TENNIS ATP MONTECARLO – In una finale storica per la Svizzera, Stan Wawrinka trionfa nel primo Masters 1000 in carriera aggiudicandosi il Montecarlo Rolex Masters con lo score di 4-6 7-6 6-2 nel derby tanto atteso con Federer.
Il commento di Ubaldo alla finale
L’intervista esclusiva a Zeljko Franulovic, direttore del torneo di Montecarlo:
Wawrinka in inglese
Wawrinka in francese
Wawrinka alle radio francesi: “Ora so di poter battere chiunque”
Roger Federer alle radio francesi: “Non vinco mai le finali contro gli svizzeri!”:
Federer in inglese
Federer in francese
DA MONTECARLO. Tra orologi di nota marca svizzera – principale partner del torneo – e uova pasquali di cioccolato – pure rigorosamente svizzero – quella di oggi al Montecarlo Rolex Masters non poteva essere finale più adatta. Già, quest’oggi qui al Principato è grande festa rossocrociata. Ma orologi e cioccolato a parte, è soprattutto la festa del bel tennis, del talento e della tenacia che hanno fatto da esempio in una bella storia di amicizia; è la festa per una nazione che, sebbene piccola, ha saputo diventare grande anche nel tennis con Federer in primis, certo, ma anche grazie alla Hingis, a Rosset, Hlasek e, infine, a un encomiabile Stanislas Wawrinka.
Cresciuto per anni all’ombra del campionissimo di Basilea, lo svizzero di origine polacca ha saputo, con il tempo, crearsi uno spazio nell’eccellenza tennistica elvetica, nonché mondiale. Ha chiuso il 2013 tra i magnifici 8 presenti al Masters di Londra; quest’anno ha perfino vinto un torneo dello Slam, l’Australian Open, ha superato in classifica “King” Roger e oggi, nella sua prima finale qui a Montecarlo, lo supera su un campo su cui invece Federer precedentemente aveva raggiunto la finale ben 3.
È stata la finale della Svizzera, ma soprattutto di una bellissima amicizia, basti pensare che stamani i due si sono allenati insieme prima di affrontare l’incontro. Chapeau.
La cronaca della partita
Dopo l’inno monegasco che risuona solenne sul centrale del Country Club con Wawrinka e Federer estremamente concentrati, prende il via una delle finali più attese ed esaltanti, almeno sulla carta, di questa prima parte della stagione 2014.
Fin dai primi scambi, si capisce che la tattica verrà impostata sulla diagonale dei rovesci, cosa che certamente favorirebbe di più Wawrinka. E difatti, dalle corde di Stan cominciano subito a partire splendidi e sonori fendenti di rovescio.
Nonostante la scelta offensiva di Stan, nel gioco d’apertura arriva la prima palla break della partita per Roger; tuttavia, come gli succede ormai da un po’ di tempo con le palle game, la fallisce, grazie comunque ad un ottimo Stan che riesce ad annullarla. Il tennista di Losanna dà sfogo a tutta la sua potenza nel rovescio e sale dunque 1-0.
Stan prende rapidamente il comando degli scambi ed entra con i piedi dentro il campo. Roger, dal canto suo, appare solido al servizio, cominciando inoltre ad avanzare a rete ed effettuando il pareggio sull’1-1. Anche Stan non scherza al servizio e piazza un poderoso ace che viaggia alla velocità di ben 210 k/h; si porta così sul 2-1.
C’è da dire che nella “guerra” dei rovesci Wawrinka è in effetti più incisivo e potente e in questo modo induce spesso Roger a sbagliare. Ma non solo. Stan delizia il pubblico anche con un gioco di fino. Lo sappiamo, è dotato di una bellissima mano e sono parecchie le volé e le smorzate appoggiate che colgono di sorpresa il campionissimo. E per Wawrinka arriva la possibilità di strappare il servizio a Federer ma questi la annulla prontamente e pareggia 2-2.
