TENNIS ATP MONTECARLO – Un Federer perfetto, ottimo col rovescio, stende un Novak Djokovic limitato da grossi problemi al polso. Equilibrio solo nel primo set. Prima finale tutta svizzera nel Principato.
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Federer in francese finge di non ricordare la sconfitta con Wawrinka subita nel 2009 a Montecarlo
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R. Federer b. N. Djokovic 7-5 6-2 in 1 ora e 14 minuti
MONTECARLO – Un Federer perfetto contro un Djokovic molto falloso, decisamente condizionato dall’infortunio al polso destro che l’accompagna da quindici giorni, presentatosi in campo con una vistoso tutore che gli copre quasi l’intero avambraccio. Il serbo aveva mascherato fino ad ora questo grosso limite grazie alla velocità con la quale aveva eliminato Montanes e Carreno Busta, ma la durissima battaglia di ieri contro Garcia Lopez ha ulteriormente accentuato il guaio fisico del campione di Belgrado. Questa in sintesi la seconda semifinale del torneo, per molti la finale anticipata, una volta uscito di scena Nadal.
Dopo la prima semifinale vinta da Wawrinka su Ferrer e meno combattuta del previsto, un clima piuttosto fresco lascia il posto al sole e al caldo, per quella che è la cornice migliore per il Court Central di Montecarlo. Il pubblico attende con fibrillazione l’inizio del match più atteso, l’atto n. 34 di una rivalità magari meno sentita di quella epica tra Federer e Nadal e di quella tra il serbo e il maiorchino, ma comunque un assoluto must del tennis contemporaneo. Nole cerca l’aggancio nei testa a testa, che vedono Roger davanti 17 a 16.
Nel primo set si nota subito un Federer molto più in palla e concentrato di quello falloso e discontinuo di ieri contro Tsonga. Il match segue i servizi fino al 4 pari, quando lo svizzero si porta sullo 0-30 su servizio Djokovic e poi ha la prima palla break del match dopo 31 minuti di partita, ma la fallisce spedendo lungo un dritto.
Nel gioco successivo è il serbo a beneficiare di due break-point, che essendo sul 5-4 sono due palle set, ma Federer si sveglia e li annulla giocando molto profondo. Poi gioca un punto favoloso, il migliore del match, costringendo il numero 2 del mondo al tergicristallo prima di chiudere con un drop shot al bacio. Ovazione entusiasta e prolungata del pubblico.
Intanto dietro di me, seduto in tribuna stampa, si sono finalmente diradati i rumorosi avventori del ristorante sulla terrazza, molto più interessati a gustare un pasto in una cornice esclusiva che seguire un match che meriterebbe maggiore silenzio (Wimbledon è molto lontano…). La mia postazione non è delle più felici: le ringhiere di protezione tolgono una certa visibilità alla metà campo più lontana dal mare (basterebbe sostituirle con una lastra trasparente in plexiglass, ci vuole molto?). Senza contare che molti posti migliori – parlo sempre della tribuna stampa – sono occupati da amici degli amici, togliendo ai giornalisti la possibilità di seguire bene il match. La tribuna stampa non dovrebbe costituire un servizio al pubblico che legge i giornali?
Sul 5 pari, il campione di Belgrado si porta sul 40-0, ma qui il vincitore di 17 Slam è perfetto: gioca una stop-volley di rovescio da applausi e al primo break-point (il secondo per lui nel set) risponde con un ottimo back di rovescio a fil di rete che Djokovic non riesce a tirare su. Break dopo 46 minuti di match.
Roger serve per il set, avanti 6-5. Gioca sicuro e ottiene due set-point: basta il primo, chiuso di gran classe con un ace sulla seconda di servizio! 7-5 dopo 50 minuti. Federer molto bene, Djokovic un po’ pigro in uscita dal servizio: la sua è una battuta incerta, caratterizzata da molte seconde che hanno reso la vita più facile al campione di Basilea. E’ la diretta conseguenza del polso menomato.
Il secondo set non ha proprio storia: due break di Roger nel terzo e nel quinto game lo proiettano sul 5-1. Nel terzo game Federer colpisce al primo break-point: sulla seconda di servizio di Nole, indovina un rovescio lungo linea favoloso all’incrocio delle righe. Nel successivo turno di battuta del serbo (è il quinto game), lo svizzero ha due possibilità per togliere di nuovo il servizio all’avversario, sul 15-40: il vincitore degli ultimi quattro Master 1000 (Shanghai, Parigi Bercy, Indian Wells e Miami) trova l’orgoglio per annullare la prima con una battuta vincente, ma alla seconda spedisce fuori un rovescio incrociato. A questo punto il Re, in gran spolvero, chiude senza difficoltà 6-2 al primo match point, dopo 1 ora e 14 minuti di una partita purtroppo al di sotto delle attese, a causa del problema fisico di Djokovic.
In conferenza stampa Nole è molto chiaro: “Ho fatto medicazioni e iniezioni da dieci giorni, specie al servizio soffrivo molto. Non voglio togliere nulla a Roger, ma oggi non ho potuto esprimermi al meglio delle mie possibilità”.
Nella finale tutta rosso crociata di domani (sarà la prima volta al Country Club), Federer vincendo tornerebbe numero 3 del mondo e numero 1 di Svizzera, scavalcando Wawrinka. I testa a testa parlano chiaro: 13 vittorie per Roger, una sola per Stan, proprio qui a Montecarlo nel 2009, avvenuta pochi giorni dopo che Federer si era sposato con Mirka.
Il Wawrinka di oggi però è un avversario davvero temibile, in particolare considerando il brillante torneo che sta disputando (ha raggiunto la finale senza cedere un set). Viste le prove offerte dai due svizzeri oggi, è lecito aspettarsi una finale bella ed incerta fino alla fine, tra due eleganti rovesci a una mano.
Chi tra loro vincerà per la prima volta sulla terra del Country Club ?