Gabashvili. Lunedì lo spagnolo s’è concesso un’ultima distrazione, uscendo in mare a bordo dello storico veliero Tuiga, un quindici metri progettato all’inizio del secolo scorso e da un ventennio ammiraglia dello Yacht Club Monaco per volere del Principe Alberto. Da autentico uomo di mare qual è, legatissimo alla sua Maiorca, l’isola delle Baleari dove è nato e dove toma appena glielo consente l’intensa attività nel circuito tennistico, il numero 1 del mondo con la racchetta s’è molto entusiasmato per questa esperienza, nella quale è stato anche al timone del Tuiga. «Davvero un pomeriggio fantastico: vengo da un’isola, quindi per me il mare le barche e le vele significano molto per me -ha raccontato tomato a terra – È stato molto interessante seguire il lavoro dell’intero equipaggio: si muovono tutti contemporaneamente, autonomamente ma all’unisono, riuscendo a fare andare la barca velocissima. Ormai non mi capita spesso di veleggiare; quanto piuttosto di andane per mare su barche a motore, ma spero di tornare a farlo più di frequente in futuro. Abito a tre minuti dal porto di Manacor e soprattutto in estate, appena ne ho la possibilità, mi piace molto andare a pescare».
Il tempo degli svaghi però è finito, da oggi conta solo il torneo del principato. Anche perché c’è da rimettere le cose a posto, dopo l’onta subita un anno fa dal suo grande avversario Novak Djokovic. Sì, perché Nadal, nonostante la sconfitta del 2013, resta comunque il Principe del Country Club, per essersi aggiudicato il torneo per otto edizioni di fila dal 2005 al 2012. «Finalmente ha inizio la parte di anno che Preferisco, quella in cui si gioca sulla terra in Europa. Montecarlo ha un significato speciale per me, e non solo per gli otto successi consecutivi, perché da qui inizia appunto la serie dei tornei europei sul rossa Cercar l’anno scorso mi è dispiaciuto interrompere la striscia di vittorie nel Principato, ma tutto ha un inizio e una fine… E Novak quel giorno disputò una partita pazzesca». Su questa superficie, Nadal finora ha vinto 298 partite sulle 319 disputate: altre 2, quindi, e taglierà il traguardo delle 300 in carriera. E sono 43 i tornei finiti nel suo palmarès: altri 4 e diventerà il primatista della specialità, spodestando l’argentino Guillermo Vilas che si fermò a quota 46.
Il suo grande rivale Djokovic ha debuttato già ieri facendo vedere che le sue condizioni sono quelle strepitose che sul cemento statunitense gli hanno consentito di piazzare il micidiale uno-due Indian Wells-Miami Novak ha infatti rifilato un eloquente 6-0 6-1 in appena 45 minuti a un terraiolo provetto come lo spagnolo Albert Montanes, nonostante questo fosse rodatissimo dopo i tre successi fra qualificazioni e primo turno (…)
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Seppi, cancellato il tabù Youzhny (Paul Augerau, Tuttosport)
Andreas Seppi cancella un suo tabù dal campo, si esibisce in un colpo alla Federer che manda in estasi i tanti italiani presenti. Insomma, l’altoatesino si prende la ribalta a Montecarlo. E dire che Andreas aveva sempre perso, in 4 precedenti contro Mikhail Youzhny, n. 13 del seeding e n. 16 al mondo. Due set in 2 ore e 12, impegnativo soltanto il secondo, vinto al tie break (6-3 7-6 il risultato). Andreas è stato semplicemente più preciso, paziente, più continuo del russo. Soltanto le discese a rete di Youzhny hanno un po’ impensierito Andreas, che però lottando ne è venuto a capo, 7-4 al tie break. «Non avevo mai battuto Mikhail, è stato un match molto intenso e mi ha impegnato molto nel secondo set. Sono davvero contento di come ho iniziato questo torneo. Sono soddisfatto di come ho servito, la Davis mi ha aiutato in questo. Come voto per oggi mi do 7. Certo, ero un po’ discontinuo, specie col dritto, molto meglio invece di rovescio.. Poi ha addirittura ringraziato i presenti al Country Club: «Ci sono un sacco di italiani qui e vi ringrazio molto per il vostro supporto!».
Sulla terra prima o poi trovi gli spagnoli. Succede a entrambi gli italiani avanzati al secondo turno. Per Seppi c’è Pablo Andujar, n. 36 Atp (con cui non ha precedenti) che ha piegato in tre set Roger Vasselin. «Su questa superficie, tutti gli spagnoli sono particolarmente temibili. Ti rimandano tutto dall’altra parte Pablo ha ottenuto parecchi buoni risultati e dovrò restare ben concentrato, cercando di fare il mio gioco». Fognini invece inaugura la terza giornata direttamente sul centrale del Country Club contro Roberto Bautista Agut che lunedì si era sbarazzato del canadese Pospisil. Fogna lo ha già battuto a Miami e conduce 3-1 nei precedenti. Qui ha la pressione della semifinale 2013 e i punti in classifica Atp Tour da difendere. Nel primo turno non è stato brillantissimo contro Joao Sousa, ma è in condizione e ha fiducia nei suoi mezzi. E ora sta giocando davvero bene. E’ ben concentrato e lucido, infatti lunedì non era affatto contento di se. Insomma, c’è di che avere fiducia.
Nel frattempo il pubblico non ha quasi potuto godersi Novak Djokovic, il trionfatore della scorsa edizione. Nole ha infatti impiegato 45 minuti per archiviare la pratica Albert Montanes. «E’ stata una gioia, ho provato il piacere di giocare. Di solito non è facile il passaggio tra il duro e la terra battuta, ma stavolta ho fatto tutto giusto. Conosco molte persone qui, ho la residenza da 6 anni – ha detto il numero 2 del mondo, sempre in francese al pubblico – tutti quelli che giocano su questi campi, per esempio, sono i miei amici. Casa mia è a due o tre minuti in bici da qui (…)