La correttezza è stato uno dei leitmotif di questo match. Certo, è una cosa alla quale siamo abituati da sempre quando in campo c’è Federer, per giunta con un amico e avversario altrettanto corretto come Wawrinka. Infatti l’ex n. 1 del mondo conferma che una prima di servizio di Stan chiamata fuori era effettivamente buona. Ed ora è Federer ad avere ben 2 possibilità di strappare la battuta all’avversario. E ce la fa, grazie ad un rovescio di Stan che proprio adesso lo tradisce e finisce fuori. Roger intasca il break dopo 22 minuti di gioco e sale dunque 3-2 e servizio.
Roger trova soluzioni geniali ed esclusive, come per esempio un improvviso dritto in chop preciso e inaspettato che spezza il ritmo dei consueti scambi tesi e rapidi. Si lancia inoltre in un serve&volley che gli permette di salire 4-2.
Nonostante si trovi sotto nel punteggio, il tennista di Losanna si cimenta in soluzioni altrettanto pregevoli, come una delicatissima veronica di rovescio che spiazza completamente Roger. Comunque, Stan continua ad essere propositivo in campo e fa un passo in avanti sul 3-4. Ma ecco che comincia ad incorrere in alcuni errori di troppo.
Sarà la tensione?
In effetti non dev’essere facilissimo per il n. 3 del mondo gestire un match come questo, con una posta in gioco così importante che costituisce una pietra miliare per la propria carriera (sarebbe il primo Masters 1000 per lui) e un ennesimo traguardo per Roger (che non ha mai vinto nel Principato). Roger sale ancora 5-3. Stan fa un ulteriore passo in avanti sul 5-4. Ma a questo punto, dopo l’ennesimo errore, Wawrinka si lascia andare ad un’esclamazione non proprio consona al bon ton del tennis e l’arbitro Mourier gli attribuisce un warning. Stan è ancora nervoso, lo si capisce soprattutto dai numerosi gratuiti nei quali incorre e l’ex n. 1 del mondo si aggiudica così la prima frazione per 6-4 in 42 minuti.
Sono davvero tanti i dritti e i rovesci sbagliati da Wawrinka in questa prima parte dell’incontro.
Nel secondo set Stan continua comunque ad essere aggressivo e a prendere maggiormente la rete. Certo, deve tentare di giocare un set più ragionato. Parte comunque concentratissimo, sale 1-0 per poi breakkare subito Roger e prendere un po’ più le distanze sul 2-0. Gli scambi sono spesso lunghi ma, allo stesso tempo, rapidi, soprattutto quando i punti si giocano a rete, scelta tattica adottata ampiamente da Roger quest’oggi. Arriva immediatamente il controbreak di Federer che, con un passante millimetrico e perfetto che si infila audace nei pochi centimetri non coperti a rete da Stan, va a cadere sulla riga.
Si arriva così sul 2-2 dopo 1 ora di gioco e i due commettono ancora parecchi errori. Il secondo set scorre adesso con maggiore equilibrio del primo. Dal 2-2 non ci sono più break e i due svizzeri approdano così al 6-6.
Gianni Clerici, seduto al mio fianco in tribuna stampa, dopo un set e mezzo è perentorio verso Stan : “Wawrinka si ostina a voler chiudere troppo in fretta il punto, anziché impostare una partita di maggiore regolarità. Dovrebbe alzare di più le traiettorie, “mezzo metro sopra la rete”, come amava dire sempre Pietrangeli quando giocava! Invece riproduce il gioco di Federer, mettendolo nella migliore situazione”. Poi arriva una breve pioggia, che ferma il match per alcuni minuti, e lo Scriba preferisce rifugiarsi in sala stampa. Vedrà dall’alto il cambio del match…
E in effetti, da questo momento, e in modo alquanto inaspettato, l’inerzia del match cambia radicalmente. Stan si scuote e gioca nettamente meglio i 7 punti decisivi portandosi rapidamente in vantaggio 4-1. Roger si avvicina sul 3-4, in particolare grazie ad una stop volley sopraffina. Ma poi sbaglia ancora e Stan si allontana sul 6-3 procurandosi 2 setpoint. L’ex n. 1 del mondo resta ancora aggrappato al set recuperando 2 punti. Ma, alla fine, il campione dell’Australian Open si aggiudica la seconda frazione per 7 punti a 5. Stan ha acquisito nuovamente solidità e concentrazione tra il primo e il secondo set. I colpi adesso sono ancora più incisivi e precisi. E continueranno ad esserlo anche nel terzo.
Roger subisce un tracollo fisico, confermato più tardi in conferenza stampa. Gli errori sono numerosi avendo perso tantissima precisione. Quanto a Stan, sale sempre più in cattedra: strappa subito la battuta a Roger per poi prendere rapidamente il largo nello score e trovarsi in vantaggio 4-0. All’inizio del set infatti Stan ha un parziale di 10 punti a 3. La partita è girata senza che Roger se ne accorgesse, a cominciare dal minibreak all’inizio del tie-break. Wawrinka è stato bravo nel secondo set a resistere grazie a un servizio solidissimo, confermato appunto nei 7 punti decisivi.
Il detentore di 17 slam sembra ormai spento e senza energie. Fa un leggero passo in avanti sull’1-4 e sul 2-5 ma nulla più. Dopo 2 ore e 13 minuti, Stanislas Wawrinka chiude un match complicato e ricco di tensione aggiudicandosi il primo Masters 1000 in carriera. Vince per la seconda volta contro Roger Federer in 15 incontri, ancora sulla terra rossa, ancora nello stesso torneo e nello stesso campo (la prima vittoria era avvenuta nel 2009).
“Non vinco mai con gli svizzeri” dirà poi in tono scherzoso il campione di Basilea in sala stampa. In effetti, prima della sconfitta di oggi, Roger aveva perso anche nell’altro incontro con un connazionale, Marc Rosset, suo avversario nella finale di Marsiglia nel 2000.
“Ho giocato con grande intensità negli ultimi mesi e sono contento di poter riposarmi un po’ adesso. Ritornerò a casa per ché ho bisogno di recuperare. Non ho potuto farlo dopo Ginevra. Sento di essere stanco e ho bisogno di riposo e di dormire” ha precisato Roger in conferenza stampa. “Sono molto felice per Stan. È un’immensa vittoria per lui conquistare questo primo Masters 1000. È stato il più forte alla fine; si è sentito sempre più a suo agio nel corso del match e io non sono riuscito a pressarlo di più come avrei dovuto fare. Lui si è rilassato dopo aver disputato i primi due set con parecchia tensione”.
Queste invece le dichiarazioni di Wawrinka: “Sto vivendo le più belle emozioni da uno o due anni. È incredibile. È per vivere tutto ciò che mi alleno così duramente, per vivere questi momenti. Giocare contro Roger è sempre molto speciale. È il mio migliore amico nel circuito e ci conosciamo benissimo. Sa variare tanto per rendere le cose complicate all’avversario. ha sempre avuto questo ascendente su di me, è abituato a queste situazioni. È per questo che ho fatto fatica alla fine del match. Ma questo vale per entrambi e ho visto che anche lui era teso. Ci guardavamo ; ma poi sono riuscito a condurre il gioco e sfruttare le condizioni a me favorevoli”.
Federer rimane così al 4° posto del ranking ATP e Wawrinka al 3°: fino ad ora il 2014 dice una volta di più che tra i Fab Four Stan ha preso il posto di Murray. Tra l’altro, se manteniamo le vecchie gerarchie sui Fab Four, questo è solo il terzo Masters 1000 vinto da un “intruso” degli ultimi 36 giocati (prima c’erano riusciti solo Soderling e Ferrer, entrambi a Parigi-Bercy nel 2010 e 2012).